Come fare per combattere il senso di solitudine ?

gaia

Salve, sono una ragazza di 23 anni. Sono all'ultimo anno di università e mi sento sola come un cane. Sono una persona che di per sé è solare (almeno a detta degli altri), estroversa e mi piace un sacco stare in mezzo alla gente. Di per sé non ho problemi a parlare con la gente e ad intraprendere dei discorsi, ma ho il problema di non riuscire a mantenere delle amicizie. Ho vissuto la mia vita in un piccolo paesino in Puglia, abbandonato a sé stesso, dove tutti si conoscono e dove non c'è opportunità di fare amicizia. Sono purtroppo sempre stata fidanzata, e questo devo ammettere che mi ha condizionato tantissimo. Il mio essere estroversa per i miei ex ha sempre rappresentato un problema, e per evitare discussioni, ho sempre represso questo mio modo di essere.

Partita per l'università dopo il liceo, mi sono trovata in una città nuova e con tante aspettative. Inizialmente ero ancora fidanzata, ed il mio ex mi ha fatto un po' di violenza psicologica, in quanto mi "costringeva" a non uscire (lo metto tra virgolette perché capisco che dovevo essere più forte). Questo non mi ha permesso di mettermi subito in gioco e di aprirmi totalmente con gli altri, senza che ci fossero discussioni con lo stesso. Mollato il mio ragazzo, ho avuto un'apertura nei confronti degli altri, ed in realtà ho conosciuto un sacco di gente, ma man mano persa.

Dopo circa un anno ho conosciuto un ragazzo, con cui ho intrapreso una relazione seria e sta durando da una decina di mesi, e con lui, mi sono integrata totalmente nel suo gruppo. Fin ora sembra tutto okei, ma il problema è che io me ne sento dipendente. Giustamente, essendo il suo gruppo, ci sono volte in cui fanno le loro serate e le loro cose, senza coinvolgermi. Questa cosa mi spiazza, perché mi rendo conto di essere punto e a capo, e di non aver nessuno. Mi rendo conto che questo mio disagio influenza anche la nostra relazione, perché nonostante io sia stata sempre la prima a predicare libertà reciproca, mi rendo conto che quando lui organizza cose con i suoi amici e il suo gruppo, mi sento triste. Non glielo faccio pesare perché so che è una cosa che dipende da me, in quanto se avessi una mia compagnia, non avvertirei alcun tipo di problema, ma mi sento in una gabbia. Mi sento veramente sola, e mi sento sola come non mai, perché mi sono creata l'illusione di aver tutto quello che ho sempre voluto: un ragazzo con cui sto benissimo ed è sempre presente, un gruppo di amici (anche se suoi) e nel mentre studio una cosa che amo e che spero un giorno diventi il mio lavoro (infermiera).

Volevo chiedervi come ovviare a questo problema. Che lavoro devo fare per conoscere gente, indipendentemente dalla presenza del mio ragazzo; come mantenere i rapporti con le persone che in un modo o nell'altro spariscono o sparisco io. Come si fa a convivere con sé stessi, anche in solitudine, senza che questa diventi un problema e che mi causi angoscia?


Scusate il papiro, spero di essere stata più o meno chiara nonostante tutte le parole scritte.
In attesa di un vostro consiglio.
Cordiali saluti
Gaia

1 risposta degli esperti per questa domanda

Buongiorno Gaia,

per poter trovare soluzione al problema che riporti, occorre prima comprendere a fondo quali possano essere le difficoltà presenti. Capire quindi come finora si sono svolte le tue relazioni ed approcci sociali e cosa ti porta a non mantenerli, quali difficoltà trovi nel proseguire la conoscenza. Capendo cosa si "sbaglia", è poi più semplice capire come rimediare. Per poter aver chiari questi aspetti è però necessario un'approfondimento della questione, è bene capire cosa desideri, cosa provi e cosa temi, cosa ti frena e in quali occasioni.. in altre parole prendere consapevolezza della tua personalità e carattere, e prendere coscienza anche dell'ambiente circostante, di come gli altri possono reagire ai nostri comportamenti e così via.

Ti suggerirei quindi un percorso psicologico, anche breve, mirato all'individuazione di questi elementi e alla loro possibile risoluzione.

Resto a disposizione per ulteriori informazioni, un caro saluto.

dott.ssa Chiara Francesconi