Dott.ssa Elena Scarsoglio

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Dott.ssa Elena Scarsoglio

psicologo, psicoterapeuta, sessuologa, emdr

Penso di essere bipolare

Son sempre stata un po' lunatica ma pensavo fosse semplicemente il mio carattere. Ho avuto una relazione di due anni ed é finita da dieci mesi, e da quando é finita, in particolar modo nell'ultimo periodo continuo ad essere depressa, ma alterno fasi di felicità e euforia assurda, in qualsiasi momento della giornata che a volte durano giorni, anche quattro cinque giorni, e poi mi sento depressa. Capita anche che mi sveglio e piango, molto spesso, e poi son tutta la giornata esageratamente felice quando sono in mezzo alle persone. Son sempre stata così ma da un po' di tempo le fasi depressive Stan diventando esagerate, e anche quelle euforiche son più attive del solito. Mi son documentata e ho praticamente tutti i sintomi del bipolarismo (di tipo due, se non sbaglio). Non dormo quasi mai, mangio pochissimo ma non ho fame e il mio é un continuo essere felicissima ed essere depressa, cosa che sta disturbando anche il mio studio. Sono iscritta all'università, passo giorni a non far nulla quando dovrei studiare. Sto cercando di avere una seduta con lo psicologo dell'università ma aspetto che mi contattino. Ripeto, son sempre stata così, ma mai così esageratamente. Penso che la rottura con il mio ragazzo, che continua comunque ad essere nella mia vita e ad essere mio amico, abbia aggravato la situazione. Passo giorni a piangere e a piangere, soprattutto quando son sola, e non ho voglia di fare nulla, non vorrei neanche studiare. E poi son la persona più felice del mondo anche senza motivo. Cerco di fare mille cose e tenermi sempre impegnata perché ho il terrore che se non avessi nulla da fare starei tutto il tempo a deprimermi. Cosa dovrei fare? Prenotare semplicemente una seduta con uno psicologo e parlare di tutto ciò o c'è qualche test specifico per diagnosticare il possibile disturbo?

Buongiorno Sonia,

l'eventuale diagnosi può essere fatta con la valutazione clinica ed eventualmente l'uso di test specifici. Le consiglio di contattare uno psicologo per una valutazione psicodiagnostica. A mio avviso potrebbe trattarsi di un comportamento di tipo reattivo alla separazione, ma non mi azzarderei a tirare conclusioni senza un'accurata anamnesi. Lo psicologo dell'Università potrebbe indirizzarla verso il percorso più appropriato per lei.

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