L’approccio che utilizzo è il modello di Terapia Breve Strategica (Brief Strategic Therapy), formulato da Paul Watzlawick ed evoluto da Giorgio Nardone.
L’approccio breve strategico alla terapia è evidence based (Szapocznik et al., 2008, Catelnuovo et., 2010, Gibson et al., 2016, Lock, 2002, 2009, 2010, Nardone, Salvini, 2013, Robin et. al., 1994, 1999) ed è riconosciuto come best practice per alcune importanti psicopatologie: attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo, binge eating, anoressia giovanile, violenze familiari e comportamenti antisociali.
L’approccio che utilizzo è il modello di Terapia Breve Strategica (Brief Strategic Therapy), formulato da Paul Watzlawick ed evoluto da Giorgio Nardone.
L’approccio breve strategico alla terapia è evidence based (Szapocznik et al., 2008, Catelnuovo et., 2010, Gibson et al., 2016, Lock, 2002, 2009, 2010, Nardone, Salvini, 2013, Robin et. al., 1994, 1999) ed è riconosciuto come best practice per alcune importanti psicopatologie: attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo, binge eating, anoressia giovanile, violenze familiari e comportamenti antisociali.
La Terapia Breve Strategica si avvale di protocolli di intervento applicati con successo da oltre 30 anni su migliaia di casi, soddisfacendo i criteri prima della ricerca scientifica e di rispetto primario della persona.
Il costrutto operativo centrale è quello di “tentata soluzione che alimenta il problema”, che identifica tutto ciò che è messo in atto dalla persona e/o dal sistema intorno alla persona per gestire una difficoltà e che, reiterato nel tempo, mantiene e alimenta la difficoltà conducendo alla strutturazione di un vero e proprio disturbo. Questo concetto si è poi evoluto in quello di sistema percettivo-reattivo.
Pertanto l’intervento terapeutico sarà rappresentato da manovre in grado di interrompere tali controproducenti circoli viziosi. Affinché queste manovre siano efficaci, dovranno essere mirate a sovvertire la logica interna al problema riorientandola verso la sua soluzione.