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Dott.ssa Alessia Federiconi

Psicologa

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  • Milano (San Siro)
  • consulenza online

Disfunzione erettile dovuta ad ansia da prestazione

Salve, sono un ragazzo di 26 anni… da qualche mese sono insieme ad una ragazza. Nei momenti intimi purtroppo non riesco quasi mai a raggiungere l’erezione o le poche volte che l’ho raggiunta è svanita poco dopo. Essendo che questa cosa non mi è mai capitata mi sono preoccupato molto, sapevo che questo problema poteva essere dovuto ad un fattore psicologico (l’ho capito perché durante la masturbazione non avevo alcun problema di erezione) ma dopo qualche settimana dall’inizio della nostra relazione ho comunque prenotato una visita andrologica (anche perché non ne avevo mai fatta una) per escludere eventuali cause a livello fisico ed è risultato tutto nella norma, quindi anche il dolore ha confermato che fosse un problema meramente psicologico, ma mi ha consigliato comunque di fare anche delle analisi del sangue per i seguenti valori: trigliceridi, colesterolo hdl, colesterolo totale, prolattina, testosterone totale, TSH tutti sono risultati nella norma escludendo del tutto eventuali cause fisiche. Nei momenti di intimità quello che provo è una sensazione di buio totale nella mia mente, non penso a nulla, non ho pensieri negativi, ma è come se la mia mente si spegnesse. Sono già diverse settimane che ho provato varie tecniche di respirazione, meditazione, mindfulness. Ho cercato di farmi trasportare dal momento (ad esempio concentrandomi sulle sensazioni che provo nel momento clou, sul respiro, etc.) ma non ho notato alcun cambiamento. Appurato che il mio è un problema psicologico sarebbe il caso di interpellare uno psicologo o un sessuologo? Quale dei due potrebbe aiutarmi maggiormente? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre gentili risposte.

Buongiorno,
ha fatto molto bene a chiarire prima di tutto gli aspetti fisici: questo passaggio è fondamentale e spesso viene trascurato.
Dal suo racconto emerge un funzionamento molto tipico di quella che chiamiamo disfunzione erettile su base psicologica: una condizione in cui l'ansia da prestazione o altre emozioni "silenziose" (non sempre consapevoli) bloccano l'attivazione sessuale.

La "mente che si spegne", come la descrive, è un segnale interessante: più che pensieri negativi, potrebbe esserci una difficoltà a restare emotivamente connesso al momento, forse legata alla pressione di "dover funzionare".

Si è chiesto che cosa rappresenta per lei questo nuovo rapporto? Quali aspettative o timori inconsci possono essere in gioco, anche senza rendersene conto?

Per questo tipo di difficoltà, rivolgersi a uno psicologo con competenze in sessuologia è la strada più efficace.
Un percorso mirato può aiutarla a sciogliere i blocchi emotivi e a costruire un'esperienza sessuale più libera e spontanea, senza vivere la prestazione come un esame da superare.

Se desidera, sono a disposizione per accompagnarla in questo percorso, con strumenti specifici che uniscono il lavoro psicologico e sessuologico. 

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