Non ho più voglia di chiedergli attenzioni

Simona

Buongiorno scrivo perché ho un problema con mio marito che non so come risolvere. Sono sposata da 8 anni e ho due bellissimi bambini che mi danno tante soddisfazioni. Ho 38 anni e ho un ottimo lavoro. Mio marito è un bravissimo e premuroso padre e fa del suo meglio anche a casa dando il suo contributo per quello che riesce ed è capace. Il problema e che come coppia la situazione non va assolutamente.. sono praticamente 7 mesi che non abbiamo intimità e periodi del genere sono già capitati. Non ho più voglia di chiedergli attenzioni, sono una bella ragazza e non mi va davvero più di elemosinare attenzioni. Prima di sposarci non abbiamo avuto rapporti per mie motivazioni (che a posteriori reputo insensate) poi fin dal primo giorno di matrimonio ho capito che non c’era un gran feeling in quel senso. Però ero convinta che fosse lui l’uomo della mia vita. Purtroppo questa situazione di disinteresse verso il sesso e verso le mie esigenze in tal senso (oltre che una generale tendenza al non fare e una disorganizzazione cronica) ormai per me è diventata inaccettabile. Il clima a casa non è teso, non ci sono litigi e le bimbe sono serene ma, mentre prima periodicamente gli facevo notare questa situazione, in maniera più o meno delicata, ora non ho più proprio interesse a farlo. Ritengo che se la situazione è questa non vada forzata ma che del resto non si possa continuare così. Sono ancora giovane e piena di energie e penso di meritare una vita felice con i miei bambini e, se capiterà, con qualcuno al mio fianco. La separazione a mio avviso (una separazione tra persone civili però, non la guerra dei roses) è l’unica soluzione, non gliene ho mai parlato però. Il motivo è che temo i risvolti pratici della separazione (la casa in cui viviamo è di proprietà di mio marito ed è lui a pagare il mutuo) e quelli emotivi dei bimbi (2 e 5 anni) e di mio marito, che non so come potrebbe reagire… Non ho parlato mai a nessuno di questo, nemmeno alle mie amiche e ho davvero tanto bisogno di un consiglio…

12 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora,

avete mai pensato anzitutto di consultare un medico? In secondo luogo, se non ci fossero altre spiegazioni al problema che un disinteresse verso il sesso e lei volesse separarsi, le consiglio in ogni caso, prima di procedere, di tentare una terapia di coppia. Il terapeuta infatti potrà capire meglio la vostra personalità e se ci siano fattori importanti di stress, migliorare la comunicazione tra voi, suggerire strategie idonee ecc. Le segnalo anche un articolo sul matrimonio che potrà trovare sul mio sito professionale, dal momento che non è sempre facile ricostruire un altro legame di pari intensità dopo una separazione. Cordiali saluti 

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Buongiorno Simona, ho letto la sua situazione e quello che le posso suggerire è di onorare sé stessa, fondamentale per non far calare il desiderio in lei. Come dice bene, "si merita una vita felice" e soddisfacente. In secondo luogo la situazione è delicata sia per gli aspetti pratici sia per gli aspetti affettivi che comporta una separazione, dunque se le fosse possibile, sarebbe importante che intraprendesse, anche per un breve periodo, un lavoro su sé stessa. Può risultare utile per riuscire a chiarirsi meglio, per lavorare sulla sua storia e per essere pronta ad affrontare qualsiasi decisione che lei voglia prendere. In ogni caso ha già fatto un passo importante: quello di pubblicarsi, di raccontare a qualcuno la sua storia. Se fosse interessata, anche solo per un colloquio di conoscenza le lascio i miei dati. Il mio studio è in via Assisi 6 a Torino (zona Madonna di Campagna).

Dott. Giancarlo Gramaglia

Dott. Giancarlo Gramaglia

Torino

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Buongiorno

il tuo caso è in genere emblematico per gli uomini. Il sentirsi amati ma non desiderati sessualmente o per lo meno percepire di non avere quelle attenzioni che sono il segno del desiderio.

Prima cosa ti consiglierei di chiederti che cosa significa per te essere ricercata/desiderata sessualmente visto che hai una bella famiglia e ti piace tuo marito?

Secondo cosa si tratta di non smettere mai di parlare, parlare, parlare... senza accusare o recriminare. Ci potrebbero essere tante piccole cose che possono frenare il desiderio o renderlo  non appetibile.

Terza cosa vedere se fisicamente ci sono dei problemi e suggerire magari con tatto una visita andrologica a tuo marito.

Quarta cosa  ti suggerirei proprio di non prendere in considerazione il divorzio per un problema del genere dopo che avete fatto due figli insieme e sono diversi anni che condividete la stessa vita.

Prova anche a vedere che cosa potrebbe sostituire il piacere sessuale, cioè chiediti che cosa ti darebbe la stessa soddisfazione del desiderio sessuale: vita sociale più attiva,interessi culturali, ricerca di amicizie....

Se dopo tutto questo il problema rimane ti consiglierei di fare incontri con qualche sessuologo di coppia.

ciao

Gentile Simona, penso che quanto lei rivendica sia qualcosa di importante, e come tale, è giusto che non venga sottovalutato, anche perché di sicuro un atteggiamento rinunciatario o ancor peggio di mistificazione del problema non approderebbe a nulla. 

Detto questo però si dovrebbe capire quanto quelle funzionalità del vostro rapporto che hanno funzionato fino ad ora, vengano a scemare, creando un momento di sbilanciamento, dove il proprio desiderare, diventa un'esigenza (del tutto naturale), mentre prima, anche se malvolentieri, era una situazione diciamo accettata.

Da questo punto di vista verrebbe da chiedersi cosa sia cambiato da allora quando la sessualità era argomento da non esperire prima del matrimonio, ad oggi che risulta essere un'esigenza rivendicata.

Ad esempio con suo marito, ha avuto modo di parlarne liberamente, cercando oltre che di far comprendere le proprie necessità, (che lei tra l'altro presenta molto bene, attraverso l'esigenza di ricevere attenzioni), anche cercando di comprendere i motivi delle sue “disattenzioni“?

Quando dico cosa sia cambiato, sottolineo anche il fatto, che lei stessa non abbia scoperto di poter voler bene ad un altro uomo, o il pensare di poter vivere in altra situazione sentimentale, immaginata migliore dello stato attuale.

Vede nei rapporti d'amore, non valgono gli stessi valori così detti democratici, oppure di educazione, ma questi valori passano sotto altri registri, che sono già difficili a noi stessi comprendere, figuriamoci se possano essere gli altri a doverlo e poterlo fare. Ritengo quindi, nel possibile ,di chiarire prima cosa a se stessi, lo stato delle cose, e successivamente poterne parlare al proprio partner, marito, compagno. In modo da poter rendere questo percorso di chiarimento, un qualcosa che inviti l'altro ad un rapporto, invece che una drastica rivendicazione. 

Ad esempio ha mai provato a pensare di dedicare solo per voi dei momenti al di fuori della vostra famiglia, per permettervi di vivere, anche se per un attimo (una serata un we), quella situazione di coppia che vi permetta delle possibili complicità, che molte volte sono una spezia essenziale nel rapporto.

Su altro versante potreste provare, se ci sono i presupposti a frequentare uno psicologo, per dei colloqui di coppia, dove potreste cercare quella serenità necessaria a ristabilire un dialogo affettivo, che le vicissitudini familiari hanno interrotto.

Ben conscio di non poter ulteriormente rispondere alle sue questioni, e nella speranza di aver aggiunto una modalità di osservazione, alla soluzione della sua questione, le faccio i miei più sinceri auguri.

distinti saluti

Buongiorno Simona, dalla tua lettera per fortuna, non sembrano emergere grosse problematiche familiari. In casa per tua amissine c'è un clima tutto sommato sereno, che permette alle tue figlie di crescere tranquille. Quello che descrivi è un calo di desiderio da parte di tuo marito ed in fondo anche tuo. Hai smesso anche tu di cercarlo, e questi andrebbe approfondito meglio in altra sede. Comunque prima di mandare a monte un matrimonio, ti consiglio di parlare con tuo marito del problema e se non riuscite a risolverlo da soli, di farvi aiutare da qualcuno esperto.

Buona fortuna

Gentilissima Simona,

credo che data l'importanza dell'argomento e le emozioni in gioco sarebbe utile per lei ritagliarsi con un professionista uno spazio diverso da quello on line per comprendere meglio la sua storia personale e famigliare. 

Mi sembra di percepire la sua lotta interna tra desideri e senso del dovere, tra cuore e cervello e un bisogno di parlare dei suoi vissuti, affinché questi possano trovare un contenitore all'interno del quale essere accolti: talvolta l'esser donna lascia il posto all'esser madre, l'esser figlia, l'esser moglie, l'esser lavoratrice e si finisce per metter da parte il proprio essere...e i propri bisogni.

Restando a disposizione, Le porgo cordiali saluti.

Cara Simona,

dalle sue parole avverto il carico di sofferenza che sta togliendo serenità alla sua vita.

Mi sembra di capire che non ci sono stati, tra lei e suo marito, motivi specifici e ben individuabili che hanno portato alla situazione attuale, ma piuttosto una graduale presa di consapevolezza (da parte sua) riguardo al fatto che la persona che ha al suo fianco non riesce a darle ciò di cui lei ha bisogno per vivere una vita di coppia piena e appagante.

Credo che ormai non sia per lei più possibile "fare finta di niente" e andare avanti come è stato finora. Anzi, mi sembra importante che lei dia valore al suo sentire e provi a fare ciò che le è possibile per vivere la vita che desidera e che sente di meritare.

Se può avere ancora un senso per lei, può iniziare una terapia di coppia (quindi, insieme a suo marito), anche per verificare se tra di voi ci sono ancora possibilità di essere felici insieme, magari trovando modi nuovi, inediti e più soddisfacenti, di essere una coppia e, conseguentemente, una famiglia.

In alternativa, può scegliere un percorso individuale di consulenza psicologica (e poi, eventualmente, di terapia) per essere accompagnata nell'attraversare questo delicato momento della sua vita: questo le permetterà di avere una maggiore chiarezza dentro di sé, in modo da poter poi fare scelte consapevoli, coerenti col suo sentire e con le opportunità concrete di cambiamento che vorrà percorrere.

Se desidera, può contattarmi nuovamente per farmi sapere come andrà; inoltre, sono disponibile anche per un primo colloquio senza impegno.

Un caro saluto,

Dott.ssa Claudia Angelini

Dott.ssa Claudia Angelini

Alessandria

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Gentile Simona ha fatto molto bene a chiedere un parere, a parlare di un problema alquanto importante nella vita di una coppia. Credo che l'atteggiamento più costruttivo anche se non facile sia quello di comunicare a suo marito i suoi vissuti per affrontare insieme la vostra crisi di intimità. D'altronde se lei continua a fantasticare la separazione si allontana sempre di più da lui e non è detto che riesca poi veramente a chiederla. Sarebbe utile un confronto, magari con l'aiuto di uno psicologo, per capire più approfonditamente i vostri blocchi che ostacolano la vostra complicità e intimità. Crisi, nella sua etimologia, vuol dire cambiamento e la vita di coppia ne attraversa di fasi difficili, statiche e ripetitive pertanto varrebbe la pena provare a smuovere queste acque ferme chissà che questo non serva a farvi ripartire con rinnovato entusiasmo e slancio affettivo.  Non esiti a chiedere un ulteriore supporto qualora vi sia la necessità di essere accompagnata in questo cammino di conoscenza e confronto. Non si tratta di "forzare una situazione", anche se posso comprendere che lei lo dica a ragion veduta, ma di comunicare con sensibilità su una questione che a lungo andare se non risolta può solo logorare il matrimonio. Un cordiale saluto

Buon giorno Simona le consiglio di parlare più chiaramente a suo marito che magari non si rende conto della gravità della situazione. Potrebbe essere utile qualche seduta di coppia o una terapia sessuale.Prima di allontanarsi completamente le provi tutte. In fondo ci sono anche molte cose buone in suo marito come lei ha scritto. E'necessario anche capire cosa sta succedendo tra voi come mai lui si comporta cosi. A tutti i diritti ad esprimere i suoi bisogni ma lo faccia in modo costruttivo. Cordiali saluti

Gentile Simona,


credo che l'intesa sessuale sia l'epifenomeno (non poco importante) di un'intesa sentimentale generale.

Dalle sue parole mi viene il dubbio che lei abbia investito emotivamente molto sulle bambine e sul lavoro, forse trascurando l'investimento sul partner, il quale, per ragioni a noi ignote, sembrerebbe essersi "ritirato". Da parte di suo marito i motivi del "ritiro", non appaiono necessariamente o esclusivamente ascrivibili al suo comportamento come moglie, è possibile che suo marito abbia attraversato e stia attraversando un periodo di crisi personale che in teoria potrebbe anche contemplare il proprio orientamento sessuale, è possibile, ma non ho elementi, che il suo partner si sia innamorato e sposato spinto da esigenze di conformismo sociale più che da proprie esigenze profonde. Credo che la via che Le  sarebbe utile percorrere, possibilmente con l'aiuto di un professionista esperto ( scegliendo fra gli psicoterapeuti iscritti all'ordine degli psicologi della sua regione, magari fra quanti offrono il primo colloquio gratuito) sia quella di approfondire i motivi remoti per i quali oggi si trova in questo frangente. In altre parole quando una coppia va verso la rottura, i meriti e le responsabilità non stanno da una parte sola.

La mia raccomandazione, se posso permettermi, è di non prendere decisioni affrettate, ma di esplorare i motivi che da parte sua hanno contribuito alle difficoltà attuali.

Augurandole ogni bene la saluto.

Salve in merito alla sua richiesta, il divorzo non è una situazione facile, effettivamente le sue preoccupazioni e le difficoltà che comporta, sono faticose e dolorose da vivere e gestire. Prima di prendere la decisione di divorziare da suo marito, provi a rivolgersi privatamente ad un collega nella sua città, con il quale approfondire le motivazioni della sua decisione ed elaborarle, un periodo di sostegno può aiutarla a decidere in maniera consapevole ed efficace. Otto anni di matriomonio non sono pochi, si tratta di mettersi in discussione come parte della coppia e capire cosa può essere "salvato" e cosa invece non va. Può anche rivolgersi ad un terapeuta di coppia e provare a coinvolgere suo marito, per crescere insieme come coppia. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.

Gentile Simona,

non mi è ben chiaro il suo "impegno" e la sua voglia di stare in questa relazione: il problema è veramente la mancanza di attenzioni da parte di suo marito?

Prima di pensare ad una separazione, le suggerisco di parlarne ancora con suo marito e di valutare insieme la possibilità di consultare uno psicoterapeuta della coppia.

Un caro saluto

Dott.ssa Valentina Nappo

Dott.ssa Valentina Nappo

Napoli

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