Dott.ssa Nicoletta Giaquinta

leggi (3)

Dott.ssa Nicoletta Giaquinta

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Come comportarci con nostro figlio adolescente

Salve, vorremo un consiglio su come dobbiamo comunicare con nostro figlio di 15 anni e come motivarlo a fare le cose che gli chiediamo di fare.
Alcuni esempi: ha poca voglia di studiare, probabilmente le materie che deve studiare non gli piacciono (la scuola l'ha scelta lui), ma d'altra parte non esiste una scuola dove le materie insegnate sono il rap o come vincere all'ultimo gioco di moda per Playstation, materie come matematica, italiano, storia, ci saranno in qualsiasi scuola.
Non risponde quasi mai alle nostre chiamate sul cellulare o ai nostri messaggi, risponde quando vuole o quando gli serve.
E' disordinato, non si prende cura delle sue cose, perde spesso oggetti anche costosi come smartphone, scarpe da ginnastica.
Gli chiediamo di mettere a posto il suo piatto dopo aver mangiato e spesso dimentica di farlo, gli chiediamo di abbassare le tapparelle di casa quando esce e noi non siamo in casa, puntualmente le troviamo alzate al nostro ritorno.
Non sappiamo se lo fa per pigrizia o perchè è con la testa tra le nuvole.
Il vero problema però è come comunicare con lui, questi continui comportamenti dopo un pò ci fanno inervosire e così finiamo per dirgli che non è responsabile, che è egoista, con il risultato che inizamo a litigare, ci allontaniamo emotivamente, ed il rapporto con lui peggiora. Credo che ormai alla sua età i rimproveri, il ripetere sempre le stesse raccomandazioni, tutto questo non serva più. Non sappiamo però cosa fare.

Salve Alessandro,

l’adolescenza costituisce un momento difficile sia per la persona direttamente interessata, ma anche per tutti coloro che sono in relazione con essa e, tra tutte le relazioni, è indubbio che quella tra i genitori ed i figli adolescenti sia la più complessa. Parlare con i figli alle volte sembra una vera e propria battaglia, soprattutto se sono adolescenti e questo fa sì che molti genitori si sentano frustrati, perché sentono che non riescono a comunicare con loro, e reagiscano con rabbia e insofferenza. Tuttavia, arrabbiarsi non serve se non ad aumentare la distanza. Per comunicare meglio con vostro figlio consultare uno specialista vi potrebbe essere di aiuto per instaurare un clima più disteso e di conseguenza più collaborativo con lui.

Spero di esserle stata di aiuto.