Dott.ssa Anna Antinoro

Dott.ssa Anna Antinoro

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

Fin da più piccola ha sempre manifestato un certo caratterino

Salve, ho una bimba di quasi 5 anni e come la maggior parte dei bimbi di oggi è molto sveglia e intelligente. Fin da più piccola ha sempre manifestato un certo “caratterino“. Intorno ai 2/3 anni mi dicevo “saranno i terrible two“, poi successivamente ho attribuito i suoi comportamenti a volte violenti (anche su stessa) al fatto che fossimo andate a vivere (finalmente) dal padre. Oggi, a quasi 5 anni, non so come devo comportarmi e sicuramente sbaglierò tanto, ma ogni qualvolta entro in contrasto con lei, per un divieto, per una richiesta di attendere o quando le dico che non posso o non voglio giocare con lei, si scatena l'inferno: comincia ad urlare, a tirare giocattoli e sbattere porte e il pianto spesso va avanti per 20 minuti e più. Io inizialmente la ignoro ma poi sfinita da questa quotidianità comincio a litigare con lei e a volte ci scappa qualche sculacciata. Successivamente quando sembra essersi calmata cerco di parlarle e farla ragionare, ma l'indomani ricomincia tutto da capo. Concludo dicendo che mia figlia frequenta la scuola dell'infanzia e prima il nido, ha un fratello di 12 anni figlio del padre che lei adora ma senza essere ricambiata e comunque è una bambina molto affettuosa e socievole. Grazie per l'aiuto.

Buongiorno Marcella,

comincio nel soffermarmi sulle risorse che ha la sua bambina. E' una bambina molto affettuosa e socievole dice, questi sono due elementi fondamentali che vanno in contrasto con la descrizione precedente. Mi soffermo su questo per darle la possibilità, nonostante la difficoltà, di non mettere da parte ciò che sua figlia ha di buono.

Mi permetto di sfatare il mito dei "terrible two", definito così in quanto i bambini in quella fascia di età cominciano a volersi autoaffermare chiedendo ciò di cui hanno bisogno (anche se a modo loro). L'etichetta di definire un periodo come qualcosa di terribile, non aiuta la bambina e i genitori a considerarla una fase normale e anche sana della propria crescita. Nonostante possa capire bene le difficoltà, è proprio importante normalizzarla da questo punto di vista (una volta escluse patologie mediche).

Quando un bambino sente che qualcuno non può, ma soprattutto non vuole giocare con lui, è un momento molto doloroso e difficile. Spesso gli adulti sottovalutano il gioco e il voler giocare ma anch'essa è una fase naturale e che aiuta a definire i ruoli, i modi e i tempi.

Penso che sia importante per lei cominciare a prendere queste consapevolezze ed eventualmente valutare con l'aiuto di una psicologa quali strategie mettere in atto con la bambina affinchè la vostra relazione possa migliorare. 

Resto a disposizione