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Dott.ssa Martina Patruno

psicologo, psicoterapeuta, analista transazionale

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Come fare a calmare l'ansia

Salve. Mi chiamo Giulia e ho 21 anni.
Fin da quando ero più piccola mi ha sempre spaventato parlare in pubblico, anche solo per una interrogazione a scuola. Il pensiero che le altre persone potessero mettermi a disagio per una mia mancata risposta mi ha sempre fatto sentire fuori posto e ho sempre vissuto molto male questo tipo di situazioni. Dopo le superiori ho intrapreso la carriera universitaria che stava andando discretamente, anche se quel tipo di facoltà non era mai stata la mia prima scelta.
Lo scenario che mi si presenta davanti è una buona rendita all'università, ottime amicizie e un'inizio di una relazione e mi sentivo finalmente bene e decisa sulla piega che avrebbe preso la mia vita.
Succede un fatto che mi destabilizza totalmente con una persona molto importante della mia vita che mi lascia senza fiato letteralmente. Questa persona si allontana da me per un anno intero e questo tempo l'ho passato a farmi continue domande su come fare ad aggiustare la situazione, con attacchi di pianto in mezzo alle giornate e mi sentivo senza aria nei polmoni e il cuore fuori dal petto. Ho parlato con una psicologa dell'università che frequentavo, ma non mi ha aiutato molto perchè mi diceva semplicemente che dovevo parlare con le persone perchè le cose si aggiustassero, ma il mio disagio aumentava sempre di più tanto che ho posto fine alla relazione e ho lasciato gli studi. Ho passato 4 mesi a fare un lavoro che mi ha prosciugato ed era un incubo per me andare sul luogo di lavoro, tanto che avevo l'ansia. Non mi hanno rinnovato il contratto e nello stesso periodo è scoppiata la pandemia. Mesi e mesi senza vedere e parlare obbligatoriamente con qualcuno e da una parte ho tirato un sospiro di sollievo. Ad ottobre mi sono iscritta nuovamente all'università in tutt'altro ambito e ho un nuovo lavoro dove devo stare a contatto sempre con gente diversa e mi sta aiutando ad essere un po' meno rigida, ma questa ansia che provo non se ne va e si ripresenta sempre quanto penso di dire la cosa sbagliata o faccio la cosa sbagliata e mi blocca dal fare nuove conoscenze, specialmente in università e mi sento sempre in una bolla.
All'inizio di quest'anno ho avuto un brutto attacco di panico e mi sono ripresa fisicamente due ore dopo, ma ho continuato a pensarci e a ripromettere che avrei chiesto a qualcuno come calmare questa sensazione con la quale convivo da anni ormai. Non so più cosa fare. Mi scuso per la lunghezza.

Gentile Giulia,

come prima cosa vorrei rassicurarla sul fatto che la paura, se adeguata al contesto e alla situazione, è un'emozione del tutto funzionale. Ovviamente nel caso in cui diventi invalidante, limitante, allora in quel caso è buono chiedere aiuto ad un professionista, il quale può accompagnarla a prendere consapevolezza dei suoi vissuti, comprendere cosa prova, in quali momenti, per quali motivi e trovare strategie per affrontare tali situazioni, un percorso inoltre attraverso il quale ritrovare le sue risorse e utilizzarle in maniera efficace.

Cordiali saluti

Dott.ssa Martina Patruno
Psicologa clinica e dell’età evolutiva, Psicoterapeuta, Analista Transazionale Certificato, Esperta in Psicologia Investigativa, Psicologia Giuridica, Psicopatologia e Psicodiagnostica Forense

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