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Dott.ssa Maria Enrica Parolini

Psicologo

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Mia mamma mi opprime

Salve,
Non saprei nemmeno da dove iniziare.
Sono una ragazza di 26 anni cresciuta senza il padre. I miei genitori si sono separati quando avevo 4 anni. Non ho mai sofferto la separazione in quanto non ho nessun ricordo di loro due insieme. Mio padre da sempre è stato molto assente. Mia mamma ha dovuto lasciarmi fin da piccola nelle mani della nonna e di mia zia per potermi dare un futuro migliore venendo qui in Italia.
I primi anni sono stati durissimi perché vedevo pochissime volte all'anno mia mamma e non avendo né la mamma né il papà vicino è stato straziante ma sembra sistemarsi tutto all'età di 12 anni quando mi trasferisco con mia mamma in Italia.
In realtà inizia il mio incubo. Mia mamma prima dei 12 anni ha avuto un compagno che ha sostituito mio padre in tutto e per tutto. Quando è finita la loro storia per me è stato l'ennesimo abbandono. Mia mamma da sempre è stata una mamma severa, autoritaria, manicale del controllo e soprattutto brava a manipolarmi. Non facevo mai abbastanza per lei, se prendevo un voto alto era il mio dovere se lo prendevo basso era perchè non mi sono impegnata abbastanza.
Ha sempre fatto il paragone con una mia cugina che lei definiva geniale. Perchè prendeva voti alti, sapeva tante lingue ecc mente io non ero abbastanza geniale. Premetto dicendo che non fumo, non bevo, non mi piace la discoteca, ho avuto 2 relazioni importanti di cui uno adesso è mio marito. Per paura di non deludere lei non ho mai fatto qualcosa contro quello che diceva lei. Persino i ragazzi li sceglievo in base ai suoi gusti per paura di non farla arrabbiare, perchè per lei tutti erano bravi ma mai abbastanza per me. Secondo lei io dovevo scegliere i ragazzi che avessero una certa stabilità economica mentre io non sono cosi materialista, sono molto più concentrata sui valori dei ragazzi, sul loro modo di pensare piuttosto che al loto portafoglio.
Ho avuto 1 anno della mia vita mentre facevo l'università dove mi ero lasciata con il mio ex fidanzato e sono caduta in una sorte di "depressione" quindi ho iniziato a fare più festa del solito cercando di non pensarci, questo vuole dire che arrivavo a casa alle 1 di notte magari ma tutto rigorosamente con avviso e chiamate ma questo aveva una conseguenza. Mia mamma mi chiamava sempre piangendo dicendomi che la lascio sola, che non mi preoccupo per lei, che sono ingrata, che non mi meritavo tutte le cose che ha fatto per me ecc... Quindi ho vissuto tutta la mia vita vivendo la sua di vita perché io non ho diritto di parlare, di pensare o esprimere. Lei dice di essere mia mamma e come tale la devo rispettare e non commentare.
Adesso che sono sposata nonostante non si intromette nella mia relazione, cerca sempre di controllare me, di chiedermi mille cose al giorno, di controllare ogni mio movimento. Questo a volte è dannoso per la mia coppia anche se mio marito è molto molto paziente.
Aggiungo una cosa molto importante che secondo me è stata la nostra rovina ovvero il suo nuovo compagno. Ha un compagno da 10 anni che mi ha rovinato ancora di più il rapporto che ho con mia madre. Lui non ama la mia presenza, la presenza dei parenti. Lui vuole praticamente mia mamma solo per sè. E' molto dolce con lei, molto premuroso ma a me non ha mai dato nulla anzi diceva su a mia mamma se mi aiutava economicamente se mi dava troppo affetto o se mi lasciava troppa libertà ecc. però qui è un discorso molto più lungo ma in poche parole per me andare via di casa loro è stata in parte la mia salvezza perché io mi chiudevo in camera e parlavo con il mio cane per non doverli vedere e sentire.
Ovviamente ci sono tantissime altre cose però sono arrivata al limite della sopportazione. Se cerco di ignorare mia mamma lei mi minaccia di togliersi la vita perchè senza di me non vive, mi scrive mille messaggi e cerca sempre da quando sono piccola di farmi sentire in colpa per la sua solitudine, e per il fatto di essere figlia unica quindi ho la responsabilità di starle vicino. Il mio pensiero nonostante è molto diverso dal suo quasi in tutto, deve essere sempre manipolato da lei e arrivo a fare scelte diverse anche se non voglio, per non doverla sentire ogni volta piangere e fare la vittima.
Mi chiedevo se tutto questo è normale? Come posso staccarla da me? Come posso spiegarle che io prima di essere figlia sono un essere umano e come tale ho un pensiero mio, ho la mia vita e le mie scelte?
Sono veramente al limite di ogni cosa. Mi toglie ogni tipo di energie.

Buongiorno Catalina

lei descrive una situazione molto difficile sia attualmente che nella sua infanzia. 
credo che la separazione da sua madre non sia tanto una questione concreta, l'allontanamento fisico da lei quanto psicologica, cioè rielaborare i vissuti di abbandono prima, di giudizio e non accettazione poi. Le consiglio di iniziare un percorso psicoterapeutico per poter superare questo rapporto tossico e tutte le conseguenze interiori.

resto a disposizione.

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