Dott.ssa Anna Antinoro

Dott.ssa Anna Antinoro

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

Ho subito un' IVG che purtroppo era inevitabile

Buongiorno. Sto passando un periodo davvero difficile. Ho subito un'IVG che purtroppo era inevitabile. Da quel momento i rapporti con i miei genitori si sono quasi del tutto deteriorati. Hanno allontanato il mio fidanzato (13 anni di fidanzamento, quindi non proprio uno sconosciuto!) da casa proprio nel momento in cui avevo più bisogno di lui. Ci vediamo ogni sera fuori e ogni sera sono pianti e disperazioni. Lo hanno allontanato dicendo che non era stato abbastanza serio nel starmi vicino nelle varie pratiche per eseguire l'ivg, quando in realtà è mancato solo alla preospedalizzazione sotto mia richiesta. non volevo che venisse ma i miei genitori hanno comunque attribuito a lui la colpa surclassando totalmente la mia opinione. Io nella discussione scaturita dopo ho scelto lui perchè lui sta male quanto me per il gesto che abbiamo dovuto compiere per problemi economici, e non è stato capito. Lo hanno considerato di famiglia finchè si è trattato di screditarlo e non quanto più avevamo bisogno di un appoggio. Io da più di un mese ho sbalzi d'umore continui, crisi di pianto, mancanza d'aria, mi addormento la sera con un filo di fiato e mi sveglio diverse ore prima del dovuto praticamente in apnea e con la tachiardia. Non ho molto appetito. mangio solo lo stretto necessario. Quando sono o rientro in casa non mi sento a casa mia, mi sento fuori posto. Verso sera sento un peso al petto e respiro a fatica. Di fisico ho dissenteria da più di un mese e mal di testa lancinanti. Io non so se tutto questo può essere sintomo di depressione, ma mi sento in gabbia. Mi sono scordata di aggiungere che sono studentessa universitaria e nonostante provi a concentrarmi non riesco a memorizzare e fare attenzione e niente. In più fatico a prendere decisioni. Sono sempre stata una ragazza forte che reagiva ad ogni cosa, voglio farlo anche questa volta perchè fortunatamente, rispetto ad altri, sono riuscita a capire di avere un problema. Non voglio ancora parlane con i miei genitori, almeno non fino a che non sarò certa di cosa ho. Non voglio la loro “pena“ perchè in parte è causa loro se sono qui a scrivere. Sapete aiutarmi? Sara

Buongiorno Sara,

io credo che quello che lei attualmente sta passando non sia definibile come una vera e propria depressione ma come quello che noi psicologi definiamo Disturbo  Post-traumatico da Stress. Mi spiego, la sintomatologia è molto simile a quella depressiva ma avviene in concomitanza ad eventi particolarmente stressanti o che richiedono un investimento energetico importante. 

Quello che lei ha vissuto in questo periodo è stato molto stressante. Dall'intervento, all'allontanamento da parte dei suoi del suo fidanzato che contrariamente a quello che dicono, sembra che le sia stato comunque vicino (e che ci voglia stare).Tutto questo comporta un affaticamento di cui bisogna tenere conto. Oltre questo è avvenuto un intervento importante che richiede una fase di elaborazione poichè rappresenta un punto dolente per la donna e per il sistema che ha attorno. 

La fatica che ha nel fare delle scelte attualmente potrebbe essere legata a questa condizione di stress. Parlarne con i suoi genitori, visto che sembrano comunque decisi a fare delle considerazioni, in effetti non l'aiuta. Quello che posso dirle è di parlarne con qualche psicologo che possa aiutarla a fare ordine e che sia disposto ad ascoltarla affinchè possa ricominciare a fare delle scelte più consone al suo bisogno attuale.

Resto a disposizione