logo
Dott. Enrico Ruggini

Psicologo, Psicoterapeuta

Dott. Enrico Ruggini

leggi (5)

Dott. Enrico Ruggini

Psicologo, Psicoterapeuta

  • Firenze
  • Barberino Tavarnelle
  • consulenza online

Non so come comportarmi!

Buona sera sono molto confusa, mi chiedo se come madre sto sbagliando tutto.

Mia figlia di 14 anni ha una libertà che io mi sognavo alla sua età; esce il sabato, dorme da amici.

Cerco di darle ciò che la rende felice, o almeno credo; parliamo non di tutto, ma cerco di essere sua amica. Oggi mi ha detto che io sono pazza, che dolore per me, cosa ho fatto per sentirmi dire pazza, atteggiamenti arroganti verso di me, allora penso che ho sbagliato tutto con lei, forse le ho dato troppa libertà?

Gentile signora, posso ben immaginare il dispiacere che può aver provato alle parole di sua figlia (una ragazzina che si rivolge alla propria madre con queste parole e in modo così arrogante!), soprattutto quando da parte della madre ci sia stato uno sforzo continuo di comprendere la figlia e di creare una relazione con lei. E quindi non posso che esserle vicina nel suo dispiacere. D’altra parte, qualcosa che abbia determinato un simile atteggiamento da parte di sua figlia deve esserci, e le ipotesi che più facilmente mi sovvengono (e che, badi bene, potrebbero non adattarsi al suo caso, e non hanno la pretesa di essere “le risposte”) considerano, da una parte, la cosiddetta “contro-dipendenza”; ovvero quella fase così critica dell’adolescenza che vede il giovane impegnato in un compito estenuante e difficilissimo, ovvero diventare autonomo interiormente, diventare individuo separato dalla sua famiglia di origine e capace di affrontare il mondo e la vita da solo. Spesso questo passaggio quasi iniziatico (e che avviene nel corso di anni talvolta turbolenti e dolorosi) comporta un conflitto aperto proprio con chi ci ha più amati, perché separarsi da tanto amore è ben difficile, e talvolta comporta uno strappo deciso, che passa anche attraverso atteggiamenti pesantemente trasgressivi e di rifiuto. Ma poi, col tempo, il rapporto viene recuperato su un piano di maggiore maturità e le cose migliorano molto. L’altra ipotesi (e qui un pochino mi guida la sua frase “cerco di essere sua amica”), è che non ci sia stata (forse, e ripeto forse) tutta quella chiarezza di ruoli tra genitore e figlia che sono indispensabili per dare struttura e stabilità ai giovani, e che permette loro di discernere chiaramente i confini tra i due livelli familiari. Un genitore non dovrebbe essere amico dei figli, è una posizione equivoca, che può determinare conseguenze difficili da gestire nella relazione madre-figlia. Ma qui mi fermo, perché ogni caso è davvero unico, e quindi posso solo augurarle di trovare la strada per continuare a comunicare con sua figlia.

domande e risposte

Dott.Enrico Ruggini

Psicologo, Psicoterapeuta - Firenze

  • Psicoterapia individuale e di coppia
  • Disturbi d'Ansia e dell'Umore
  • Psicoterapia di coppia E.F.T. (Emotional Focused Therapy)
  • Sessuologia clinica
  • Problemi relazionali, interpersonali e di coppia
  • Training autogeno
  • Supporto Psicologico Online
CONTATTAMI