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Dott.ssa Gloria Baisini

Psicologa

Dott.ssa Gloria Baisini

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  • Darfo Boario Terme
  • consulenza online

CARATTERE PARTICOLARE

Gentilissimi Dottori,

Ho un bimbo (secondo genito, il primo ha 9 anni) di 6 anni.
Non ha avuto dei ritardi del linguaggio o psicomotori, anzi a livello motorio ha potenzialità che a volte non sa di avere.
Ha un carattere particolare, innanzitutto è stitico e molto raramente fa la cacca spontaneamente, fino a circa 4 mesi fa, anche quando l'aveva non voleva comunque farla, e dovevamo portarlo di forza in bagno poi la faceva, ora facciamo meno fatica, sta migliorando ma il problema c'è ancora.

Ha iniziato verso la fine del primo anno di asilo nido (aveva 22 mesi) a manifestare irritabilità e fatica ad accettare le regole. All'inizio della scuola materna, faceva fatica con le regole (non sempre) ma pian piano è andata migliorando anche se non ci è mai andato volentieri e purtroppo non solo per il suo carattere ma anche perchè gli stimoli erano veramente pochi e le insegnanti dei primi due anni non andavano d'accordo e si ripercuoteva sui bimbi.

Il terzo anno è andato meglio anche se ogni tanto ha avuto momenti di ira, perchè appunto non voleva starci che sono sfociati anche in graffi che dava a se stesso, ma poi non è più successo. Il primo anno giocava spesso da solo poi pian piano si è aperto. Vuole chiamare amici a casa o andare ai compleanni, ma nel grande gruppo a volte fa fatica ad inserirsi e gioca da solo, mentre si trova meglio nel piccolo gruppo.

Siamo arrivati alla fine della materna, che era veramente nervoso, poi pian piano con l'inizio delle elementari ha fatto tantissimi miglioramenti, le maestre ci dicono che si comporta molto bene. Sono molto carine al contrario di quelle della materna e riescono a rassicurarlo, cosa di cui ha molto bisogno.

Ha poca autostima di se stesso e anche se ripeto, da quando è iniziata la scuola sembra un altro bambino, ha comunque momenti di irritabilità soprattutto legati appunto alla cacca, alla stanchezza e alle paure, esempio se ha paura di fare qualcosa diventa irritabile. Purtroppo a scuola ha trovato pochissimi amici dell'asilo e fatica anche se le maestre dicono che a seconda dei giorni gioca da solo o in compagnia, cerchiamo di compensare chiamando amici a casa. A volte agita le braccia e le mani e fa un verso con la bocca come una sorta di soffio.
Il bimbo su insistenza di una maestra della materna, è stato portato da una neuropsichiatra infantile che dopo una valutazione ci ha detto che non riscontrava nulla di strano, in effetti al bambino piaceva e con lei si apriva e parlava molto.

Siamo stati successivamente da una psicologa per bambini, anche lei esclude "cose particolari" anche se con lei parla meno ma chiede spesso di tornarci.

Inoltre fa psicomotricità individuale (o col fratello, ma ora inizierà con altri bimbi) e anche con lei ha fatto grossi miglioramenti a livello caratteriale. Mi è stato detto che probabilmente è uno sfogo all'ansia che ha maturato all'asilo, così forse come dalla morte della nonna materna. Inoltre lo scorso anno scolastico si era molto tranquillizzato ma appunto è morta la nonna (l'ha accusata dopo qualche mese) ed ha sentito varie discussioni col fratello (che non voleva fare i compiti, ed è anche risultato dislessico) per la scuola, ho paura che questo suo carattere già un po' chiuso ed un po' irritabile sia peggiorato avendo forse subito un piccolo trauma da tutte queste situazione.

Ribadisco però che con la scuola sta molto migliorando, ho avuto paura che non fosse solo un problema di carattere, ma vedendo i miglioramenti crediamo di no anche avvallati dalla psicoloca, volevo però un altro parere. Mi scuso se mi son dilungata ma non è facile spiegare tutto.


IL parto è stato cesareo, nato alla 38 esima settimana, allattamento artificiale.
Il fratello spesso fa dispetti al piccolo.


Grazie

Cara Erica,

dalle sue parole si capisce che suo figlio ha una particolare sensibilità, che se non viene capita sfocia in tutte queste manifestazioni che lei descrive. Probabilmente, a causa della sua forte sensibilità e ricettività agli stimoli, l'esperienza dell'asilo è stata un piccolo trauma che deve andare a rielaborare, così come la perdita della nonna. Il fatto di trattenere le feci va in linea con la sua difficoltà ad adeguarsi alle regole tradizionali, ovvero il fatto di aver bisogno di trattenersi molto nel suo modo di essere per riuscire ad adeguarsi: trattenendosi trattiene simbolicamente le feci. Le altre manifestazioni potrebbero essere momenti in cui il suo trattenere letteralmente "sbrocca" dal corpo e esce in modo prepotente proprio perchè represso. Continui con la terapia ma soprattutto non sottovaluti il bisogno di suo figlio di essere visto per quello che è, amato per quello che è, capito per quello che è. La sua non è introversione, è solo una splendida diversità che se gestita in modo appropriato lo porterà lontano della vita! 

Spero di esserle stata d'aiuto

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Dott.ssaGloria Baisini

Psicologa - Brescia

  • Ipnosi
  • Affettivita', difficoltà relazionali e familiari
  • Consulente in ambito psicologico educativo
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