Ho 46 anni e non ho autostima

ROSSELLA

Ho 46 anni e non ho autostima, sono uscita da comunita' per un uomo che adesso e' a casa mia, vivo in piccola mansarda sopra i miei genitori. dopo aver lasciato il mio ex ragazzo dall'ultimo dell'anno con varie colluttazioni, mi sono resa conto che ho traumi di solitudine, in comunita' non c'è stata una guida e adesso pensavo fosse questa persona pregiudicata ma buona, invece non mi e' da stampella, penso che piu' vado avanti e peggio sara' per me, ho paura tanta paura mi vengono fobie, non ho voglia di fare niente, frequento il cps di cesano maderno diurno non è cambiato nulla, ho bisogno di rassicurazioni, nessuno dei due lavora. cosa posso fare adesso. avere una persona a casa sempre, convivenza non e' bello. non si lavora, io ho trovato un lavoretto di pomeriggio come call center ma ho paura di tutto e sono stanca di lottare e sempre da sola. le ho provate tutte a proposito la mia diagnosi e' la seguente bipolare, affettivo bipolare, personalita' dipendente anche multipla, depressione, ansia, panico. grazie attendo risposta.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve dal suo racconto lei non è sola, ha un compagno, dei genitori, una comunità dove è seguita, le consiglio di valorizzare quanto di positivo c'è nella sua vita e le persone che le vogliono bene. Forse a lei sembra che la sua situazione non cambia perchè come ha scritto ha bisogno di rassicurazioni continue, ma le cose cambiano, ha scritto che lavoro non c'è e poi che lavora in un call center, quindi qualcosa è cambiato! Se lei frequenta il cps, continui a farlo i risultati sono lenti, ma duraturi. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.

Aldilà della diagnosi che ha riportato, mi chiederei cosa adesso non vuole più per se. leggendo quel che ha scritto ho  pensato a lei come in un bosco pieno di nebbia dove non si vede nulla, dove la strada da percorrere sembra essere lontana. Se riuscisse a fare un po d ordine tra ciò che vuole ancora per se e cosa invece proprio non le serve più, probabilmente riuscirebbe a trovare una nuova strada da percorrere. Questo non è così facile come non lo è poi percorrere la strada verso un maggiore benessere perché le vecchie abitudini, i vecchi affetti, per quanto dannosi sono gli unici che lei probabilmente conosce e ci si è affezionati, e abbandonarli non è semplice. Ogni volta che le tornerà un dubbio mi chiederei: mi serve? A cosa mi serve? e cercherei di sostituirli con altro, una modalità nuova, che per il solo fatto d essere nuova potrebbe insospettirla e farle credere, prima ancora di intraprenderla, che non andrà bene, e invece già cambiare una vecchia strada per una nuova potrebbe anche solo questo produrre un fruttuoso cambiamento. Al massimo può restare dov'è ora......

Gentile signora,

che tipo di psicoterapia ha fatto per il suo disturbo? I problemi di autostima spesso migliorano molto migliorando i rapporti con le figure genitoriali, perciò nel suo caso penso sarebbe indicato un accorto utilizzo di tecniche della psicoterapia della Gestalt. La Gestalt infatti è particolarmente efficace nel trattare le relazioni. Si affidi pertanto ad un bravo psicoterapeuta che sappia sostenerla e guidarla in un percorso verso una maggiore autonomia e scelte non pressate da sentimenti dannosi di solitudine. Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Rossella,

penso sia importante per lei continuare a frequentare il cps e visto che lei sente che non è cambiato nulla, le consiglio di cercare di esprimere chiaramente i suoi bisogni e necessità alla persona o alle persone a cui è in carico. Le consiglio assieme a lei/loro di far emergere la “stampella” (risorse) che tutti abbiamo dentro di noi per affrontare con gli strumenti più idonei ciò che la vita offre e che noi sappiamo cogliere. In modo particolare le suggerisco di cercare di comprendere cosa desidera o meno nella sua vita, provando a identificare ciò che c'è di positivo. E' importante prendersi cura innanzitutto del proprio benessere e, al di là delle diagnosi, conoscersi, sapersi fermare, ascoltarsi, imparando chi siamo davvero.

Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

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