Senso di inadeguatezza nel fare le cose più banali

Salve, sono Luigi. Volevo esporre il mio problema che ormai mi tormenta da uno due anni. Mi sento incredibilmente inadeguato nel fare le cose più semplici e scontate. Una cosa semplice come prenotare una visita,andare ad un ristorante,prendere il numeretto in farmacia,prelevare in banca,pagare al casello,andare alle poste,iscrivermi da qualche parte,timbrare un biglietto dell'autobus e cose così stupide mi sembrano delle prove insormontabili,tanto che a volte ho dei veri e propri blocchi che mi portano ad andare in ansia e non capirci niente. Provo un senso di rabbia,frustrazione,paura,vergogna per me stesso e un senso di ingiustizia,sopratutto perché sono capace di cose molto più complesse e persino di quelle sopra elencate,se solo fossi da solo nel farle e avessi tutta la calma del mondo. La cosa che mi risulta più odiosa è che non so come diavolo mi siano nati tutti questi complessi,da un momento all'altro. A volte avrei desiderio di fare una cosa che mi piace,ma il solo pensiero che dovrei "affrontare"(per uno stupido come me)quelle presunte "prove",mi porta a desistere e rinunciarvi,perché dico tra me e me "si,certo e come posso superare un simile ostacolo? E' troppo". Tutti gli altri fanno tranquillamente,quasi senza pensarci,cose in cui io invece devo rifletterci sopra(commettendo errori e comportandomi in maniera goffa)e in cui sudo freddo. Sono veramente stanco di questo modo assurdo,balordo,insensato,immotivato,sconclusionato e aberrante di vedere le cose. Soltanto a scriverle mi vergogno,così come mi vergogno pensando ad esse tra me e me. Spero in una qualche risposta illuminante. Arrivederci

Salve Luigi

La vergogna sembra emergere come aspetto dominante nella gestione di queste faccende usuali che per lei diventano incombenze così gravi da farla andare in blocco. È quasi come se ad un certo punto del suo percorso di vita avesse improvvisamente perso i necessari standard di prestazione, norme e valori indispensabili per avere una buona considerazione di se stesso... e tutto questo solo su un piano emotivo, difatti a livello cognitivo lei riconosce di essere una persona che vale, in grado di fare tantissime cose, un uomo esperto e capace. Allora è giusto chiedersi: cosa è intervenuto che ha complicato così tanto il suo percorso di vita? Cosa ha offuscato le sue già acquisite certezze sociali?

La base della vergogna di un individuo adulto è essere una persona non degna di stima, ma la costituzione della vergogna inizia intorno ai 2 anni di vita grazie allo sviluppo del Sè personale. Ed è proprio una percezione Sè reale dissimile dal Sè ideale a far percepire l’emozione della vergogna. Cosa in lei ha attivato questa diseguaglianza?

È necessario procedere in un setting psicoterapeutico con una indagine guidata per accedere alla fonte del disagio, con ogni probabilità qualcosa che è stata da lei vissuta come una ferita del Sè e che si è bloccata non rispettando i processi di elaborazione. Io procederei a verificare la possibilità di intervenire con l’EMDR. Mi chiami se ha bisogno ancora. Saluti