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Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

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  • Parma
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Conflitti con pre adolescente prossimo agli esami di terza media

Salve, sono una mamma molto preoccupata per come mia figlia, di 13 anni, si sia disinteressata allo studio , dal secondo quadrimestre in poi, e la sua quasi totale occupazione sia stare con lo smartphone o con il pc. Le sto provando tutte per incentivarla a fare questo sforzo finale, ma gli esiti sono di tensione familiare, sue risposte strafottenti, ed inevitabili conflitti tra me e mio marito e noi e la ragazzina.
Darle punizioni, privandola di questi mezzi elettronici, non l'ho trovata quasi mai una soluzione.
Ho provato ad ascoltare le sue ragioni, ma , oltre che essere disturbata dalla mia vicinanza, adduce spiegazioni del tipo che "a nessun ragazzo/a piace studiare"...
Ho provato a darle delle scadenze, prendendo accordi con stretta di mano...inutili anche quelle.
Mi pare che nulla funzioni. Lei mi dice di fidarmi, ma vedendo come gestisce le interrogazioni e preparazioni alle verifiche, c'è poco da star sereni! Si immerge in uno studio forsennato e confuso e le conseguenze sono quelle di grande approssimazione ed insoddisfazione.
Eppure, la serenità di aver fatto un buon lavoro gli anni passati , l'ha provata, l'abbiamo provata tutti ed è stato cosi bello. Possibile che non distingua le due situazioni?
Chiunque legga il mio sfogo, può, per cortesia, darmi qualche dritta sul da farsi, se sia possibile fornire alla ragazzina il giusto sostegno, smettendo di farle esortazioni a vuoto?
Grazie infinite
Milena

Gentile signora,

questa ragazza, direi poco più che bambina, sta mostrando atteggiamenti talmente oppositivi , da far pensare che ella viva in un clima di grande autoritarismo fuori e dentro casa, situazione che mi pare veramente improbabile se non impossibile da quanto emerge dal suo racconto. Certi atteggiamenti così supponenti , rifiutanti, arroganti, se non sono frutto di un clima realmente opprimente, non possono che derivare da situazioni affettive e normative totalmente opposte a quelle precedentemente menzionate. E' molto probabile quindi che il vostro desiderio (suo e di suo marito) ,di vedere la bambina felice e adeguata all'ambiente sociale che frequenta,vi abbia indotto a pensare che buona cosa, sarebbe stata fornirle  strumenti tecnologici atti a consentirle una possibilità di gioco comunicativo superficiale e coatto,a sostituzione dell'importanza dell'impegno che nel tempo sarebbe destinato a condurre la ragazza ad una graduale autonomia e ad una vera capacità di comunicazione. E' come dare la possibilità ad un bambino di giocare a far castelli di sabbia piuttosto che "permettergli/le", "imporgli/le" di imparare a leggere, scrivere e far di conto.Si tratta qui, di una ragazzina e dei suoi capricci, che potrebbero divenire nel tempo vere prepotenze se assecondati senza porre limiti. A 13 anni è necessario che un/ a ragazzo/a viva una situazione famigliare e scolastica capace di contenere desideri di onnipotenza e arroganza. Quindi , gentile signora , sia suo marito che lei , dovrete abituarvi per il bene della bambina , a centellinare la vostra generosità e a posticiparla a tempi più maturi , quando vostra figlia potrà  dimostrarvi che è in grado di apprezzare la vostra disponibilità e non solo d'essere furbescamente capace di utilizzarla, dandola peraltro per scontata, senza ringraziarare e magari pure recriminando su ipotetiche vostre mancanze. So che per i genitori , questi sono momenti molto difficili, ma è assolutamente necessario stabilire regole e chiarire i compiti che spettano ad ognuno in famiglia.  Se i genitori lavorano e si occupano del menage famigliare , i figli sono tenuti a studiare e a fare il loro dovere anche se gli amichetti ( in genere falsi e furbetti), non sono d'accordo. Accetti la possibilità che sua figlia le sia meno amica , ma più rispettosa delle regole stabilite in casa e, non si lasci intimorire da eventuali e possibilissimi ricatti affettivi. Inconsciamente attraverso l'oppositività, ogni ragazzino/ a in crescita, chiede di essere condotto a comprendere il limite tra ciò che è lecito o non lo è, e a definire dentro di sè, il confine entro cui può o non può agire e muoversi. Perciò , niente autoritarismo , ma regole chiare che sia suo marito che lei , dovrete impegnarvi a far rispettare e, lo ripeto , principalmente per salvaguardare il bene della ragazza , per promuovere il consolidamento della sua personalità nonchè della sua autostima e senso di adeguatezza, sia personale che sociale.

Le auguro il meglio.

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