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Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

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  • Parma
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Mio figlio di 16 anni non vuole più andare a scuola, che fare?

Buongiorno, probabilmente la mia è solo una situazione come ne conoscerete tante ma per me è sempre piu' difficile sapere come muovermi. Siamo una famiglia composta da me (che son la madre), mio marito e nostro figlio maschio di 16 anni. E' sempre stato un bambino abbastanza timido e molto riflessivo oltre che molto sensibile e purtroppo ha vissuto con noi due che non siamo per niente andati d'accordo e quindi ha sentito un sacco di disussioni, alzare la voce e spesso scelte non condivise nei suoi confronti. Tutto cio' so bene quanto ha influito negativamente sulla formazione del suo carattere, ma da noi ha ricevuto anche esempi positivi circa l'imposrtanza dello studio del valore degli affetti sinceri in famiglia e fuori... Ora frequenta la terza liceo linguistico e nel biennio è stato promosso con ottimi risultati ma all'improvviso è arrivata la doccia gelata (dopo un 5 in una verifica)che non vuol piu' andare in quella scuola li' ma addirittura andare in istituto professionale...non ci son parole per provare ad aprire un dialogo con lui perchè le sue son risposte (se cosi' si possono definire ) che non riguardano mai il problema. Lui si è completamente chiuso a riccio con noi e ha pochissimi amici e quando ci parla è solo per offenderci. Inoltre devo aggiungere che a 8 anni gli è stata diagnosticata una rara malattia reumatica cronica che per fortuna, ha comunque un buon andamento e gli permette di fare una vita normale e non assume farmaci. Prima però che gliela diagnosticassero abbiamo vissuto un anno da incubo ..... Chiedo aiuto!!!!

Gentile sig.ra Giovanna,

comprendo il senso di smarrimento di fronte alla drastica decisione di suo figlio  di abbandonare un corso di studi peraltro molto ben avviato. Un cinque in una sola materia dopo  3 anni di ottimo profitto, non dovrebbero costituire un così grave ostacolo alla prosecuzione dell'esperienza in atto. Certo, può apparire una ovvietà, ma il primo passo da fare è certamente chiedere un colloquio con gli insegnanti per comprendere cosa si possa nascondere dietro la reazione così spropositata del ragazzo. E' stato forse offeso dall'insegnante  in questione? O dietro  il voto e il desiderio così impellente di cambiare ambiente e materie di studio, si nascondono motivazioni legate al rapporto con il gruppo classe? Non è certo possibile senza conoscere il ragazzo, dedurre i motivi di  tale e tanta angoscia. D'altra parte anche l'incontro con uno psicologo/a dovrebbe essere accolto con favore e non vissuto come una imposizione da parte dei genitori, ciò, per potere sortire effetti positivi. Può, se lo ritiene opportuno, provare a proporre a suo figlio questa esperienza, facendogli capire a parole o in forma scritta che è preoccupata per lui e che vorrebbe aiutarlo ad evitare una decisione troppo precipitosa in grado di mutare per sempre il corso del suo futuro, ma si mantenga aperta alla possibilità di dovere rispettare la volontà del ragazzo e di sostenerlo nel caso egli  si mostri certo e coerente rispetto alla sua nuova scelta, cercando per quanto a malincuore di non farne un dramma.

un cordiale saluto

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