Spiegare a figlia 15enne diniego

Buonasera,
Mia figlia di quasi 15 anni fidanzata con un 17ennre da un anno, vorrebbe permettessi loro di dormire insieme almeno una notte a casa. Le ho detto no, perché le ho spiegato che è presto, che è ancora adolescente e che è giusto viva la sua adolescenza fatta di amicizie, primi amori ma che la sua richiesta non può essere accettata, non tanto per paura che facciano sesso a casa, possono farlo ovunque e a qualunque ora del giorno, quanto al fatto che è veramente troppo presto. Non accetta il rifiuto chiedendomi continuamente il perché. Da poco prende la pillola che nel suo caso è anche curativa, per cui le ho detto che il mio diniego non è per paura che facciano sesso, quanto appunto che non è necessario per la loro giovane età dormire anche insieme. Non riesco a farle capire che prima di fare questo passo c'è bisogno di crescere di maturare e non bruciare le tappe...non capisce. Come posso spiegarle con calma il motivo del no. Abbiamo litigato costretta a dirle... perché è così e basta. A suo padre, con cui sono separata da quasi 8 anni, convive con un'altra donna e la figlia adolescente di lei, non credo abbia mai espresso questo desiderio, le ho detto di riferirlo anche a lui ..ma forse non avrei dovuto dirle niente e parlare direttamente con lui. Aiuto!

Buongiorno Laura,

ha ragione… non è affatto facile spiegare i limiti ad una giovanissima adolescente, soprattutto se si è soli. Non è troppo tardi però per coinvolgere il padre, chiedendo il suo sostegno in questa situazione ed è importante che anche lei ci parli affinchè vi accordiate su come gestire le richieste di vostra figlia.

Con l’adolescente, la spiegazione del NO è fondamentale, quindi lei ha fatto bene a dire a sua figlia perché non ritiene opportuna la sua richiesta, il rischio può essere quello di confondere l’adolescente con troppe spiegazioni. E’ necessario anzitutto che lei abbia ben chiare dentro di sé le ragioni per cui non condivide la richiesta di sua figlia. Ciò la rende più sicura e convinta, diminuendo contemporaneamente il bisogno di spiegare “troppo”. Inoltre questo le permette di mantenere la tranquillità necessaria a proporre a sua figlia il suo punto di vista, evitando lo scontro.

Cari saluti e “buon lavoro”, Chiara