Ansia di non riuscire a fare alcunchè di positivo nella vita lavorativa

rita

Buonasera, ecco il mio problema. Sono ansiosa, ho l'ansia di restare l'ultima rispetto agli altri. Si, di non riuscire a fare alcunchè di positivo nella mia vita lavorativa che, per me, al pari di quella scolastica, rappresenta una ragione fondamentale dell'esistenza. Non ho superato l'esame di abilitazione alla professione forense e di qui il mio "dramma". Gli altri ce la fanno in tutto, io no, mi ripeto quando vedo tutto nero... Eppure laurea velocissima a 24 anni, massimo dei voti.. Ora tutto crolla e non mi sento più sicura di niente.. Perchè?? Grazie mille

6 risposte degli esperti per questa domanda

A volte, in una carriera di successi, un primo incontro con un momento negativo diventa un segno, come una china che predetermina la strada successiva, perché incrina la fiducia in sé stessi che fino a quel momento ha sorretto ogni azione. Si tratta dunque di capire cosa ha colpito in modo così protendo nel tuo caso, da farti sentire di crollare, per ricostruire la fiducia positiva che prima ti sosteneva.
Carissima Rita, è facilissimo per chi, come Lei, ha riscosso notevoli successi nella vita scoraggiarsi davanti alle prime difficoltà e quindi "vedere tutto nero". Il suo problema è correlato molto di più all'autostima che all'ansia che rappresenta il sintomo, l'espressione di un disagio, e non la causa primaria. Il suo livello culturale le permette di comprendere di sicuro che una psicoterapia potrebbe aiutarla a sviluppare una maggiore tranquillità-autostima con notevole utilizzo di nuove risorse. Cordiali Saluti.
Rita ma lei è ancora molto giovane, si descrive come una quarantenne. Potrebbe essere che ha sempre richiesto troppo da sé ed adesso le occorre tempo? Un saluto
Gentile utente, lei si è scontrata con uno dei più grossi ostacoli nella vita del laureato in legge dal momento che è noto come l'esame di abilitazione alla professione forense abbia delle percentuali di superamento bassissime e non è affatto infrequente perciò che venga ripetuto anche molte volte o che ci si ingegni per superarlo all'estero. Le conviene anzitutto analizzare se c'è qualcosa e cosa che l'abbia penalizzata, agire di conseguenza e comunque tener presente che si può esercitare o lavorare anche in altri ambiti o in attesa di risostenere l'esame. Uno psicologo può aiutarla a superare eventuali fattori personali che possono ostacolarla nell'estrinsecazione delle sue potenzialità e capacità e nel fare chiarezza sui suoi obiettivi e attitudini. Potrebbe essere perciò utile uno psicologo clinico con competenze anche riguardo il mondo del lavoro. cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Cara Rita, non è semplice trovare il perché di cotanta apprensione e tristezza, sicuramente lo stile di personalità ed il carattere sono il frutto delle dinamiche relazionali vissute durante l’infanzia, soprattutto in famiglia e rafforzate nel corso della vita, nei vari contesti sociali. Aldilà però delle possibili cause remote appare chiara la presenza di uno stile cognitivo dicotomico, tutto o niente, nero o bianco. Ti invito quindi a contemplare la presenza del grigio, tra il nero e il bianco, a provare a vedere il qualcosa, tra il tutto e il niente. La vita lavorativa è certamente importante, soprattutto di questi tempi, ma rappresenta veramente una ragione fondamentale dell’esistenza? L’esame di stato è sicuramente un traguardo ambizioso, tuttavia è risaputo che in giurisprudenza è pure molto tosto e quando lo avrai superato sorriderai di questo “dramma”. Gli altri ce la fanno in tutto? Chi sono gli altri? E sei proprio sicura che non hanno pure qualche difficoltà in certi ambiti della loro vita? Magari scopri di non essere proprio l’ultima… In bocca al lupo,
Buongiorno, la sua domanda stimola parecchi aspetti tra i quali la gestione del fallimento, la definizione di un obiettivo (lavoro-superamento esame abilitazione), la ricerca delle risorse per raggiungere l'obiettivo. Rispetto al mancato superamento dell'esame sarebbe importante comprendere cosa non ha funzionato, quale aspetto della preparazione bisogna migliorare; rispetto all'obiettivo ha importanza delinearlo nel tempo e vedersi avanti con una posizione lavorativa, immaginarsi; inoltre ha importanza un lavoro sull'autoefficacia riprendendo le cose fatte con successo in passato, per esempio la riuscita nella laurea, cosa le ha permesso di riuscire, quali risorse ha messo in atto. Quindi riepilogando apprendere dal fallimento, delineare chiaramente l'obiettivo e mettere in atto un piano di azione considerando le sue risorse che ha dimostrato di possedere. Buona vita,