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Dott.ssa Martina Patruno

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

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Dott.ssa Martina Patruno

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

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Ci può essere un collegamento tra ansia e disnomia?

Gentili dottori,
mi chiamo Simone, 24 anni e sono uno studente di medicina ormai prossimo all'ultimo anno; l'ansia e lo stress mi fanno compagnia praticamente ogni giorno ormai.

Circa un mese fa, dopo aver finito l'ultimo esame della sessione estiva, sono partito per le vacanze e ho notato a volte una difficoltà ad iniziare un discorso, anche se poi una volta iniziato non avevo nessun tipo di problema. Già qui ho iniziato a pensare che avessi qualche problema.
Una mattina poi, quando mi trovavo ad Innsbruck durante una passeggiata nel centro, ho iniziato ad avere una sensazione di "confusione" mentale (anche colpa della difficoltà con la lingua locale) e questo mi ha messo molta ansia fino a quasi sfociare in un attacco di panico, anche se poi si è risolto semplicemente fermandomi e isolandomi un attimo.

Da quel momento la mia paura di avere qualche problema di linguaggio/memoria è aumentato.
Da quando sono tornato a casa mi capita di avere dei momenti in cui in un discorso non ricordo una parola di un oggetto, o gelateria, o il nome di una persona che magari non vedo da un po' e questo mi genera ancora più ansia ed entro ancora più in confusione. Premetto che probabilmente sono anche ipocondriaco e mi preoccupo subito per qualsiasi cosa: 2 anni fa ho avuto dei periodi di palpitazioni e la paura di avere un possibile infarto (che si è risolto andando dal cardiologo che mi ha tranquillizzato e da lì sono finiti tutti i sintomi).

Ho anche scaricato delle app per fare esercizi mentali e mi sembra di non avere nessun problema di memoria, anche perché non ho più difficoltà del solito a ricordare le cose che sto studiando, o gli appuntamenti che ho durante la settimana.
Da qualche giorno iniziavo a pensare meno a questo mio problema e infatti stavo andando meglio, ma oggi mi è di nuovo capitato di non ricordare subito il nome di un oggetto (un pastello a cera) e mi è venuta ancora più ansia.

Quest'ansia di essere "malato" è il primo pensiero di quando mi sveglio alla mattina e l'ultimo quando vado a letto. Avete dei consigli per riuscire a stare meglio?

Vi ringrazio davvero per avermi dedicato del tempo.

Gentile Simone,

come prima cosa vorrei invitarla a riflettere sugli avvenimenti attuali, recenti, della sua vita che possano essere collegati a questo stato psicofisico di cui parla. E' importante tenere presente che il corpo e la mente sono collegati, per cui la sintomatologia che riferisce potrebbe essere un segnale che il corpo manda per comunicarle qualcosa, ed è per questo che risulta proprio importante approfondire e dar voce a questi sintomi. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapeutico, che possa aiutarla a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e dei suoi processi interiori, così da trovare strategie efficaci di gestione delle problematiche.

 

Cordiali saluti

Dott.ssa Martina Patruno
Psicologa clinica e dell’età evolutiva, Psicoterapeuta, Analista Transazionale Certificato, Esperta in Psicologia Investigativa, Psicologia Giuridica, Psicopatologia e Psicodiagnostica Forense

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