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Dott.ssa Gabriella Chiavaroli

psicoterapeuta (sistemico-relazionale)

Dott.ssa Gabriella Chiavaroli

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Dott.ssa Gabriella Chiavaroli

psicoterapeuta (sistemico-relazionale)

  • Città Sant'Angelo
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Desiderio di morte

Salve a tutti, la mia non è proprio una domanda ma più che altro uno sfogo. Inizio subito col dire che per me la vita fa schifo (la mia intendo, felice se a qualcuno la propria piace) e praticamente ogni giorno spero che sia l'ultimo. Tutte le notti mi addormento col sollievo che in qualsiasi caso avrò un giorno in meno su questa terra.
Ho 40 anni, non ho assolutamente problemi di bassa autostima come molti dei miei "colleghi" di depressione, sono un bel ragazzo, ho avuto storie sentimentali importanti, mi giudicano intelligente e brillante e penso di esserlo, sono simpatico e divertente (ovviamente non nei miei momenti più bui, che ultimamente sono praticamente tutti). Eppure continua tutto ad andarmi male, sono sempre più giù, crisi di pianto a non finire e due giorni sì e uno no mi ritrovo ad un passo dal suicidio. Cosa che vedo come la migliore che potrei fare per salvare me stesso. Ho già avuto un tentativo di suicidio purtroppo andato male una decina di anni fa, che mi ha portato a qualche settimana di ospedale e alla mancanza di fiducia che pure quello possa andarmi bene. Nessuna psicoterapia ha mai portato alcun beneficio, ancora di meno terapie farmacologiche, e sto parlando di almeno una decina di psichiatri che non son riusciti non dico a risolvere qualcosa, ma nemmeno ad alleviare questa sofferenza senza senso. Per favore nessuno mi dica che devo solo trovare un bravo medico che mi può sicuramente aiutare, è una cosa che ho sentito alla nausea ed è un consiglio che ho già seguito, come detto, fin troppe volte senza alcun risultato.

Buonasera Gabriele! Sono rimasta molto colpita dal suo "sfogo" e cercherò di accostarmi al suo dolore nel modo più rispettoso possibile. Parto dal presupposto che se lei ha sentito il bisogno di scrivere (e la ringrazio per questo) vuol dire che sta mandando un grido d'aiuto e che quindi la sua "parte buona" ha ancora bisogno di reagire e di farsi sentire.

Rispettando la sua esasperazione non le dirò di iniziare un'altra terapia, se c'è questa sfiducia di fondo nella cura. Ma mi sento di dirle di provare a partire dalla riflessione dei motivi profondi che hanno scatenato questo malessere: ho notato che nella sua descrizione non fa riferimento agli affetti del presente, alla sua situazione lavorativa, ecc. So, per esperienza clinica, che la depressione è una manifestazione di dolore relativa prima di tutto alla sfera affettiva; perciò vorrei dirle che a volte le buone relazioni (siano esse terapeutiche, familiari, amicali, lavorative) possono essere un punto di partenza per smuovere l'empasse di una situazione che ci può sembrare senza via d'uscita.

La prego di riflettere su questi aspetti e di contattarmi se volesse avere un confronto su questi temi, impossibili da condensare in una breve risposta scritta. Cordiali saluti!

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Dott.ssaGabriella Chiavaroli

psicoterapeuta (sistemico-relazionale) - Pescara

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