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Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

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  • Parma
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Perdita erezione al primo rapporto con una ragazza.

Buonasera ai gentili Dottori, sono un ragazzo di 31 anni e nel corso della mia vita ho avuto prevalentemente relazioni lunghe con la fidanzata del momento mentre di avventure occasionali poche e perlopiù finite male per via di questo problema. Non riesco a raggiungere e mantenere una erezione sufficiente al primo rapporto con una ragazza. La cosa si risolve negli incontri successivi, quando ho preso sufficiente confidenza con la partner. Questo mi ha portato ad evitare rapporti occasionali e quando sono stato portato dalle circostanze a non avere possibilità di scampo, non ho fatto una bella figura. Credo che un problema possa essere questa mia difficoltà ad avere la sufficiente confidenza per stare in intimità, forse perchè mi sento sotto esame e questa sensazione di essere giudicato mi blocca. Confesso che in un paio di occasioni mi sono forzato ad avere un rapporto con persone di cui in realtà non ero interessato, però cercavo di spingermi per affrontare il problema di petto. Credo che questo problema mi abbia anche portato a preferire il mantenimento di una relazione anche quando non mi trovavo perfettamente bene con la partner, pur di non abbandonare quella routin che conoscevo bene. Non so quali altri fattori mi possano aver influenzato, ma da come ho capito leggendo in questo sito e in altri, non si esclude che ci siano altri avvenimenti che hanno influenzato questo problema. Mi piacerebbe parlare con una persona competente, il problema è che non mi trovo in Italia e un problema del genere lo vorrei affrontare con qualcuno che parli la mia lingua e non una lingua straniera. Ringrazio anticipatamente per i consigli. Cordiali saluti, Marco

Gentile Marco buongiorno,

sono rimasta veramente sorpresa dal suo quesito, che rimanda all'idea che la normalità per Lei, preveda la possibilità di esprimersi sessualmente e con estrema disinvoltura già al primo incontro con un'altra persona e dico persona non a caso , in quanto , proprio di questo si tratta. Lei  lamenta  una situazione che per noi psicoterapeuti-psicoanalisti, spesso è indicativa della risoluzione di una problematica nevrotica che ha visto la persona in passato, dissociare sessualità e affettività, sessualità e relazione. Ovviamente , qualcosa dentro di Lei, di potentemente istintivo e sano, le raccomanda di conoscere meglio e più profondamente colei, con la quale condividerà una giocosa e piacevole sessualità, non necessariamente al fine di impegnarsi in un fidanzamento o matrimonio, ma solo perchè l'istinto sano, contiene in sè, rispetto e piacere della conoscenza complessiva della donna (sempre figura d'anima portatrice dei grandi insegnamenti legati all'energia vitale che non può prescindere da una vera e simpatetica relazione), che dovrà avvicinarsi con vera delicatezza alla sua sessualità/sentimento e condurla al piacere in una situazione di profonda gratitudine e ludica reciproca e direi "sacra" serietà. La nostra cultura, purtroppo tende a stimolare sentimenti grandemente dissociativi , che vedevano un tempo i nostri nonni , bisnonni e trisnonni , condurre una vita irreprensibile in famiglia e grande rispetto per le loro compagne di vita , salvo ridurre relativamente presto l'interesse sessuale per queste, per rivolgerlo altrove, spesso presso prostitute e questa era considerata la normalità. Oggi non solo la possibilità di accedere a prostitute è più facile, ma l'accesso alla pornografia su internet offre gratuite e rapide cadute in una eccitazione e in piacere che tolgono ogni possibilità di trarre da queste esperienze, vera energia vitale, se non  attraverso una mera scarica pulsionale, ottenuta troppo spesso grazie ad immagini degradate dell'uomo e della donna. Noi non siamo solo esseri pulsionali, ma soprattutto e prima di ogni altra cosa, "animali sociali" alla ricerca costante di una vera relazione il cui senso profondo è trarre gioia, vitalità e donarla a nostra volta al nostro partner del momento (amico, amante, fratello , sorella ,conoscente occasionale ecc...).Su questo aspetto credo dovrebbe riflettere: la coscienza collettiva , ovvero le idee stereotipate su ciò che un uomo vero o una donna vera debbano essere o non essere, sono trappole e gabbie in cui solo gli stolti possono cadere. Ognuno di noi è un essere a sè e l' espressione sessuale di un uomo non è meno complessa e delicata di quella di una donna, pur nella diversità di espressione.Non vedo perciò in Lei alcun problema , se non quello di adeguarsi a modelli collettivi stereotipati e obsoleti che la sua psiche profonda rifiuta con sdegno.

Cordiali saluti

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