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Dott.ssa Paola Poeta

Psicologa, Psicoterapeuta

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  • Roma (EUR)
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Problemi familiari

Ciao, Sono una ragazza di 23 anni, mi trovo in una fase della vita in cui ho bisogno di cambiamento. Se professionalmente mi sento realizzata e sto continuando con l'università a crescere e stimolare, a livello familiare mi trovo un muro. Vengo da una semplice famiglia un papà autoritario, all'antica, il quale tiene molto alle regole e dove ho sempre trovato a qualsiasi richiesta dei no. Fin quando ero una bambina, era un padre premuroso, attento, severo, ma ha sempre avuto grandi aspettative su di me. Ancora oggi si appoggia a me per alcune cose, tuttavia dopo aver iniziato a lavorare sminuisce ciò che faccio, lo studio quasi sembra aver fastidio. Lui non ha continuato le scuole quindi abbiamo oltre che divergenze di questo tipo anche di pensiero. È geloso del mio ragazzo, anche se gli vuole bene. Ma sembra che sia nata da parte sua una competizione, tant'è che spesso mi vuole a casa e se chiedo dopo 2 anni di relazione di fare un week end fuori me lo proibisce, diventa invadente e non ascolta i miei bisogni o ciò che ho da dire. Dopo diverse litigate ho avuto una crisi isterica mai avuta in vita mia, dalla prima ne sono susseguite altre. Creandomi poi malessere fisico con giramenti e rigidità muscolare e dopo qualche tempo ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Con mia mamma ho sempre avuto un rapporto di dialogo ed è sempre stata comprensiva. Fino a quando non è caduta in depressione dopo una malattia, ho vissuto i suoi alti e bassi con estrema lucidità. Dopo che ho iniziato a lavorare e iniziato ad avere più libertà ha cambiato atteggiamento. Spesso ripete che vorrebbe essere felice come una volta solo noi 4 (ho un fratello più piccolo). Dopo una settimana di lavoro e di studio il sabato è l'unico giorno dove esco con il mio ragazzo. Mia madre pretende che li aiuti a casa con le faccende dal momento che non ce la fa, ribadendo che sono egoista, che non penso ai suoi problemi e che nelle questioni domestiche sia immatura. Spesso entrambi ripetono che mi troverò male nella vita, incapace di gestirmi e ho sempre l'ansia di non potercela fare, come se avessi sempre bisogno di loro e tanti sensi di colpa. Ogni volta che prendevo una voto a scuola non era mai abbastanza così come all'università, mi dava rabbia che con gli altri si vantassero di me, ma con me erano duri pretendendo il massimo. Sono sempre stati iperprotettivi, mio padre da piccolina non voleva che mi prendessero in braccio gli altri componenti della famiglia, così mia mamma non voleva che sporcassi, tanto da non mandarmi mai al parco giochi. Loro hanno avuto un'infanzia infelice se mio padre è cresciuto senza un padre, mia madre ha vissuto un attaccamento freddo e distaccato con sua madre. Vorrei avere più libertà, essere considerata matura anche se non faccio sempre le faccende di casa, vorrei non poter più soffrire di sensi di colpa e di ansia.

Gentile utente,

situazione complessa e interessante quella che descrive. Emerge subito un aspetto: chiarezza e determinazione da parte sua. Certo pero' che le pressioni e limitazioni che subisce la mettono a dura prova. Il corpo accusa i colpi di una tensione psichica quando non trova una giusta via di sbocco. Le richieste familiari, in particolare di suo padre, la trattengono in un clima che puo' generare sfiducia e colpa. Per qualche ragione intrinseca al funzionamento familiare sembra che sia stata designata al "sostegno", forse dei suoi genitori, al di la' della comprensione per le difficolta' di suo padre e sua madre. La "crisi isterica" descritta e gli altri malesseri indicano chiaramente un conflitto e un blocco che puo' crearsi tra la sana spinta a creare la sua vita e le proibizioni esterne familiari. Far capire ai suoi genitori, a suo padre, le sue necessita' non e' semplice ne' facile a produrre buoni effetti. Non so quanto da sola potrebbe riuscire a fronteggiare queste emozioni. In questi casi direi che e' opportuno che lei si faccia aiutare, proprio per essere guidata a quel cambiamento desiderato, verso un'autonomia e una proposizione di Se' piu' forte.

Cordialmente

 

 

 

Cordialmente 

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