logo
Dott.ssa Maria Greco

Psicologa, Psicoterapeuta

Dott.ssa Maria Greco

leggi (2)

Dott.ssa Maria Greco

Psicologa, Psicoterapeuta

  • Lecce

Nel caso di assenza del padre è meno "dannoso" dir loro la verità o consolarli?

Sono mamma di un bambino di 5 anni, il papà lo ha riconosciuto ma non si è mai preso cura di lui pertanto sono stata costretta ad interrompere la nostra relazione a circa 6 mesi del bambino. Ho sempre parlato bene di lui,ho calcato la mano per farglielo vedere (nonostante il disinteressamento del padre) e per creare dei piccoli ricordi positivi. L'interesse è andato via via scemando tanto che ormai lo vede una volta l'anno. Mi è stato consigliato di spiegare al bambino che l'assenza del papà è dovuta alla sua incapacità di fare il padre, di non riuscire a prendersi cura di lui. Tra l'altro da quando mio figlio ha un anno frequento una persona, da due anni convivo e da un anno sono sposata con lui..ed ora è anche in arrivo un figlio.
Ho spiegato a mio figlio che il suo padre naturale non ha le capacità per fare da padre e che il mio compagno lo aiuta a crescere ogni giorno insieme a me, ma ultimamente mi dice che è arrabbiato con il suo papà naturale perchè non si fa vedere, che gli manca e che a lui piaceva quando gli faceva i regali (i 3 regali che nella sua vita ha ricevuto da lui) e sta sera ha aggiunto che lui ama di più il suo papà naturale rispetto al mio compagno. Premetto che rispetto i suoi sentimenti e non voglio forzarlo nei rapporti d'amore ed affetto,però mi domando se sia giusto intervenire, rimarcare, sottolineando l'incapacità genitoriale del padre o se dovrei solo consolarlo e dirgli che appena suo padre potrà lo verrà a vedere.
Sottolineando l'incapacità del padre non creo un'immagine negativa del padre e quindi anche di tutta la figura paterna in generale? Così potrei pregiudicare l'idea che avrà nella vita di papà?
Grazie in anticipo per le risposte.

Buongiorno Silvia,

immagino che per lei sia doloroso vedere suo figlio soffrire per l'assenza del padre naturale. Rispetto alla domanda che lei pone, non si tratta di scegliere tra negare la realtà dei fatti al bambino e la consolazione. Ai bambini che pongono domande è giusto dar loro risposte aderenti alla realtà. Quando i bambini, invece, esprimono una emozione oppure un sentimento, allora è bene rimanere in contatto con il vissuto che manifestano.

La descrizione della realtà serve al bambino per crescere. La realtà deve appartenere al bambino. Questa fa parte della sua storia. I bambini hanno bisogno di sentirsi amati e desiderati dai loro genitori. È un bisogno ovvio.

Suo figlio è arrabbiato per l'assenza del padre, poiché ne percepisce l'assenza del desiderio del padre. Nello stesso tempo ha bisogno di idealizzarlo. È un vissuto doloroso che lei, come madre, non potrà impedire a suo figlio di sentire. Lei non può garantirgli la felicità. Nessun genitore può garantire la felicità dei figli. Lei, come madre, ha un solo compito: amare suo figlio. 

... ... ...

Silvia, non c'è bisogno, da parte sua, di ribadire la verità ogni volta che il bambino esprime uno stato emotivo di rabbia o di tristezza nei confronti del padre naturale. Quando il bambino le esprime uno stato di dispiacere o rabbia, a lei basterà stare con lui con comprensione emotiva. Il bambino, in quei momenti, le esprimerà un vissuto emotivo che, da parte sua, basterà semplicemente accogliere con amorevolezza. 

Augurandole un gioioso proseguo della sua vita con suo figlio e con la nuova famiglia che si è creata, la saluto cordialmente.

domande e risposte

Dott.ssaMaria Greco

Psicologa, Psicoterapeuta - Lecce

  • Consulenza Psicologica e Psicoterapia
  • Disturbo d'attacco di panico
  • Disturbi d'ansia
  • Elaborazione del "lutto" e separazione
  • Disturbi dell'umore
  • Problematiche legate all'autostima
  • Dipendenza affettiva
  • Affettivita', difficoltà relazionali e familiari
  • Stress e disturbo post-traumatico
  • Disturbi psicosomatici
  • Sostegno per traumi psicologici
  • Formazione per operatori delle relazioni di aiuto
CONTATTAMI