Rifiuto da parte dei figli di un nuovo compagno
Da nove (9) anni il mio compagno e io viviamo insieme, entrambi divorziati e con 4 figli ultratrentenni. Le mie 2 figlie hanno accettato e hanno un buon rapporto con lui. I suoi 2 invece non hanno mai voluto conoscermi e la femmina, ora madre a sua volta, rifiuta tale possibilità, attribuendo al suo psicologo che "per star bene nella vita, deve assecondare i suoi sentimenti e fare ciò che si sente" e ora anche il rapporto con suo padre é incrinato, anche per la strumentalizzazione della figlioletta. Ma davvero queste ottusità, queste intransigenze sono giustificabili dagli psicologi ? Il mondo cammina, a parte le tante ipocrisie di matrimoni falliti che sono mummificati per convenienza sociale ed economica, moltissime copie si separano a 50/60 anni e si rifanno una vita... A 30 anni molti figli non vedono ad di là del proprio naso, sono egoisti e immaturi fino a quando non capita a loro...
Grazie per aver condiviso con sincerità una parte così delicata e dolorosa della tua esperienza.
Le tue parole raccontano una grande fatica emotiva, e ciò che esprimi è comprensibile: sentirsi rifiutati dopo anni di tentativi di costruire una nuova armonia familiare può generare rabbia, frustrazione e un senso di ingiustizia. È importante validare questi sentimenti, perché sono una reazione umana e coerente al tuo vissuto.
Spesso, in situazioni complesse come queste, ognuno coinvolto porta con sé la propria storia, i propri dolori, e anche le proprie resistenze. Le scelte che possono sembrare ottuse o immature agli occhi di chi guarda dall’esterno, per chi le vive possono essere l’unico modo possibile – almeno in quel momento – per proteggersi o ritrovare un equilibrio. Questo non significa che siano giuste o condivisibili, ma che hanno una funzione per chi le mette in atto.
Come terapeuta cognitivo-comportamentale, credo molto nella possibilità di lavorare sui propri pensieri, sulle emozioni e sui comportamenti per ritrovare benessere e nuovi modi di affrontare situazioni relazionali complesse come la tua. La rabbia può diventare una guida per comprendere meglio i tuoi bisogni, e insieme possiamo esplorare modalità più funzionali per gestire il dolore del rifiuto, proteggere la tua serenità e, se lo desideri, migliorare anche la comunicazione con il tuo compagno e i suoi figli.
Se senti il bisogno di uno spazio in cui poter rielaborare tutto questo con cura e supporto, possiamo iniziare un percorso insieme. Ci sono strumenti concreti e delicati che possiamo utilizzare per aiutarti a stare meglio.
Dott.ssaAlessia Federiconi
Psicologa - Milano
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