Non riesco a farmi ascoltare dal mio compagno
Buongiorno sto col mio compagno ormai da 8 anni… la nostra comunicazione è sempre stata un po’ difficoltà perché lui non è abituato per famiglia a discutere a tavolino quando c è un problema. Lui è un tipo molto giocherellone, forse troppo, perché qualsiasi discussione fatta con lui non viene mai presa sul serio… è snervante! Tende a non. Ascoltare a ridere fare battute ecc. ci sono stati momenti che gli ho dato anche schiaffi per farlo smettere e per fargli capire il problema … sono stata malissimo dopo come ogni volta che cerco di stare calma e discutere con lui senza alzare la voce ma giuro, credetemi è davvero difficile!!i motivi per cui discutiamo sono prevalentemente il suo criticare in maniera serrata parenti ( da parte mia) amici ecc è il fatto che nonostante io lavori, mi occupi della casa e dei figli lui non mi aiuta come dovrebbe e io mi sento “affogare” così tanto da esplodere. Dall inizio del nostro rapporto ho cercato sempre il confronto, mi sono seduta a discutere con lui cercando di spiegare dove sbagliava e dove anche io sbaglio ma puntualmente gli errori si ripresentano. Ultimamente non sapendo come fare ho iniziato a non stirargli le maglie per far capire L importanza delle ore passate in piedi x stirare anche le sue maglie e di avere accortezza nel riporle ma non ho risolto molto dato che la sua risposta è stata “ non fa nulla le indosso come sono”. Non so più che fare. Non mi riconosco più… sono diventata come non avrei voluto.
Gentile utente,
quello che descrivi è un circolo vizioso molto comune nelle relazioni di lunga durata: si parte con l’intenzione di confrontarsi, chiarire, cooperare… ma quando ci si trova a parlare con un partner che minimizza, svia o banalizza i problemi, il confronto si trasforma presto in esasperazione.
Hai tentato la via del dialogo, della pazienza, della spiegazione. Ma quando ogni tentativo cade nel vuoto o viene ridicolizzato, la frustrazione cresce. A quel punto, anche chi è abituato a ragionare, arriva a reagire: con rabbia, con dispetti quotidiani, o — come ammetti con sincerità — anche con gesti che poi lasciano senso di colpa e malessere.
Non si tratta di colpe, ma di tentativi falliti di soluzione. Ogni persona, di fronte a una situazione che non cambia, prova strategie diverse per "farsi ascoltare". E più le strategie non funzionano, più si ripetono o si intensificano. Questo è il cuore del problema secondo l’approccio breve strategico.
La tua sensazione di "non riconoscerti più" è un segnale importante. Vuol dire che hai ancora dentro una bussola interna, una parte di te lucida e consapevole, che sa che le cose così non possono andare avanti, ma che può scegliere come intervenire.
Un percorso psicologico breve potrebbe aiutarti a:
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individuare e spezzare le dinamiche disfunzionali che si sono cristallizzate nella vostra relazione;
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comunicare in modo strategico, senza cadere in reazioni esasperate;
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riappropriarti di te stessa, delle tue risorse e del tuo benessere, senza aspettare che l’altro cambi;
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scegliere con lucidità come agire, se e come coinvolgere il partner, o eventualmente ridefinire la relazione.
Ricorda: non è la quantità di amore che salva una relazione, ma la qualità delle interazioni. E cambiare il modo in cui si interagisce può far cambiare anche la direzione.
Resto a disposizione,
Dott. Giovanni Noè
Psicologo
Ricevo in presenza a Corigliano-Rossano (CS) e online
Dott.Giovanni Noè
Psicologo - Cosenza
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