Rapporto ambivalente
Sono una donna di 32 anni e sto affrontando un momento di assoluto sconforto e profonda preoccupazione. Per meglio comprendere quanto sto per scrivere, premetto che in 32 anni ho avuto esperienze sessuali e relazionali con un unico uomo, oltretutto molto più grande di me, con il quale sono stata molti anni. La mia vita sentimentale e sessuale non è mai stata ricca, perché fino a 19 anni non mi sono mai "sentita vista", a livello intellettuale e sessuale, se non da sporadici spasimanti tutt'altro che affidabili e gradevoli (soprattutto psicologicamente, più che esteticamente). A questo riguardo, ho sempre valorizzato molto l'attrazione mentale e intellettuale sopra la gradevolezza estetica, perché per me sentirmi attratta e valorizzata dalle grandi capacità intellettuali è fondamentale per nutrire anche un'intesa più profonda (e un interesse anche sul piano fisico). Senza queste cose, infatti, mi sento vuota, nonostante sappia bene che le elevate capacità intellettuali non implicano affatto buone qualità emotive. Alla luce di tutto questo, da più di un anno mi frequento con un uomo che credevo essere sentimentalmente interessato a me, per sua esplicita dichiarazione: inizialmente mostra tutti i tratti che mi rendono affascinata da lui (appare molto gentile, premuroso, è estremamente colto e appassionato, abbiamo tanti interessi comuni, non è una persona banale). Per mesi mi sento al settimo cielo. Mi fa sentire bella e desiderabile, intellettualmente e fisicamente. Di colpo, però, quest'uomo cambia atteggiamento e diventa più aggressivo e ostile nei miei confronti quando gli chiedo di trascorrere più tempo insieme, da lui (non sono mai potuta andare a casa sua e questo mi pesava, nonostante mi dicesse che doveva accudire dei familiari). Inoltre, non ha rapporti sessuali completi con me, mentre richiede spesso solo altre pratiche (perlopiù sesso orale, tra l'altro non ricambiato). Ho pensato di parlarne perché magari poteva avere un disagio, ma non mi ha mai ascoltata. Non ho voluto insistere ma le pochissime volte che ho sollevato l'argomento ha reagito molto male. Lui mi ha sempre ripetuto che devo dirgli ciò che vorrei fare perché le relazioni devono essere simmetriche, ma ogni volta che gli ho chiesto di stare in intimità normalmente mi ha risposto alzando i toni. Di recente, dopo avergli chiesto delicatamente se potessimo andare da lui per stare più tranquilli e parlare meglio di noi, è esploso e mi ha detto che vuole stare solo (questo, aggiungo, subito dopo avermi chiesto galantemente sesso orale). Mi sono sentita distrutta perché fino a quel momento mi parlava di relazione sentimentale con me, cosa che è arrivato anche a negare (gaslighting?). Arriva a dirmi che mi sono illusa e che non ha mai nutrito interesse. Quello stesso giorno mi richiama più volte e mi dice che vuole ricostruire il rapporto con me su nuove basi perché è interessato a me. Ho paura che questi cambi improvvisi di comportamento siano dovuti ad un disturbo di cui non so. Io mi sento molto attratta da lui soprattutto per l'attrazione emotiva e intellettuale che nutro (cosa per me rara), ora sto cercando di raccogliere i pezzi ma sto molto male. Inoltre, Non avendo avuto molte esperienze sessuali, ho paura che l'idea di poter fare l'amore con un uomo che mi ha affascinata così tanto mi abbia fatta sentire legata più del dovuto, come se fosse stata una specie di fantasia (e nei fatti purtroppo lo è stata, visto che non ha mai condiviso quel momento con me, pur prospettandomelo). Cosa dovrei fare?
Cara,
le tue parole arrivano cariche di profondità, e raccontano un momento complesso, intenso, in cui convivono tante emozioni: confusione, dolore, senso di smarrimento, ma anche lucidità e un grande bisogno di autenticità. Ciò che stai vivendo non è “troppo” o “sbagliato”: è una reazione umana e comprensibile a un legame che ti ha coinvolta in modo profondo, ma che ti ha anche lasciata sola in momenti chiave.
Leggendo quello che racconti, emerge chiaramente quanto tu abbia cercato di creare una connessione fondata sul rispetto reciproco, sul dialogo e sull’intimità vera — quella che non è solo fisica, ma che passa anche per la fiducia, l’ascolto, la presenza. Dall’altra parte, questa persona sembra averti restituito spesso messaggi ambigui, rendendo difficile distinguere ciò che è reale, dato che i suoi comportamenti e messaggi sono contraddittori e non sai cosa aspettarti e come reagire. Quando le parole e i comportamenti non coincidono, è normale iniziare a dubitare di se stesse.
Questa esperienza non ti definisce, ma può dirti qualcosa su di te: su ciò che desideri, ciò che ti manca, e cosa invece non vuoi più accettare. In fondo, ti stai già facendo domande profonde, che meritano uno spazio di accoglienza e rielaborazione, in cui poter ricostruire una base più solida da cui partire — a livello emotivo, relazionale e personale.
Se senti che può esserti utile, io sarei felice di camminarti accanto in questo percorso. Lavorare insieme ad esempio potrebbe aiutarti a comprendere meglio le dinamiche di questa relazione, capire meglio i tuoi bisogni e aspettative
Sono qui, quando vuoi.
Un caro saluto,
Dottoressa Karliampa Eleni