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Dott. Alessio Gennaro Miele

Psicologo clinico

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Paura di morire

Buongiorno, ieri sera mio figlio di 9 anni, dopo la scuola e dopo l'allenamento, che a lui piace tanto, ha iniziato col dirmi che il classe aveva ingoiato un piccolo pezzo di guarnizione della borraccia, ho cercato di capire al dinamica e poi l'ho rassicurato perché so quanto è "fifone" ( ha paura del buio, non vuole dormir da solo) Solo che ieri ha iniziato a piangere, a dirmi non voglio morire a dirmi che respirava male e che non voleva addormentarsi per paura di non svegliarsi più. Stamattina alle 5 era già sveglio, abbracciava me ed il padre e alternava momenti in cui diceva che non avvertiva più fastidio alla gola con momenti in cui diceva, speriamo passi Ho un mio pensiero, che è legato al suo papà. Padre che ha problemi di dipendenza e spesso ci vede litigare. Sono preoccupata

Cara Jolanda Marika,

quello che hai vissuto con tuo figlio è un momento molto delicato e intenso. Dietro la paura improvvisa di morire, dietro il pianto e il non voler dormire, si nasconde qualcosa di più profondo: un bambino che ha bisogno di sentirsi al sicuro. Il tuo racconto suggerisce che quel piccolo incidente con la borraccia ha fatto da miccia emotiva, ma la “polvere” era già lì, sotto la superficie.

Quando un bambino manifesta paure forti, apparentemente sproporzionate rispetto all’evento (come in questo caso il timore di morire dopo aver ingerito un oggetto minuscolo), spesso sta esprimendo un’ansia più ampia e relazionale, che non riesce ancora a dire con parole più chiare. Le paure del buio, del dormire da solo, della morte... sono tutte facce di una stessa insicurezza: la paura di perdere le sue figure di riferimento o che le cose belle possano svanire da un momento all’altro.

Hai accennato alle tensioni con il padre e alle sue difficoltà di dipendenza. Anche se tuo figlio non ha gli strumenti per comprendere tutto razionalmente, sente e registra molto di ciò che accade. I litigi, il clima teso o imprevedibile possono essere vissuti come “pericoli” interni per un bambino: lo destabilizzano, anche se non li nomina apertamente. Il suo comportamento ci dice che ha bisogno di protezione, di contenimento emotivo, di un punto fermo.

Cosa puoi fare concretamente:

  • Accogli le sue paure senza minimizzarle, ma senza alimentarle. Dirgli ad esempio: "Capisco che ti sei spaventato, ma io sono qui con te. Se succede qualcosa, lo affrontiamo insieme. Non sei solo."

  • Mantieni delle routine calme e rassicuranti, soprattutto alla sera: niente schermi prima di dormire, luci soffuse, una storia letta insieme.

  • Prova a trovare momenti solo per voi, anche brevi, in cui possa sentirsi visto, ascoltato e non solo “gestito” nelle sue difficoltà.

  • Se il clima familiare resta teso, può essere molto utile avviare un percorso psicologico, anche per te, in modo da poter sostenere meglio lui, senza sentirti da sola in questo.

Non sei una cattiva madre, sei una madre stanca ma attenta, che guarda in faccia le cose e cerca di fare il meglio. Hai tutta la mia comprensione e stima per questo.

Se vuoi, possiamo approfondire insieme la situazione, anche in un percorso psicologico mirato per il benessere tuo e di tuo figlio.

Con empatia e supporto,
Dott. Alessio Gennaro Miele – Psicologo

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Dott.Alessio Gennaro Miele

Psicologo clinico - Napoli

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