Sono nel panico e nello sconforto più totali

Antonella

Buongiorno, volevo sottoporvi la mia storia sperando di riuscire a chiarirmi le idee. Ho una relazione a distanza (roma-milano) da circa 3 anni. Lui é divorziato e con 2 bimbi piccoli. Siamo stati relativamente bene per i primi due anni, nonostante le difficoltà che una storia a distanza presenta, mentre da un annetto a questa parte qualcosa non va. Siamo giunti ad un bivio in cui io dovrei scegliere se trasferirmi da lui (sarebbe l'unico modo per proseguire, visto che lui vuole stare vicino ai suoi figli). Io non vorrei assolutamente trasferirmi per i seguenti motivi: non amo la città in cui dovrei andare a vivere e sarei lontana dalla mia famiglia (e faccio pensieri del tipo: e se mentre sono a Milano uno dei miei genitori/mia sorella si sente male e io non ci sono? Se gli succede qualcosa come faranno?). Si aggiunge una problematica non da poco: io vorrei diventare mamma e lui non può concepire in modo naturale ma solo attraverso la procreazione assistita. Questo rende tutto più complicato e con bassissime percentuali di successo, e non so se sarei pronta a rinunciare al mio sogno per lui. In più quando stiamo insieme io mi sento un po' soffocare, mentre quando é lontano mi manca da morire. Sono in preda a continui attacchi d'ansia e qualche mese fa l'ho anche tradito con una persona che conoscevo da due ore. Non riesco a comprendere il motivo di questo tradimento, ma mi sento molto in colpa e per di più sono distrutta perché ho paura di aver contratto l'HIV (non conoscendo la storia sessuale dell'altro) e di avergli rovinato per sempre la vita. Ora, dopo il tradimento e il terrore di questa malattia, noto quanto lui sia in realtà merce rara, un uomo che mi rispetta e che ci tiene davvero a me, e continuo a pensare: “ vedi? Tu avevi pensato di lasciarlo per la questione del trasferimento e dell'infertilitá, l'hai tradito, ti sei presa qualche malattia, gliel'hai passata, l'hai rovinato e ora ti rendi conto di amarlo davvero e che forse saresti anche disposta a trasferirti, ma ormai non puoi tornare più indietro....“ Sono nel panico e nello sconforto più totali. Che significato potrebbe avere tutto ciò? Vi prego di aiutarmi a capirci qualcosa! Grazie infinite

8 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Antonella, ciò che lei racconta traspare l'ansia per una scelta importante. Comprendo il sul stato d'animo sia dal punto di vista familiare che sentimentale. Quelli che le consiglio e' di contattare un terapeuta perché insieme potrete andare a conoscere i suoi veri desideri, le preoccupazioni per affrontare al meglio la situazione. Se desidera maggiori informazioni rispetto ad una consulenza con uno psicologo sono a disposizione. Cordiali saluti

Dott.ssa Federica Buffoni

Dott.ssa Federica Buffoni

Roma

La Dott.ssa Federica Buffoni offre supporto psicologico anche online

Le relazioni a distanza hanno il vantaggio di lasciare ampi spazi di libertà personale potendo comunque contare su una relazione , si creano problemi proprio quando si tratta di definire meglio gli spazi e i ruoli, per esempio attraverso una convivenza. Al di là del cambiamento di città le direi di valutare il significato della scelta di un partner lontano, probabilmente non è ancora pronta per stringere i rapporti né per scegliere l libertà.

Sono oscillazioni che si possono comprendere bene in terapia.

Dott.ssa Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli

Roma

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Cara Antonella,

comprendo l'angoscia e l'incertezza per la situazione che vive e che rappresenta un elemento decisivo su molti fronti della sua vita: il sogno di avere un figlio, la possibilità di avere accanto un uomo bravo che le vuole bene, l'affetto per i suoi familiari, le radici che ha messo nella sua città. Penso che la posta in gioco sia molto alta e la confusione che sta vivendo è il risultato di molti conflitti. Leggendo il suo messaggio mi sembra che lei stia oscillando tra il volere quest'uomo accanto e lasciarlo andare per la sua strada. Tra i numerosi aspetti che meriterebbero tempo e osservazione in questa sede mi permetto di darle un solo spunto, sperando che le possa essere utile: al di là delle difficoltà di concepimento, al di là del tradimento, al di là della famiglia e il timore di lasciarla, al di là di tutto...saprebbe spiegare a sé stessa le emozioni che prova quando è con lui? io credo che questo sia un punto fondamentale da cui partire. Se lo ritiene opportuno qualche colloquio psicologico in questo periodo può aiutarla  a fare chiarezza nel suo vissuto e a contenere l'ansia che sta provando.

Resto in ascolto. Un caro saluto

 

 

Gentile Antonella, molto coraggiosamente espone con onestà e sincerità le sue remore e i grandi timori di questo momento raccontando anche gli aspetti più intimi e delicati della sua attuale e dolorosa situazione.  Certamente sta mettendo in risalto un momento di grande confusione interiore rispetto a scelte significative della sua vita che potrebbero cambiare molte cose. Spesso in periodi di passaggio così delicati, dove le scelte da fare sono complesse, può capitare che emergano aspetti più profondi e nascosti di se stessi che fino a quel momento non avevano acceso la propria attenzione. Mi riferisco nello specifico alla sua forte ansia, i pensieri angoscianti rispetto alla sua famiglia, il timore della separazione. Spesso sono aspetti che come piccoli campanelli di allarme stanno avvisando che qualcosa accade in noi e che non è del tutto chiaro a se stessi il proprio mondo interiore.  Il timore della malattia la potrebbe poi indurre a provare sentimenti dettati dalla colpa e dalla paura senza aiutarla a capire cosa prova veramente.  In questi casi è importante fare ordine dentro di se soprattutto per poter evitare di trovarsi in futuro a vivere situazioni simili ed dolorose.  La possibilità di confrontarsi con qualcuno che sia in grado di favorire la riflessione e dare un senso alle proprie paure è importante e aiuta a guardare meglio dentro di se.  

Carissima Antonella, forse la tua love story stava attraversando un momento decisivo e nel contempo hai avvertito anche di un po' di stanchezza (in tutti i sensi pendolarismo, insicurezze ecc..). Al di là di tutte le domande che ti stai ponendo (trasferirmi o no, ho contratto l'AIDS o no, potrò mai avere un figlio da lui? etc...), l'unica vera domanda che ti devi fare e alla quale devi trovare una risposta sincera nel profondo del tuo animo è la seguente:  "Perchè ho avuto il desiderio di tradirlo?". Quando avrai bene analizzata questa domanda credo che potrai rispondere a tutti i tuoi dubbi- Se   non riesci da sola cerca un valido aiuto con un approccio psicologico poiche ritengo che tu abbia bisogno di sostegno per mettere un po' di ordine nel tuo assetto emotivo-affettivo.  Inoltre ti consiglio di documentarti riguardo all'Aids e per tua ulteriore tranquillità puoi fare il test chiedendolo al tuo ginecologo/a.  Con i miei migliori auguri ti saluto cordialmente.

Gentile Antonella, Il panico e lo sconforto che sta provando in questo periodo sono certamente imputabili a ciò che sta accadendo nella sua vita. La convivenza e il trasferimento in un'altra città rappresentano senza dubbio un cambiamento radicale non solo nella la relazione di coppia, ma più ad ampio spettro, dal momento che spostarsi a Milano implicherebbe, immagino, un cambiamento anche in altre sfere della sua vita ( famiglia, lavoro, amici, abitudini...). Inoltre scrive che il suo compagno ha due figli piccoli: anche questo potrebbe rappresentare un elemento rilevante. I bambini vivono con il papà? Lei che rapporto ha con loro? Di conseguenza il suo tradimento, il timore di aver contratto l'HIV e di aver contagiato il suo compagno ( a proposito, ha effettuato un test per dissipare eventuali dubbi?) possono essere letti come dei tentativi di sfuggire a questo cambiamento e all' ansia dilagante che le suscita decidere di affrontarlo. Penso che adesso sia opportuno che lei si prenda del tempo per capire cosa desidera. Anche condividere con il suo compagno le paure e le ansie ch accompagnano questa fase della vostra vita penso sia importante. D'altronde il cambiamento investirà entrambi e come tale va affrontato. Senza dubbio la decisione che prenderà le cambierà la vita, proprio per questo rivolgersi ad uno psicologo che possa supportarla in questo momento evolutivo penso possa esserle utile. Rimango a sua disposizione. Cari saluti. 

Gentilissima, lei fa riferimento a un momento di grande sofferenza, acccompagnato da comportamenti poco protettivi per sè e che contribuiscono a creare confusione e vissuti ulteriormente dolorosi. Di certo sembra molto spaventata per la possibilità del trasferimento. Credo possa essere utile, prima di fare una scelta così importante, fermarsi e, magari chiedere una consulenza psicologica a un esperto di cui possa fidarsi. 

Un cordiale saluto

 

Gentile Antonella,

prendere decisioni spesso non è una cosa facile ed evidentemente lei si trova  prossima ad un bivio.

Per quanto riguarda l'HIV si rivolga ad un medico che saprà dirle come e quando fare un test per avere le idee più chiare. Per la decisione riguardo il rapporto sentimentale sarebbe opportuno parlarne più approfonditamente con uno psicologo psicoterapeuta che può vagliare meglio le caratteristiche del rapporto per renderle la decisione più facile.

Le segnalo che la psicoterapia della Gesalt è molto adatta a trattare le relazioni ed in genere sono sufficienti pochi colloqui mirati e appositamente condotti.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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