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Dott.ssa Giuseppina Cantarelli

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

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  • Parma
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come comportarsi con un figlio adulto che tratta me e mio marito male

Buongiorno,
mio figlio di 29 anni, vive all'estero e ha un ottimo lavoro. Essendo fidanzato con una ragazza rientra spesso in italia.
In questi periodi vive a casa nostra e porta a dormire la sua fidanzata da noi, modalità "albergo".
Per mio figlio, avendo avuto problemi di lavoro, io e mio marito siamo 2 falliti, incompetenti. Non lo eravamo quando le cose andavano bene e gli abbiamo dato la possibilità di frequentare una scuola privata con costi folli che gli ha permesso di arrivare dove è oggi.
Provo a fare un esempio per far capire la situazione.
In questo periodo stiamo cercando di vendere la nostra casa per acquistarne una più piccola.
Essendo a casa si è reso disponibile ad accompagnarmi a guardare qualche nuova abitazione.
all'inizio è stato molto collaborativo, poi non ho capito il motivo, ha iniziato con parolacce, bestemmie a darmi della fallita.
Per me motivo di sofferenza, ma non ho la forza pee metterlo alla porta. Grazie per l'attenzione

Gentile signora ,

è evidente che i sacrifici suoi e di suo marito, siano stati dati per scontati da questo ragazzo, il quale, in luogo della riconoscenza, si permette oggi scioccamente di giudicarvi con insolenza, senza risparmiarvi insulti pesanti. Purtroppo, non esiste per suo figlio nemmeno l'attenuante della infermità mentale, poichè da ciò che racconta, non pare proprio sia questo il problema, ma più probabile sembrerebbe essere questo,un caso di infermità affettiva, non meno grave del precedente. Avere perso il lavoro deve essere stato evento terribile, da cui comunque suo marito e Lei, non vi siete fatti sopraffare, consentendo a vostro figlio comunque di avanzare nel proprio percorso di sviluppo personale e professionale. Quando ci si trova di fronte ad una forma di tale immaturità affettiva, non credo sia proficuo, nè adeguato comportarsi come se ci si trovasse di fronte ad una persona adulta, facendo magari finta di nulla, sperando si tratti solo di un momento o di un episodio passeggero. I limiti, in realtà sono stati ampiamente superati e a 29 anni si dovrebbe da un bel pezzo avere appreso ad onorare e, a ricambiare- seppure nel rispetto della propria libertà e scelte personali- chi ha donato tanto con amore e sacrificio. Può sembrare terribile a dirsi, ma mettere alla porta tanta arroganza e crudeltà, credo sia l'unico e ultimo atto educativo possibile nonchè assolutamente necessario, che potrebbe in qualche modo sortire un effetto positivo sulla acquisizione di una maggiore maturità affettiva del ragazzo, anche se forse, non in tempi brevi. In poche e semplici parole, egli dovrebbe essere messo nella condizione di giungere a provare vergogna e rimorso per il suo insensato e sciocco comportamento e, affinchè ciò accada è necessario non un benevolente e mite perdono, ma un atto deciso che indichi grave indignazione e rifiuto, non della persona, ma dei suoi inadeguati comportamenti.

Cordiali saluti.

  

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