Disturbo del ritmo sonno-veglia. possibili cause e soluzioni

Antonio

Ai gentili professionisti che leggeranno, qui di seguito espongo dapprima il problema, in seguito mie personali ipotesi su fattori di comorbilità e in seguito chiederò un parere su come affrontare il problema.

1. Sono un adulto di 29 anni e fin dall'adolescenza non riesco a mantenere degli orari di sonno-veglia regolari.
Quando mi impongo di andare a dormire ad un'ora consona e svegliarmi al mattino, soffro molto questa imposizione, svegliandomi ogni giorno più stanco, fino a venire meno all'impegno che ho assunto con me stesso, in genere i miei tentativi non superano la settimana di durata.
Il miei orari di sonno vegli sono mobili.
Un giorno vado a dormire a mezzanotte, quello dopo alle 2, poi le 4, le 6 poi a mezzogiorno e così via fino a fare il giro completo dell'orologio e ritornare alla mezzanotte.
Quando in un dato giorno ho degli impegni inderogabili che si trovano nelle ore di sonno di quel dato giorno, li svolgo, ma in una condizione di quasi privazione di sonno.
Tutto questo inficia profondamente la mia qualità della vita.
Quando mi abbandono ai miei orari "mobili" il mio sonno non presenta problemi di inizio, durata, e risveglio; al contrario quando mi impongo degli orari normali fatico ad avere un sonno riposante e di durata adeguata.

2. In base a precedenti terapie è emerso che soffro di disturbi d'ansia.
L'ansia accompagna l'imposizione degli orari e per l'ansia anticipatoria per un impegno, anche un incontro fra amici, inficia in ogni caso il mio sonno.
Come già detto i miei orari sono mobili, ma tendono a stabilizzarsi durante la notte, quando posso essere solo in casa e andando a dormire all'alba, prima che la giornata degli altri cominci ed evitando così di affrontare il mondo.

3. Alla luce di quanto detto vorrei avere un parere su quale orientamento terapeutico seguire e, soprattutto, in attesa che finisca la quarantena dei titoli di libri di auto-aiuto con esercizi pratici che posso mettere in pratica fin da subito.

Ringrazio i lettori dell'attenzione.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Antonio.

Le difficoltà che lei descrive, oltre ad un disturbo d'ansia, credo nascondano altro. Il ritmo sonno-veglia, quando viene stravolto, può nascondere diverse problematiche. Importante per lei sarebbe comprendere il significato della sua ansia e della sua difficoltà nel mantenere un ciclo regolare di vita dettato dal ritmo sonno-veglia. Inoltre sembrerebbe essersi innescato in lei un processo attraverso il quale, in modo inconsapevole e quasi riutilizzato, sa che non riuscirà a dormire o lo farà ad un certo orario. Si faccia supportare da un terapeuta che possa aiutarla a comprendere profondamente le sue difficoltà emotive e la sintomatologia che descrive. 

Auguro buona fortuna 

Buongiorno, non è chiaro se sta andando ancora in psicoterapia o no. 
Comunque, se sta chiedendo lumi qua o non va più o non sta funzionando. 
Forse le conviene cambiare terapeuta, non perché non sia una persona competente e capace, tutt'altro! Ma forse non c'è alleanza terapeutica fra voi e quindi o è in posizione di stallo o ha o avete sospeso (?)

Dunque, come vede, mancano molti dettagli per cui diventa difficile rispondere in modo esauriente alla sua domanda e anche dare delle tecniche pratiche. Bisogna saperne di più.  

Se vuole mi può contattare anche online attraverso il mio sito web. 
In attesa la saluto cordialmente. 

Salve,

ecco qualche ragionamento che potrebbe esserle utile.

Innanzitutto non credo che la scelta del terapeuta sia descrivibile come un problema di orientamento o metodologia.

Credo invece che sia un problema di linguaggio, di sensibilità condivisa, di alleanza terapeutica e di possibilità di dialogo.

Talvolta, il disturbo di cui lei soffre è la manifestazione di sentimenti depressivi, di una insoddisfazione esistenziale, di una specie di “protesta” verso le regole e i limiti della quotidianità, di una ricerca di spazio, autonomia, che non ha ancora trovato una sua via costruttiva, ma si è incanalata in un vicolo “opposito”…

Ma ogni storia è diversa, non è mai il caso di generalizzare.

Per l’inizio della terapia, calcoli che ora si lavora on line, e potrebbe anche iniziare subito, per poi proseguire in presenza.

Credo che, se lei è già motivato, potrebbe essere più utile iniziare la psicoterapia e poi man mano, con l’aiuto del terapeuta, avvalersi anche di manuali di auto-aiuto.

Cordialmente.

Dott.ssa Rosella De Leonibus

Dott.ssa Rosella De Leonibus

Perugia

La Dott.ssa Rosella De Leonibus offre supporto psicologico anche online

Carissimo Antonio, potrebbe essere che la sua situazione sia inquadrabile in una forma risposta abnorme allo stress. I sintomi che descrive sono molto spesso presenti in questo tipo di disturbo. Questo accade quando il nostro Sistema Nervoso Autonomo non è in equilibrio e viviamo in una sorta di allarme costante. Purtroppo questa disfunzione rispecchia molto il nostro stile di vita e sicuramente in questo momento di "costrizione" potrebbe anche peggiorare. Pertanto bisognerebbe fare un percorso e alcune analisi che inquadrano, in prima battuta, se il suo Sistema Nervoso Autonomo funziona bene, ristabilire la circadianità del ritmo sonno veglia (tornare ad una normalità), valutare anche la parte alimentare e il suo stato infiammatorio. Tutto questo poi supportato da un percorso che l'aiuti a rimettere a posto le sue "risorse" per aiutarla ad affrontare le situazioni di stress. Comunque io al momento le posso dare un suggerimento. Cerchi di cenare non molto tardi, cercando di evitare la sera l'uso del cellulare. La mattina appena sveglio si lavi le mani e il viso con l'acqua fredda e cerchi di fare una buona colazione. Cerchi durante il giorno di ritagliarsi piccoli momenti per respirare, cercando di pensare a cose che la rilassano. Questo è quello che posso dirle al momento sperando di averle dato qualche informazione in più rimando a sua disposizione.

Buongiorno Antonio, le consiglio di leggere un opuscolo in pdf sull'insonnia che può richiedere dal sito dell'Istituto Beck. E' molto chiaro e di facile comprensione. Sono presenti domande alle quali può rispondere per farsi un'idea del suo disturbo e inoltre ci sono consigli sull'igiene del sonno e suggerimenti per le cure da seguire. L'orientamento terapeutico di riferimento in questo caso è cognitivo comportamentale. Può iniziare da questo per valutare poi che tipo di terapia intraprendere.
Buona giornata