Dubito della nostra storia ad un passo dal rogito

Antonio

Assolutamente, ecco il tuo testo corretto per la forma, mantenendo inalterato il contenuto e il tuo stile espressivo:

Salve a tutti. Mi chiamo Giulio, ho 36 anni e da cinque sono fidanzato con una coetanea. Per circa un anno, fino a quattro mesi prima di conoscere lei, sono stato con una ragazza più giovane, che pur portando dietro di sé un bagaglio personale fatto di due figlie piccole con padre piuttosto assente, mi ha colpito e coinvolto al punto da stare molto male per diverso tempo, nonostante la nuova relazione fosse tutta rose e fiori. Sentimento che via via è scemato, complice anche una sua nuova relazione (della quale sono venuto a conoscenza tramite amicizie in comune). Da circa 7 mesi io e la mia compagna attuale stiamo curando l'acquisto di una casa. Economicamente, finché non aggiungiamo altro, siamo a posto. Se ne parlava da un anno, insieme, felici e convinti di costruire qualcosa di importante pur non convolando a nozze. Eppure, a 3 mesi dal rogito che avverrà presumibilmente a metà Novembre, dunque in Agosto, incontro in maniera del tutto casuale la donna di cui sopra. Dall'istante in cui ci siamo guardati nel supermercato dove lavora a pochi km da casa mia (nel quale non immaginavo minimamente ci potesse lavorare proprio lei) ad oggi, non siamo riusciti a staccarci l'uno dall'altra in nessun modo. Prima le solite chiacchiere per aggiornarci via chat. Poi il classico "caffè" da vecchi amici... poi purtroppo, incontri regolari. Incontri fatti di vita di coppia, come se la storia non fosse mai finita 5 anni e mezzo fa. Ne parliamo, ovviamente, del fatto che dovrei prendere una decisione sull'annullamento dell'acquisto casa e del rogito, risarcendo eventualmente l'altra metà per i soldi persi per questo motivo (caparra e mediazione divisi in parti uguali), ma non riesco. È come se mi assalisse il rimorso in anticipo, di aver causato un dolore immenso alla mia compagna. Eppure, con l'altra donna è come se non ci fossimo mai lasciati. Viviamo una "relazione" fatta di confidenze, intimità esplosiva, coccole, momenti introspettivi molto seri. Parliamo addirittura di convivenza, quando avrò "risolto" la mia attuale e delicata situazione. Siamo presi come se lei si fosse accorta dell'errore e fosse perdutamente pentita. Dall'altra parte non mancano momenti di tristezza in cui mi confessa di sentirsi malissimo per quello che stiamo facendo all'altra persona. Sono veramente combattuto dal dover deludere la mia fidanzata. Soprattutto ora che siamo quasi alla fine del processo. Analizzando la cosa, sono consapevole del fatto che tradendo ho già deluso, e che sarebbe opportuno che prendessi quest'altra strada (anche se non dovesse poi funzionare, assumendomene le responsabilità) perché di vita ne abbiamo una soltanto e la serenità personale sappiamo solo noi come costruirla. Dall'altro lato, penso che la mia fidanzata resti una persona d'oro, che in qualche modo mi ha fatto aprire gli occhi su tanti aspetti della vita, portandomi comunque a essere a suo tempo convinto di dire "sì, costruiamo qualcosa insieme!". La domanda che mi attanaglia di notte insonne in notte insonne è: è possibile che la storia di circa 6 anni fa con l'altra donna fosse così irrisolta da riportarci al punto in cui stavamo benissimo (i primi 8 mesi), e farci pensare che forse dovremmo continuare insieme questa vita? Dire che sono crucciato e disperato è un eufemismo. Vi ringrazio per l'attenzione.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Giulio,

da quanto lei ha raccontato si deduce che cinque anni e mezzo fa, quando stava con l'altra ragazza più giovane e madre di due figlie piccole, è stato da lei lasciato per un altro uomo ed in seguito, dopo l'incontro al supermercato ed evidentemente dopo la rottura con quest'altro uomo in questa donna  è improvvisamente tornato l'amore per lei.

Tale comportamento fa sorgere forti dubbi sulla affidabilità di questa persona per cui, pur dovendo essere necessariamente lei a decidere, io la inviterei a riflettere bene prima di compromettere il rapporto con la sua attuale fidanzata e quindi anche il progetto dell'acquisto della casa in comproprietà e quello di una vita assieme.

Anche il fatto che l'altra donna ha due figlie piccole da crescere non è da sottovalutare nella decisione che lei dovrà prendere per gli indubbi condizionamenti e complicazioni correlate a questa situazione.

Cordiali saluti.

Dr. Gennaro Fiore

medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore

Dott. Gennaro Fiore

Salerno

Il Dott. Gennaro Fiore offre supporto psicologico anche online

Buongiorno, quello che racconti tocca corde molto profonde, e già il modo in cui ne parli mostra quanta consapevolezza e sensibilità ci siano dentro di te. Non è facile trovarsi in una situazione come la tua: due legami importanti, due parti di te che tirano in direzioni diverse, e in mezzo una grande confusione fatta di emozioni, ricordi, senso di colpa e desiderio.

Mi sembra che in questo momento tu non stia solo scegliendo tra due persone, ma tra due versioni di te stesso. Quella che ha costruito negli anni una relazione stabile, matura, con una donna che ti ha accompagnato nella crescita e con cui hai immaginato un futuro concreto; e quella che si è riaccesa nel contatto con qualcosa di antico, viscerale, che ti ha fatto sentire vivo, travolto, forse persino più autentico.

Il punto è che il ritorno di quella donna non è solo il ritorno di una persona, ma di un pezzo della tua storia rimasto sospeso. Spesso, quando ci si lascia senza aver veramente “chiuso dentro”, l’incontro successivo fa da scintilla: riapre la porta di ciò che era rimasto incompiuto. Non significa per forza che “lei sia quella giusta”, ma che dentro di te c’è ancora qualcosa che chiede di essere guardato, capito, accolto.

Capisco anche la fatica di convivere con il senso di colpa. Quando dici che ti assale il rimorso solo a pensarci, si percepisce quanta empatia provi per la tua compagna attuale, e questo è un segno di grande umanità. Ma la verità è che il tradimento, prima ancora che verso l’altro, avviene quando smettiamo di ascoltare noi stessi. Non per giustificarlo, ma per dire che forse quello che ti sta accadendo non è tanto un errore, quanto un segnale: qualcosa dentro di te non è più allineato, o non lo è del tutto.

Prima di prendere decisioni definitive ,come annullare l’acquisto della casa o cambiare vita forse sarebbe utile fermarsi un attimo. Non per rinviare, ma per capire. Cosa ti lega davvero a ciascuna di queste donne? Cosa rappresentano per te? Cosa cerchi nell’una che ti sembra mancare nell’altra?
E, soprattutto, che tipo di uomo vuoi essere dentro questa storia?

Perché a volte non si tratta solo di scegliere chi amare, ma di capire come vuoi vivere te stesso dentro l’amore,se in modo sincero, libero, responsabile, o magari con un po’ di tutto questo insieme.

Ti propongo una cosa molto semplice, ma spesso rivelatrice: prenditi del tempo e scrivi due lettere, una per ciascuna di loro. Non per spedirle, ma per te. Mettici dentro tutto: la paura, il desiderio, la rabbia, la tenerezza, il rimpianto. Non cercare di essere lucido, ma vero. A volte, nel rileggerle, ci si accorge che il cuore ha già scelto, anche se la mente non lo ha ancora capito.

So che qualunque direzione prenderai non sarà priva di dolore, perché quando c’è di mezzo l’affetto vero, qualcuno inevitabilmente soffrirà. Ma se la tua decisione nascerà da un luogo sincero, onesto, senza più inganni ,né verso te stesso, né verso chi ti vuole bene, allora sarà una scelta che potrai portare avanti con dignità.
E, col tempo, anche con pace.

Un caro saluto

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

Il Dott. Fabiano Foschini offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Giulio,

situazioni come quella che lei racconta sono molto più complesse di quanto possa sembrare a prima vista, e anche molto dolorose da sostenere. Leggendola, colpisce il fatto che, nella relazione attuale, lei riferisca un benessere durato soprattutto nei primi mesi, come se poi qualcosa si fosse spento. E questo è un punto importante, perché andrebbe compreso cosa si sia mosso in lei, e cosa l’abbia portata, dopo cinque anni, a ritrovare quella prima donna e a sentire nuovamente un legame così forte.

A volte, infatti, le relazioni si costruiscono su incastri che potremmo definire “sintomatici”: due persone si incontrano e si legano sulla base dei propri desideri, delle proprie mancanze, delle proprie fantasie inconsce. Conoscere questi movimenti (i propri sintomi e i propri desideri) è l’unico modo per non ritrovarsi a ripetere gli stessi nodi, anche con persone diverse.

Per questo motivo, più che prendere decisioni immediate (che in questo momento sembrano molto impegnative, anche concretamente), le suggerirei di concedersi un tempo. Un tempo che non è dettato né da lei né da altri, ma che possa essere usato per indagare davvero cosa sta accadendo dentro di sé. È un lavoro che può essere fatto solo nello spazio di un percorso psicologico, ancor meglio se di orientamento psicoanalitico, dove poter mettere in parola questi vissuti e comprendere cosa realmente la muove in direzione di una o dell’altra relazione.

Se per caso si trova a Salerno o nei dintorni, io potrei aiutarla personalmente in questo tipo di lavoro, in un percorso che le permetta di dare ascolto e senso a ciò che ora sembra soltanto confuso e doloroso.

Le mando un saluto,
Dott. VM

Caro Antonio,
il modo in cui ti esprimi mostra che stai vivendo un conflitto autentico e profondo, non solo fra due relazioni ma — più in profondità — fra due parti di te: quella che desidera stabilità, coerenza, e quella che cerca una connessione viscerale, quasi “irripetibile”. È un dolore vero, quello che stai sentendo, e il fatto che tu riesca a riconoscerlo e metterlo in parole è già un passo importante verso la chiarezza. Quando una relazione del passato torna a galla con questa forza, spesso riaccende emozioni congelate, non risolte — non tanto perché “era la persona giusta al momento sbagliato”, ma perché rappresentava una parte di te che non avevi ancora chiuso.
Rivederla ha probabilmente risvegliato quella versione di te che si sentiva vivo, desiderato, travolto. È umano. Ma quella intensità non è per forza garanzia di futuro: può anche essere un eco del passato, un modo in cui la mente cerca di completare un capitolo rimasto sospeso. Ti muovi fra due sentimenti opposti: da un lato la colpa verso la tua compagna attuale, che definisci “una persona d’oro”; dall’altro, la voglia di lasciarti andare a ciò che senti più vero con l’altra donna.
Ma se ti fermi un attimo, noterai che entrambi i poli parlano di autenticità e rispetto: verso di te, e verso chi ti è accanto.
Continuare così — nell’ambiguità — è la cosa che più ferisce tutti, anche te.
Non si tratta di “scegliere chi amare di più”, ma di decidere di agire in coerenza con ciò che senti, qualunque strada tu scelga. Hai paura di “causare un dolore immenso”, ma in realtà quel dolore esiste già — solo che non è ancora emerso alla luce.
Rimandare la decisione non lo riduce: lo prolunga e lo distribuisce su più persone.
La vera prova di maturità è scegliere con onestà, non perché sei sicuro dell’esito, ma perché non vuoi più vivere nella menzogna, né illudere chi ti ama. Forse è il momento di fermarti, non di correre. Non devi per forza “correre” verso una delle due case (quella nuova o quella vecchia).
Potresti, invece, fermarti un momento da solo, sospendere decisioni materiali come il rogito, e capire chi sei oggi, senza la pressione di scegliere subito “con chi stare”.
Molti uomini nella tua situazione scoprono che prima di capire con chi costruire, devono capire chi sono fuori da ogni coppia.
Se non prendi un attimo per respirare da solo, rischi di ricadere in un ciclo simile, anche con la persona del passato.

  • Parla con sincerità alla tua attuale compagna, anche se temi di ferirla. Merita la verità, e tu meriti di uscire dal senso di colpa.

  • Rallenta l’altra relazione, se possibile, per capire se ciò che provi è reale o solo alimentato dal desiderio e dal “divieto”.

  • Considera un supporto psicologico, anche breve: quando si intrecciano emozioni, decisioni economiche e sensi di colpa, avere uno spazio neutro in cui mettere ordine può cambiare radicalmente la prospettiva.

Dot.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online