Da circa due anni soffro di disturbo ossessivo compulsivo

Jessica

Salve a tutti, ho 23 anni e da due anni soffro di disturbo ossessivo compulsivo.
Il tutto è scoppiato e peggiorato in seguito ad alcuni eventi traumatici, tra cui un lutto. Per 3-4 mesi ho fatto delle sedute di psicoterapia durante le quali mi è stato diagnosticato questo disturbo, disturbo che mi portò dietro fin dall’infanzia, con l’unica differenza che se durante l’infanzia si trattava solo di compulsioni “fisiche”, da due anni si sono aggiunte le compulsioni mentali che hanno cambiato la mia vita in negativo. Ho deciso di interrompere le sedute perché non ero ancora pronta per poter affrontare il tutto ma a breve vorrei riprendere. In parte, il distaccarmi dal raccontare una volta a settimana ciò che mi accadeva (e accade a tuttora) mi ha aiutata a non fissarmi sempre più sulle mie ossessioni, alcune più forti, altre meno, altre ancora schifose e insopportabili. Vorrei chiedere un parere: è possibile che la paura di sentirsi inadeguati e stupidi possa in qualche modo far sì che si abbia la certezza di ciò? Mi spiego meglio: una delle mie paure più grande (tra le tante) è quella di essere stupida, ossia di non essere in grado di capire nemmeno ciò che leggo. Da quando sono iniziate le compulsioni “mentali”, spesso, mentre leggo qualcosa, o parlo con qualcuno o ancora semplicemente guardo la televisione, mi fisso su qualsiasi parola o frase che mi sembra di non capire. Si tratta però di frasi e parole semplici, è come se cercassi di capire l’esatto significato di ogni parola, (o anche di qualche espressione particolare), come se volessi trovare la “perfezione” in tutto esaminando così ogni dettaglio arrivando ad avere dubbi sul significato di una parola o frase. Ci rimugino sopra fin quando non mi stanco e mi convinco ogni giorno di più di essere stupida e di non capire nulla.
Non so se è una conseguenza del disturbo ossessivo compulsivo, o se in realtà davvero sono diventata stupida da un momento all’altro, nell’arco di due anni. Ci tengo a precisare che prima di questi due anni non mi era mai capitato ciò, e quindi per questo motivo escludo una forma di dislessia o di disturbo dell’apprendimento in quanto credo che se avessi avuto ciò, avrei dovuto avere dei problemi già negli anni passati.
Spero di essermi spiegata al meglio e, inoltre, spero di ricevere un vostro parere. Vi ringrazio.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Jessica, il DOC  si alimenta di tutti i tentativi che si fanno di toglierlo. Sono pensieri o azioni ritualizzate che vengono adottati per controllare qualcosa che finiscono per diventare irrinunciabili. Sicuramente la bassa autostima, l'umore negativo o l'ansia alimentano il bisogno di controllo che alimenta il DOC. Si racconta la storia del millepiedi che, quando cominciò a pensare a come faceva a muovere tutti e mille i suoi piedini in modo sincrono per camminare, non fu più in grado di muoversi. E così tu. Più ci si fissa a ripetersi una parola che di solito ha significato, più se ne perde il senso. Prova a farlo volontariamente, ripeti 'penna a sfera'. Così ci vogliono delle tecniche ad hoc per eliminare il disturbo, sia per le compulsioni agite che per quelle pensate. Non so cosa hai provato a fare finora ma se nell'arco di cinque-sei sedute il problema non migliora, non sei sulla buona strada. 

Cari saluti.

Dott. Andrea Bottai

Dott. Andrea Bottai

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Firenze

Il Dott. Andrea Bottai offre supporto psicologico anche online

Gentile Jessica,

se non osservo male lei ha 23 anni. Mi sentirei quindi di confermarle che lei non è stupida e non presenta una difficoltà cognitiva. Aspetti che sono certa sarebbero già emersi in questi anni di scuola. 

Questa sua difficoltà sembrerebbe proprio essere una conseguenza del DOC. 

Per quanto riguarda le sedute di psicoterapia, le consiglio di rivalutarle e di capire cosa non la facesse sentire ancora pronta: L'impegno mentale e fisico? La paura del giudizio? Possibili difficoltà legate alla diagnosi?

Com'è il dialogo in famiglia? Cosa fa nel tempo libero? Ha amici? Quali risorse personali mi descriverebbe di lei? 

Durante questi incontri lei potrebbe non solo essere supportata, aiutata e accolta in questa difficoltà ma potrebbe anche imparare nuove strategie per cercare di gestire al meglio queste intrusioni mentali. 

Le inizio a fare degli esempi di possibili opzioni, ovviamente sempre da valutare insieme alla persona: 

-Accettare il pensiero ossessivo cercando di non controllarlo nel vero senso della parola ma cercando di vederlo come "spettatore esterno" cioè osservarlo e riconoscerlo (capire cosa accade prima, durante e dopo come pensieri, emozioni, gesti che vengono da mettere in atto o che proprio si “agiscono”).

- Rimandare il pensiero ossessivo magari ad un momento della giornata meno "impegnativo"  o senza doveri  di orari (es. andare a scuola, uscire con amici, fare una commissione, lavorare) o darsi proprio uno spazio dedicato nel corso della giornata (es. alle ore 19.00 per 1 ora se è una ossessione o compulsione che interferisce dalle 2 ore in su, se inferiore darsi una tempistica minore e pian piano “concedere meno tempo a questo aspetto” fino arrivare a pochi minuti o magari zero!

- Meditare o fare yoga per agire sui pensieri disfunzionali e per imparare a "liberarsi" pian piano dal pensiero intrusivo o anche per imparare a gestire meglio la propria attenzione. Io spesso consiglio anche la lettura di questo articolo scritto da me, in riferimento a questo ultimo aspetto: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/imparare-a-comprendere-i-propri-pensieri/

Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

Dott.ssa Federica Ciocca

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Torino

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