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Dott. Pierluigi Salvi

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte, Ctu

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Mia figlia non vuole più andare a scuola

Gentili dottori, sono disperata. Separata da tre anni dopo un matrimonio infelice durato 15 anni, mi ritrovo a gestire praticamente da sola due gemelli di 14 anni, maschio e femmina. Entrambi hanno difficoltà emotive ma è soprattutto la ragazza che mi sta dando problemi. All'età di 8 anni le è stato diagnosticato un disturbo oppositivo e, in effetti, relazionarmi con lei è stato sempre difficile. È polemica, scontrosa, maleducata e faticosa da sempre. Ho provato a starle vicino e aiutarla in tutti i cicli di studio, essendo io stessa insegnante. Ma ormai da due anni, dalla seconda media, ha praticamente abbandonato lo studio. Non fa niente se non stare al telefono, dal quale è completamente dipendente. Mangia troppo e non si prende cura di sé. Ora che è in prima liceo le assenze sono diventate numerose e preoccupanti, non tanto per l'ormai certa bocciatura quanto per l'obbligo di frequenza che per legge andrebbe rispettato. Il padre non se ne cura. Sembra non sia un suo problema. Io cerco di tenere i rapporti con i docenti, porto mia figlia dal neuropsichiatra dell'Asl, mi occupo di lei per quanto posso. Sembra abbia accettato di andare da una psicologa ma dubito che servirà a molto: quando va dal neuropsichiatra sta zitta e ha un atteggiamento di completa chiusura. Personalmente sono sfinita, perché devo anche lavorare per portare avanti la famiglia e senza un aiuto pratico da parte di nessuno. A volte mi arrabbio e stacco la connessione internet. Ho cancellato il suo numero. Cerco di costringerla a studiare. Lei mi accusa di essere solo capace di minacciare. Mi chiedo se non sia meglio farmi da parte e lasciare che le cose vadano come devono andare, senza più oppormi a qualcosa che comunque non sono in grado di cambiare...

Salve,

comprendo la tua difficoltà e il disagio che provi, non credo sia fattibile occuparsi da sola della situazione, appare necessario come minimo un coinvolgimento del padre. Ragazze come tua figlia sono molto difficili da gestire occorre sicuramente un approccio multidisciplinare psicologico, psichiatrico ed educativo, magari attuato in un centro specializzato, con l'inserimento in uno specifico e personalizzato percorso terapeutico.

Se vuoi mi puoi contattare telefonicamente per fissare un appuntamento di prima consulenza e valutativo della situazione.

Un caro saluto

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Dott.Pierluigi Salvi

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