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Dott.ssa Erika Gallo

Psicologo, Psicoterapeuta

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  • Rende

In asilo di mio figlio ci dicono che fa scarabocchi

Buongiorno. in asilo, di mio figlio Giovanni (nato ad 8 mesi ad agosto 2011) ci dicono che fa scarabocchi, invece di disegni compiuti e che non colora bene come gli altri bimbi, ne' fa attività ginnica, se non sollecitato e seguito. ma davvero conta che ogni bimbo faccia copia e incolla? il bambino, per vari motivi (postura e dieta), è stato visto da un neurologo e da un pediatra a piu' riprese e entrambi lo hanno definito senza alcun problema, dal punto di vista psicomotorio e relazionale. A casa disegna, colora, salta, balla al suono delle canzoncine dell'asilo (anche quando, per motivi legati al lavoro di noi genitori , è con i nonni) sara' il caso di cambiare asilo (penso che, vista l'eta' avanzata delle insegnanti, le metodologie sono rimaste indetro..) o di preoccuparci davvero per un bimbo sereno e intelligente (coniuga già i verbi nel parlare, ad esempio..)? a maggior ragione visto che queste osservazioni vengono fatte, dalle suore dell'asilo, a noi 2 genitori in presenza dei bimbi (che chiamano Giovanni 'scarabbocchione', forse perchè lo han sentito dire..). grazie per il supporto.

Gentilissima, dalle sue osservazioni mi sembra di cogliere una duplice posizione: da una parte la famiglia e gli esperti che dicono che Giovanni non ha alcuna difficoltà, dall’altra le maestre che segnalano delle problematiche, che fra l’altro a casa non sembrano manifestarsi. Francamente non conosco Giovanni e non ho strumenti per valutare aspetti del suo sviluppo psicologico, né lo scarabocchio o il non fare ginnastica sono aspetti sintomatici. Sembrerebbe più preoccupante il clima di sfiducia che si è venuto a creare e che di certo non fa bene a Giovanni. Lei fa riferimento a un’etichetta con cui il bambino già a questa età viene definito. Lo “scarabocchione” sembra un personaggio da fumetto o d’ animazione (anche simpatico se non fosse riferito a un bambino vero!!!!!) che se si irrigidisce, potrebbe rischiare di perdere di vista il bambino reale, con le sue sfumature e potenzialità. Per accompagnare un bambino nell’esplorazione e nella crescita occorre aprire spazi, rispettare tempi e modi, dare ascolto alla soggettività. Credo sia importante che come genitori valutiate se ci sono i margini per ripristinare (se mai ci sia stato prima!)un rapporto di fiducia con la scuola, basato sul dialogo, la collaborazione e che vada nella direzione di mettere Giovanni al centro, al di là di diagnosi o etichette. Di certo il bambino ha bisogno di sentire adulti affidabili che camminano insieme per accompagnarlo nella sua crescita.

In bocca a lupo e un cordiale saluto 

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