Da circa due anni soffro di attacchi di mal di pancia

Luisa

Salve a tutti, mi chiamo Luisa , ho 19 anni ed ho un problema , ormai diventato ossessione. Da circa due anni soffro di attacchi di mal di pancia legati al bisogno imminente di andare in bagno con forti scariche di diarrea. L'episodio scatenante si verificó ad un concerto, dovetti stare circa un'ora piegata e stavo quasi svenendo, stetti davvero male, poi ci diedi peso ma relativamente. Poi mano mano sono iniziati altri episodi spiacevoli ed ora a distanza di due anni la mia vita è quasi rovinata. Ho paura di fare tutto: di salire su un pullman perchè nel caso in cui mi venisse mal di pancia non saprei dove fare dal momento che non c'è il bagno, di uscire la sera nel mio stesso paese, di mettermi i tacchi per uscire perchè poi non potrei correre a casa nel caso in cui dovessi andare in bagno, di andare a ballare perchè troppa gente mi crea ansia, di andare alle feste di paesi limitrofi con tutti i miei amici per paura di trovare i bagni occupati dla momento che ci sta tanta gente... cose che prima facevo e consideravo normali ora le considero irrealizzabili ..e non è finita. Io penso che tutto questo sia ovviamente di natura psicologia perchè ormai ci penso spesso, anche se non ho niente il mio è un pensiero fisso davvero, non riesco a liberarmene più. Inoltre mio padre soffre di ansia e penso che anche lui abbia influito su questa mia condizione e inoltre anche quando il mio ex mi ha lasciato questa ansia si é accentuata. Qualcuno mi aiuti non so davvero come fare. Voglio solo avere la vita che avevo prima.

9 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Luisa,

in base alle mie conoscenze posso dirle che disturbi come il suo vengono curati efficacemente dalla Terapia Strategica Breve, un indirizzo di psicoterapia. 

Le consiglio perciò dicontattare uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi questo approccio.

Lo stesso indirizzo è anche molto efficace contro i disturbi d'ansia.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Buonasera Luisa,

sicuramente la situazione in cui ti sei trovata due anni fa non è stata piacevole. Trovarsi in una condizione di confusione con un bisogno urgente di andare in bagno (magari per un'influenza intestinale) immagino sia davvero scomoda. 

Sembra dal tuo racconto che sia rimasta ancorata in quell'episodio e al disagio che ti ha portato e probabilmente il vissuto ansioso di tuo papà può aver rafforzato questa idea.

Ora per paura che possa riaccadere ti trovi a gestire questa sorta di controllo ma vincolando le tue scelte e la tua vita. Penso dunque che possa essere importante fare ordine e ridimensionare l'episodio e il tuo vissuto in relazione all'emergenza e all'urgenza del bagno.Lo stomaco rappresenta il secondo cervello dell'uomo e, una volta escluse patologie mediche, accade sovente che in una situazione di disagio vengano dolori, bruciori e fastidi (gastriti, ulcere, ecc).

Visto che riconosci le ansie legate alle tue origini, il momento di stress vissuto nell'aver finito una storia e che è di origine psicologica ti consiglio di parlarne con un professionista che possa aiutarti a fare chiarezza in ciò che davvero ti spaventa.

Resto a disposizione

Cara Luisa, il suo sembra un accorato e sincero grido di aiuto. La sua situazione è indubbiamente difficile e deve essere terribile vedersi “sfuggire“ di mano le occasioni di vita quotidianameme. Una consulenza a quattrocchi per indagare insieme cosa succede, cosa è accaduto, come si possono risolvere i suoi problemi (perché si possono risolvere!!!) è davvero l'unico consiglio che posso darle, la psicoterapia è un'avventura ma ripaga e cura.

Non mi è chiaro se ha già fatto degli accertamenti medici, in ogni caso è utile sentire il Medico di base per valutare e magare fare una cura mirata per aiutarla a livello sintomatologico gastrointestinale e allentare un po' questa condizione invalidante.

La natura psicosomatica deve essere altrettanto approfondita con uno Psicoterapeuta perchè l'ansia in generale e la fobia sociale potrebbero innescare questa reazione abnorme o comunque le conseguenze emotive di questo disturbo devono essere accolte per imparare a gestirle,

La condizione paterna potrebbe spiegare un modello di rapporto col mondo esterno ansioso e problematico acquisito e la terapia sistemico familiare potrebbe aiutarvi a ritrovare il "bandolo della matassa".

Nel frattempo un blando sedativo ansiolitico abbinato a tecniche di respirazione e visualizzazione antistress la aiuterebbero a provare ad affrontare piccole situazioni "difficili" e verificare che non succede inevitabilmente l'attacco, e man mano aggiungere altre situazioni memorizzando gli aspetti di piacere anzichè di sofferenza.

Auguri

Salve Luisa

lei afferma che il suo disturbo sia di natura psicologica, ma ne ha parlato con un medico? Ha fatto degli esami specialistici? Ha fatto delle analisi su prescrizione medica? Lei non accenna a nessuna di queste cose, dando quasi per scontato che il problema non possa avere una natura diversa da quella emotiva/ansiosa, come mai? Il fatto che suo padre soffra di ansia non può di per se stesso portare a conclusioni affrettate su quanto le accade. Non è detto che poichè suo padre soffre d'ansia ne debba soffrire anche lei, e se ne soffre non è detto che questa sintomatologia ne sia l'effetto o l'espressione.

Il fatto che quanto le accade le crei ansia non significa per forza che l'ansia sia la causa della sintomatologia, potrebbe tranquillamente esserne l'effetto invece (un'ansia secondaria, insomma). Mi preme sottolineare che è importante prendersi cura del proprio corpo, indagare  a livello anche medico, sottoporsi ad esami specifici prima di saltare a conclusioni che abbiano per spiegazione cose del tipo "ansia...stress...ecc ecc"

Può darsi che lei abbia già fatto tutto quello che io le sto suggerendo di fare, ma poichè non ha scritto nulla di ciò, mi sento di sollecitarla ad indagare maggiormente.

Rimango a disposizione per ulteriori delucidazioni, se vuole può contattarmi.

Salve Luisa,

da quanto racconta credo che si tratti di crisi di ansia acute, che spesso sopraggiungono proprio con il bisogno impellente di andare in bagno e successiva preoccupazione legata a situazioni che potrebbero provocarle ansia e quindi il suddetto bisogno.

Credo che intraprendendo un buon percorso di terapia potrebbe avere dei miglioramenti.

Resto a disposizione per un eventuale richiesta di colloquio psicologico.

Saluti

Gentile Luisa, va chiarito che l’ansia non è propriamente un disturbo, ma il sintomo di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella sua storia personale:  diciamo, presumibilmente, secondo le classificazioni nosografiche del DSM5, un Disturbo d’Ansia Generalizzato. Naturalmente, in casi del genere, i consigli pratici non servono: sicuramente ne avrà avuti già molti. Ci vuole altro. È molto probabile invece che, con un approccio specifico e psicorieducativo alla problematica si potrebbe ottenere, in tempi relativamente brevi, sia una risoluzione sintomatica del problema in questione, sia un miglioramento, di riflesso, dello stato generale d’ansia. In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una ‘rieducazione psicologica’ nel confronto con la realtà appaiono senz’altro adeguati. In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi – affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e, di conseguenza, anche i suoi sintomi. Tale approccio terapeutico sarebbe il più appropriato al caso in questione. Cordiali saluti.

Cara Luisa,

comprendo benissimo l'elevato disagio che stai vivendo. Innanzitutto dovresti, con l'aiuto del tuo medico di famiglia, escludere eventuali cause organiche alla base di questa sintomatologia. Fatto ciò, ti consiglio di rivolgerti ad uno psicoterapeuta, che possa aiutarti a lavorare sull'ansia e sulla paura che si sono sviluppate attorno a questo problema, in modo che tu possa tornare a vivere serenamente la tua vita.

Cara Luisa, l'unico modo per risolvere il tuo problema è attraverso un percorso di psicoterapia perchè è probabile che il tuo corpo ti stia dando dei segnali, cioè è come se ti chiedesse di ascoltare una parte di te che vuole dirti qualcosa perchè sta soffrendo. Probabilmente gli attacchi di mal di pancia sono l'unica valvola di sfogo che fin'ora hai trovato. Puoi provare ad effettuare un colloquio psicologico con uno/a psicologo psicoterapeuta e valutare poi il da farsi. Spero di esserti stata d'aiuto.

Cordiali saluti