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Dott.ssa Maria Greco

Psicologa, Psicoterapeuta

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Dott.ssa Maria Greco

Psicologa, Psicoterapeuta

  • Lecce

relazioni diverse

Buongiorno. Mi chiamo Alessandra e ho 29 anni. Da qualche giorno ho chiuso una relazione con un ragazzo di 32, per sua volontà, con il quale stavo da due mesi. Il presupposto della nostra relazione era: io sono innamorata, ma lui no. Nonostante questo dice di sentirsi sicuro di voler iniziare una relazione con me, come una storia seria. Il rapporto fin dall'inizio è molto altalenante: io ricerco gesti di affetto e di vicinanza da parte sua, pur accettando il fatto che lui "prova affetto" per me, ma non amore. Mi adeguo e cerco di andargli incontro, non pretendo nulla ne che cambi i suoi sentimenti, ne che mi dia dimostrazioni plateali d'amore. Purtroppo lui è sempre in giro per lavoro e come conseguenza ci vediamo poco, nell'ultimo mese una volta alla settimana (anche per problemi di salute di entrambi). Io però avverto sempre distanza da parte sua, nei gesti, nelle telefonate, nei messaggi. Tra noi c'è stata una grande attrazione fisica e solo lì lo vedevo molto preso. Nel momento in cui abbiamo deciso di moderare la sessualità per capire come funzionavamo, i problemi sono aumentati. Usciamo al bar insieme e c'è sempre un distacco che percepisco, come due normali amici che si parlano. Niente di più. Non ci vediamo per una settimana perchè io sono ammalata, non mi telefona per sapere come sto, devo essere io a chiamarlo per poi vedere che non risponde ai messaggi, ne alle chiamate o lo fa dopo due-tre ore. Negli ultimi 10 giorni il mio disagio è aumentato, sentivo il bisogno di volerlo vicino, ma lui non recepiva. A questo punto pochi giorni fa lui decide di volere una pausa per capire, ma io avevo il timore che questo avrebbe solo confermato la sua scelta di chiudere il rapporto e ho reagito male, cercandolo invece che lasciarlo stare. Per questo ha deciso che è meglio lasciarci per adesso e capire, stando lontani.
Vorrei avere un consiglio in quanto io in questo momento mi sento responsabile ed in colpa per come sono andate le cose, consapevole degli errori commessi. Dall'altro però mi domando, con una persona che vedeva la relazione in modo diverso dal mio (lui non è affettuoso, non lo è mai stato), cosa mi sarei potuta aspettare. Io ho cercato di adeguarmi a lui, ma nonostante tutto sentivo distacco e solitudine, molte volte poco interesse, per me e per quello che facevo, mentre lo dedicava di più a ciò che realmente lo appassiona.

grazie.

Buonasera Alessandra,

più che sentirsi in colpa dovrebbe sentirsi sollevata dalla conclusione di una storia che non ha di fondo sentimenti di interesse reciproci. L'uomo è stato onesto rispetto alla comunicazione del suo sentire nei suoi confronti. 

Lei, Alessandra, ci ha provato. Ha assecondato il suo slancio, il suo trasporto. Non è andata come avrebbe voluto. Immagino il dispiacere. Normalissimo. Sia fiera della sua lucidità di vedere tutti i sintomi di un disinteresse sentimentale da parte dell'uomo e cerchi però di farne un tesoro per lei. Nelle prossime storie.

Piuttosto che cercare colpe, accetti che si possa anche non essere ricambiati del sentimento che si vorrebbe ricevere. Inizi a volersi bene lei. 

Lei, da questa esperienza può uscirne arricchita. L'importante è cambiare la prospettiva da cui la guarda.

 

Cordiali saluti

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Dott.ssaMaria Greco

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