Non provo più eccitazione

Alice

Buongiorno, scrivo questa domanda perché non so più come agire. Ho 24 anni e sto con un ragazzo a cui voglio moltissimo bene, lui è meraviglioso con me e io credo di provare dei sentimenti per lui, perché sto bene nell'intimità emotiva e fisica, sia nello stare abbracciati, nel dormire insieme, nelle effusioni, nella nudità. C'è però nella mia testa un confronto costante, tra quello che sento ora e quello che ho provato 4-5 anni fa nei confronti di un ragazzo con cui ho avuto un rapporto personale traumatico. Io ero follemente innamorata di questa persona, provavo dei sentimenti indescrivibili. Mi esplodeva il cuore, la gola, le viscere, mi sentivo ogni parte del corpo impazzire solo a osservare il suo viso, i suoi gesti, le sue labbra, e sentire la sua voce. Ma soprattutto provavo un'eccitazione senza paragoni, solo il pensiero di lui attivava il mio corpo completamente, mi perdevo in fantasie infinite, tanto da non riuscire più a studiare o a concentrarmi persino in luoghi pubblici, perchè troppa era l'eccitazione data dal pensiero. Io e questo ragazzo non abbiamo mai fatto sesso, perché lui é stato fidanzato per tutti i 4 anni in cui io ero innamorata di lui, e vivevo completamente appesa a questo rapporto, tra sbalzi di eccitazione e felicità infiniti, e crisi di sofferenza altrettanto potenti. Dopo 4 anni ho avuto il coraggio di chiudere i rapporti con questa persona, e ho deciso di reiniziare la mia vita, dopo un periodo di "depressione" che mi ha portato a iniziare un percorso psicoterapeutico. Dopo un anno e mezzo di percorso, mi sento incredibilmente bene nella mia "nuova" vita, ma c'è qualcosa che è morto in me e che non si è più risvegliato: il desiderio e l'eccitazione sessuale. Io voglio un bene dell'anima al mio ragazzo, ma non sono fisicamente così tanto attratta da lui. Non ho mai voglia di fare sesso, la vista di lui nudo non mi dà alcuna attrazione, i genitali non mi piacciono e non mi attirano, provo quasi repulsione. Tantomeno provo quel senso di "mi esplode il cuore" quando lo guardo. Gli voglio un bene infinito, e non mi stanco mai di passare il tempo con lui, ma non sento che "ho tutto quello che ho sempre desiderato". Non ho mai alcun picco di passione, amore, eccitazione. È tutto diverso, perché con il ragazzo di prima io provavo tutto ciò che avrei davvero voluto in un rapporto, mentre ora è tutto di "sottofondo". Rispolvero tutto questo problema perché ora ho sempre dolore ai rapporti, anche dopo 6-7 mesi dalla perdita della verginità. Credo di avere il pavimento pelvico in qualche modo contratturato, e la mia ostilità al sesso deriva anche dal fatto che ogni volta che facciamo sesso mi viene una cistite che mi distrugge, e io ho un terrore assoluto delle infezioni e delle infiammazioni croniche. Ho paura che le contratture al mio pavimento pelvico derivino dai miei traumi passati con la sessualità, anche se io con la mia sessualità mi sono sempre sentita a mio agio nel mio ambiente piccolo e privato (ho sempre amato masturbarmi). Ho sempre avuto dei grossi, grossissimi problemi a manifestare la mia sessualità in pubblico, intendo anche soltanto nei discorsi. Sono stata sempre orribilmente bloccata da un senso di inferiorità, da un senso di non meritarmi nulla, da un senso di non poter essere vista in un senso sessuale dalle persone. Mi sono sempre reputata non degna di associare me a dei discorsi sessuali in pubblico, con chiunque. La sessualità è sempre stata un tabù in famiglia. E con gli amici io non ero mai abbastanza bella, attraente, abbastanza "sessuata". In società mi sono sempre sentita "asessuata", come una volta mi è stato detto (cosa che mi ha ferito incredibilmente). Non capisco se tutta questa situazione è dovuta al fatto che io ora non provo attrazione o eccitazione per il mio ragazzo, oppure se ho un blocco perenne, se non potrò mai più ri-eccitarmi con nessuno, se non proverò mai più quelle sensazioni indescrivibili che provavo al liceo. Se possa essere colpa del trauma datomi da questo ragazzo, che dopo un trascorso adolescenziale del genere, mi ha fatto sentire rifiutata categoricamente come essere sessuale dall'intero universo, universo che peraltro in quel momento comprendeva soltanto lui. Chiedo scusa per la lunghezza, non so più cosa fare. Ho paura che il mio pavimento pelvico non si possa mai più rilassare, e che proverò sempre dolore ai rapporti, pur svolgendo tutti gli auto massaggi e curando adeguatamente le cistiti, se non recupero questo trauma dal profondo e non risolvo il problema dell'eccitazione.

1 risposta degli esperti per questa domanda

Salve Alice, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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