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Dott.ssa Gloria Baisini

Psicologa

Dott.ssa Gloria Baisini

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Come aiutare mio figlio a socializzare

Buongiorno,ho 43 anni e sono una mamma di un ragazzo di 14 anni, figlio unico e sono molto preoccupata in quanto da un pò di anni, durante la sua crescita, ho notato, e questo problema esiste ancora oggi, che ha problemi relazionali; non ha amici,si isola e si allontana da chiunque cerca di avvicinarsi a lui; è molto timido; noi frequentiamo da tantissimi anni e precisamente da quando è nato, un gruppo di amici che hanno a loro volta figli della sua età ma, quando siamo tutti insieme, si mette sempre un pò in disparte e noto che fà una grande fatica a star in compagnia, anche se è cresciuto con loro e sembra felicissimo quando gli dico che organizziamo qualcosa per stare insieme; adesso che è grande succede che anche gli altri lo tengono un pò in disparte e penso che questo lo faccia star male,sembra quasi bloccato.Si è allontanato anche dagli amici delle medie, non ha legato con nessuno.E'molto tranquillo come ragazzo ma Ha poca stima di se ,anche se tante volte io e mio marito abbiamo cercato di incoraggiarlo durante la crescita ma forse abbiamo sbagliato in qualcosa e non riesco a capire dove. Ci sto malissimo nel vederlo cosi. Quest'anno è entrato nelle superiori e spesso gli dico di uscire con i suoi nuovi amici di invitarli a casa, ma la situazione non cambia, anzi sembra andar sempre peggio; esce pochissimo; da poco ha iniziato pallavolo,per 5 anni ha frequentato una scuola di danza.La prego di darmi qualche consiglio, come posso aiutarlo a cambiare? La ringrazio è attendo con ansia un suo aiuto.

Buongiorno Maria, mi rendo conto dell'apprensione che una mamma può provare nei confronti del figlio quando nota in lui delle diversità e capisco la sua preoccupazione. Parlo di diversità in quanto bisognerebbe per prima cosa cercare di capire lo stato d'animo di suo figlio: lei racconta di vederlo bloccato e di supporre un suo malessere, tuttavia le suggerisco di provare a parlarne con lui, cercare di capire a fondo come si sente e le motivazioni che lo portano ad isolarsi. Può accadere, infatti, che vi siano persone più solitarie di altre, più timide, o comunque più chiuse. Questi tratti caratteriali divengono un problema nel momento in cui creano disagio nella vita della persona interessata e la portano a soffrire. Certo è che a quattordici anni è difficile pensare che un ragazzino fatichi a stare con i suoi coetanei, anche se forzare le cose spesso non è la soluzione migliore. Non coprirlo di ulteriore ansia e parlarne potrebbe fare bene anche a lui e, insieme, potreste valutare la possibilità di iniziare un percorso psicologico che lo aiuti a stare meglio con se stesso e superare le barriere di una timidezza che, forse, sta iniziando a pesare.
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Dott.ssaGloria Baisini

Psicologa - Brescia

  • Ipnosi
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  • Consulente in ambito psicologico educativo
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