stati di panico

Maria Patrizia

Sono un'insegnante che opera nella scuola primaria. Dal mese di marzo 2017 un'alunna manifesta attacchi di panico prima di entrare a scuola. Attualmente la bambina, seguita da una psicologa e da un a neuropsichiatra privata ( dal mese di giugno ad ora), continua a manifestare ansia e panico sia a casa sia nei luoghi aperti con continue esigenze di scappare dai luoghi affollati, ma anche dagli ambienti chiusi (macchina). Cosa posso fare per aiutarla?

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno, essere insegnanti al giorno d'oggi è sempre più faticoso per le caratteristiche personali di ogni alunno. Sempre per lo stesso motivo non esistono ricette preconfezionate che permettano un intervento efficace.

Pertanto le consiglio di interfacciarsi con le professioniste che seguono la bambina e che, conoscendo i particolari del caso, possono darle delle indicazioni sicuramente utili per poter aiutare la piccola.

Saluti

Gentile signora,

Intanto grazie per il fatto di avere un occhio così attento verso i bambni. Questa società che va verso il crollo ha un bisogno estremo di persone come lei.

Il mio consiglio è di offrire uno spazio alla bambina, dirle che ha notato che ha qualche preoccupazione (stia sul vago) e invitarla a fare qualche disegno. Veda se, in clima di confidenza, la bambina riesce ad aprirsi almeno un po'. E speriamo non sia qualcosa di grave, con i tempi che corrono ....

Un caro saluto.

Salve Maria

comprendo la sua preoccupazione e desiderio di aiutarla, ma credo che lei debba rinforzare i genitori a proseguire la terapia e magari a chiedere anche una consulenza familiare.

E' molto grave che una bambina così piccola manifesti attacchi di panico in età così precoce. Sicuramente ci sono motivazioni gravi per cui questo accade che coinvolgono soprattutto la famiglia.

Quindi sono i genitori che debbono farsene carico. Lei può sostenerla a scuola, affinchè stia meglio possibile e può sostenere i genitori in una psicoterapia familiare.

Buon lavoro

Buongiorno Maria Patrizia,

Prima di tutto credo che sia molto importante che questa bambina sia stata presa in carico da una psicologa e da una neuropsichiatra. Il percorso psicologico è stato intrapreso solo da Giugno, perciò è necessario più tempo affinchè possano essere visibili i primi cambiamenti. Tenga presente che tutti i percorsi psicologici richiedono tempo e pazienza. Credo che possa essere utile in prima battuta potersi confrontare con la Psicologa e la Neuropsichiatra per capire insieme a loro quale tipo di ambiente o situazione scolastica e didattica possa essere migliore per mettere a proprio agio la bambina. Nella mia esperienza credo che un ambiente scolastico accogliente, disponibile e consapevole delle difficoltà dell'alunna siano sicuramente un ottimo punto di partenza.

Rimango a disposizione

Cordiali saluti