logo
Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

leggi (4)

Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

  • Parma
  • consulenza online

Mia moglie non vuole rassegnarsi che non l'amo più e non si rassegna a darmi la separazione

Gentili Psicologi,
mi chiamo Marco ho 44 anni sposato da 11 con una figlia di 10 anni, vi scrivo perché vorrei un consiglio su come gestire la mia richiesta di separazione.
Mi spiego meglio, ci siamo sposati nel 2006, già dopo pochi mesi lei ha avuto un calo del desiderio nei miei confronti, ma almeno una volta al mese riuscivamo ad avere intimità, ma da due anni a questa parte nulla, il vuoto assoluto e così il nostro matrimonio è cominciato ad andare in crisi, praticamente io e mia moglie pian piano siamo diventati degli estranei, stavamo insieme solo per inerzia, ho cominciato a guardarmi in giro e ho cominciato a conoscere delle altre donne con cui ho tradito mia moglie, inizialmente provavo rimorso, ma dopo le prime volte nemmeno quello.
Ad aprile ha scoperto dei capelli nei miei boxer mi ha fatto una scenata pazzesca, a questo punto le ho detto che volevo la separazione, all'improvviso il suo atteggiamento si è ribaltato, improvvisamente esistevo di nuovo, ma a questo punto lei per me era come una sorella non riuscivo più a toccarla.
Dopo mesi, siamo stati anche da una psicoterapeuta, ancora oggi non si rassegna a darmi la separazione, addirittura anche la psicoterapeuta gli ha detto di lasciarmi andare ed a elaborare il lutto, ma lei non si rassegna, ogni tre-quattro giorni, dopo non avermi nemmeno rivolto la parola riparte e comincia a urlarmi che sono uno sfascia famiglie, che mia figlia mi sputerà in faccia se lascerò la famiglia, che i nostri amici mi schiferanno, che la mia e sua famiglia mi ripudieranno, che la separazione ci renderà poveri entrambi, che lei non potrà mantenere le spese della casa che abbiamo comprato insieme e di cui stiamo pagando ancora il mutuo, mi fa chiamare da mia sorella per farmi cambiare idea, ecc... ecc...
Mi sento combattuto, non voglio più stare con lei, e ne sono certo, ma non riesco a lasciarla in questa condizione di stress psicologico, come mi consigliate di comportarmi? Come posso fare a convincerla che è la strada migliore?
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.

Saluti

Gentile Marco,

il matrimonio è un'istituzione complessa, entro la quale convergono molteplici fattori legati sostanzialmente ad un "patto" che le parti in causa hanno sottoscritto . Che la passione sessuale abbia dei cali che il quotidiano faticoso e routinario, tende inevitabilmente a intensificare è ormai cosa risaputa, quindi sarebbe logico per entrambe le parti , una volta conclusasi la fase esaltante del desiderio, voltare pagina e andare ognuno per la propria strada , ciò, se le possibilità fossero per entrambi alla pari, ma così purtroppo non è. Forse è vero che sua moglie ha perso interesse sessuale nei suoi confronti , ma è pur vero da ciò che esprime, che nulla è stato fatto da parte sua per riaccendere nuove scintille , nè pare lei abbia messo in guardia la sua compagna facendole presente la possibilità di una rottura tra voi a causa della sua infelicità , Marco, se non dopo che era stata scoperta la sua infedeltà. Lei è un uomo del sud e come tale ,sa benissimo come la morigeratezza e la continenza sul piano sessuale siano "qualità" ancora molto apprezzate nelle donne e soprattutto nelle madri . Intendo dire che forse sua moglie è stata educata ad un pudore che può averla frenata sul piano dell'espressione del desiderio erotico e come ella forse, abbia ritenuto quindi normale ad un certo punto , non più sollecitata , a starsene al suo posto di brava moglie e madre. Certo questa è solo una ipotesi , ma se così fosse , altro che elaborazione del lutto , con un figlio da crescere e un mutuo da pagare! Quindi se lei ha deciso di abbandonare la sua famiglia, non c'è nulla che possa impedirglielo , ma bene sarebbe che si assumesse la responsabilità morale del suo gesto, garantendo a moglie e figlia un futuro sereno almeno sul piano del decoro economico, non facendo loro mancare nulla sul piano della sussistenza e permettendo quindi alla sua compagna di pensare a rifarsi una vita esattamente come auspica per se stesso . Certo il dolore sarà sarà comunque grande. Non potere più contare quotidianamente sull'uomo che è stato il proprio marito, sostegno, conforto, per lunghi dieci anni, sarà comunque molto doloroso, ma solo a condizioni accettabili sarà possibile per questa ragazza iniziare a pensare di "elaborare questo lutto".

Ci pensi!

Cordiali saluti.

domande e risposte articoli pubblicati

Dott.ssaGiuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista - Parma

  • Psicoterapia ad orientamento junghiano
  • Depressione
  • Disturbi psicosomatici
  • Stress e disturbo post-traumatico
  • Tabagismo
  • Attacchi di Panico
  • Dipendenza affettiva
  • Bulimia nervosa
  • Problemi relazionali
  • EMDR per il trattamento di grandi traumi o piccoli eventi stressanti
  • Ipnosi clinica e training autogeno
  • Trattamento psicoterapeutico minori e adolescenti
CONTATTAMI