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Dott. Pierluigi Salvi

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte, Ctu

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Madre troppo invadente

Salve, sono una donna di 50, serenamente sposata da 20 anni con 2 figli e una buona posizione lavorativa, il mio unico problema è mia madre che vorrebbe controllare insistentemente tutte le mie situazioni (educazione dei figli, amicizie, abbigliamento, vita familiare, e perfino il pranzo e la cena). La mia vita ultimamente è diventata un inferno e nonostante ho cercato diverse volte di rompere i rapporti con lei al primo ravvicinamento si torna sempre per litigare. La sua invadenza maggiore è nel controllare le nostre amicizie e nell'ostacolarci a frequentarle ....si deve uscire solo con lei e con le mie sorelle. Non possiamo avere una vita sociale e mia figlia (che ha trascorso il maggior tempo di crescita con lei) deve renderle conto di quello che fa anche se solo per invitare o per farsi invitare da una sua amichetta. Abbiamo cercato di risolvere il tutto raccontandole un sacco di bugie e tenendole nascoste tutte le nostre iniziative ma ogni volta che invece decidiamo di dirle la verità tutto torna come prima. Non l'abbiamo mai abbandonata (come invece lei crede di essere) e l'abbiamo sempre coinvolta quando è stato possibile nelle nostre uscite (pizzeria, passeggiate, teatro ecc.) e ora che non sta molto bene di salute la sua invadenza si è triplicata, perché continua a fare la vittima in tutte le situazioni. È una situazione insopportabile e credo che tutto questo non fa che creare delle criticità anche in una crescita equilibrata di mia figlia. Vorrei rompere definitamente ma è pur sempre mia madre, e se ora ho deciso di scrivere è veramente perché ho bisogno di aiuto, da sola non riesco più a gestire questa situazione. Grazie infinite

Ciao Caterina,

la soddisfazione dei nostri bisogni e desideri, e di conseguenza il raggiungimento del nostro benessere, non sempre è in linea con la soddisfazione dei desideri e dei bisogni degli altri. In questi casi ci troviamo di fronte ad una scelta inevitabile: soddisfare i propri bisogni e desideri, percorrendo la strada della consapevolezza e dell'autodeterminazione, o soddisfare bisogni e desideri degli altri, rinunciando o addirittura negando i propri, molto spesso per la paura di essere giudicati "cattivi" o "non riconoscenti" dalle altre persone ed in modo particolare dai propri genitori. Osservandole dall'esterno tali situazioni assomigliano ad una sorta di "trappola affettiva", in grado di tenere bloccate le persone in situazioni insoddisfacenti attraverso l'arma del giudizio (se fai così sei cattiva) e del ricatto (se fai così non ti voglio più bene). Tali meccanismi, solitamente molto collaudati, rischiano di tenere bloccata la persona per anni, a volte anche per tutta la vita, impedendogli di fatto di perseguire i propri interessi e passioni e di costruirsi un esistenza propria.

In questi casi spesso è necessario l'aiuto di una persona esterna che ci accompagni nella strada della consapevolezza e del cambiamento, mettendo in luce i bisogni e le paure che ci tengono bloccati e ci aiuti a prenderci la responsabilità di fare le nostre scelte al fine di soddisfare i nostri desideri.

Non so se questo è il tuo caso, ma leggendo le tue parole mi è venuto di scriverti questo, spero ti possa essere di aiuto.

Se vuoi sono a tua disposizione per una consulenza e per un incontro conoscitivo.

Per qualsiasi domanda o richiesta mi puoi contattare per messaggio privato o per telefono.

Un saluto.

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Dott.Pierluigi Salvi

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