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Dott. Geremia Napolitano

Psicologo, Psicoterapeuta

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Dott. Geremia Napolitano

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É ormai un po' di tempo che avverto un senso di oppressione

Il mio problema potrà sembrare scontato ma ho il bisogno del parere di qualcuno che sappia aiutarmi. É ormai un po' di tempo che avverto un senso di oppressione che mi porta a volte a pensare anche a gesti estremi, tutto ciò é causato dalla indelicata intromissione dei miei genitori nella mia vita. La cosa riguarda principalmente mia madre la quale nell'infanzia é stata poco seguita dalla madre a causa di un problema psicologico di quest'ultima tutt'oggi ancora non diagnosticato. Durante la mia infanzia i miei sostengono di avremi trattata come una principessa riempiendomi di regali,non capendo che i regali non hanno mai attutito l'impatto degli insulti ripetuti che mia madre mi lanciava di continuo. A 14 anni ho conosciuto un ragazzo di 1 anno e mezzo più grande, un ragazzo assolutamente dolcissimo ed educato che ha sempre trattato in modo rispettoso me ed i miei genitori, in quello stesso periodo é iniziata per me un periodo di riscatto in cui grazie alla rabbia repressa che avevo accumulato ero riuscita a far valere la mia voce all'interno della mia famiglia. Un anno fa a 15 anni e mezzo ho avuto il mio primo rapporto sessuale col mio ragazzo e mia madre mi disse,dato che i rapporti tra noi sembravano essersi stabilizzati che potevo parlarle di qualsiasi cosa,mi fidai di lei e scelsi di confidarmi. Da allora mia madre crede di aver acquisito il diritto di poter gestire la mia relazione e a distanza di un anno adesso mi ritrovo a non riuscire più a reagire alle sue continue intromissioni. Si é arrogata il diritto di gestire la mia relazione,con prepotenza ed inopportunamente,al che qualche mese fa ho deciso di smettere di parlarle della mia relazione. Le cose sono peggiorate e da quel momento ha iniziato a trattarmi con sospetto, insinuando cose assurde come che io avessi rapporti anche per strada. Sento questo peso pendermi addosso,mi sento incapace di fare qualsiasi cosa col timore che lei possa pensare male e renderla sospettosa ma così facendo mi sto annullando come persona e non riesco più a vivere nemmeno la mia intimità senza sentirmi in colpa. Non ce la faccio più a vivere come se avessi commesso qualcosa di inammissibile.

Ciao Martina, 

alla tua età è opportuno vivere la propria intimità in maniera libera e senza sensi di colpa. Se ciò accade vai incontro, come ti sta capitando, ad emozioni negative quali senso di oppressione e rabbia che ti portano ad avere pensieri disfunzionali e a comportamenti di chiusura come quello che hai operato nei confronti di mamma. Questo tuttavia non ha fatto altro che peggiorare la situazione, portando entrambe su posizioni sempre più distanti, e come un circolo vizioso, l'emotività negativa è sempre più presente e i pensieri sempre più estremi, con conseguenze probabilmente, anche sulla relazione con il tuo fidanzato.

Il mio consiglio è quello di approfondire la dinamica della relazione madre-figlia, e trovare modalità alternative, più funzionali alla tua crescita emotiva e personale. 

Resto a disposizione

 

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