logo
Dott.ssa Maria Enrica Parolini

Psicologo

Dott.ssa Maria Enrica Parolini

leggi (11)

Dott.ssa Maria Enrica Parolini

Psicologo

  • Verona
  • consulenza online

Non riesco ad accettare la morte di mio padre

Ho perso il mio papà due mesi fa, dopo nemmeno sei settimane di malattia. Malattia che gli è stata diagnosticata quasi per caso e annunciata come se fosse una semplice unghia incarnita; io ero lì con lui e ho visto con i miei occhi il trasformarsi di quell'uomo forte e gigante in un bambino impaurito ma dignitoso che ha chiesto con un filo di voce quanto gli rimaneva da vivere. Abbiamo tenuto questo segreto (per sua volontà) solo per noi, fino a quando la malattia non ha iniziato a segnarlo e mia madre ha capito tutto. Lui voleva solo proteggerla, non voleva darle questo dolore.
Mio papà aveva, ha, 59 anni. Una vita di lavoro, di fatica, di sacrificio, solo per creare un futuro migliore a me, sua unica bambina ormai di 34 anni. Ma per lui sempre la sua bambina.
Quel dannato giorno gli ho promesso che avrei fatto ogni cosa per salvarlo e guardandolo negli occhi gli ho assicurato che l'avrei fatto guarire: ho passato le successive cinque settimane a girare disperata per ogni ospedale, clinica, santone nel raggio di 700 km e mi sento in colpa per non aver mantenuto la promessa. Ma io ci credevo, io credevo di poterlo salvare.
Sono stata con lui fino all'ultimo respiro, all'ultimo battito, incredula. Ma non avrei mai voluto lasciarlo andare.
Mio papà è stato ed è il mio grande amore. Padre severo quando necessario, era anche il mio migliore amico, il mio confidente, il mio "compagno di misfatti", come ci piaceva dire quando facevamo scherzi a mia madre. Ha compreso la mia ribellione adolescenziale, ha assecondato le mie piccole pazzie, era presente sempre, anche da lontano. Era il mio più prezioso punto di riferimento.
Dopo aver passato il primo mese dalla sua morte nella totale negazione della cosa, come se il mio cervello non potesse nemmeno pensare a quello che fosse successo per non impazzire, mi ritrovo con una montagna crollata addosso. Non riesco più a fare nulla, se non ingozzarmi di cibo -credo- per riempire il vuoto. Mia madre è completamente crollata e faccio di tutto per non farmi vedere a piangere per darle un po' di forza.
Mi rendo conto della sciocchezza della cosa ma continuo a cercare un modo per far tornare in vita mio padre, come se esistesse una magia così potente da riportarmelo. Sono tormentata dal pensiero di quello che avrebbe desiderato fare in futuro (era appena andato in pensione) e che non potrà mai fare; tormentata dal pensiero di ciò che avevamo in programma di vedere insieme. Ma soprattutto tormentata dal pensiero che mio padre non ci sarà più nei momenti più importanti sia belli che brutti della mia vita.
Mi sento come se mi avessero tagliato una gamba, come se avessi una voragine di vuoto al centro dello sterno e io, sinceramente, non riesco più a fare nulla.
Credo di essere stata molto prolissa, perdonatemi. Ma non so più come gestire il dolore.

Innanzitutto mi spiace immensamente della sua perdita. Il dolore per la perdita dì una persona amata può essere talmente forte da essere totalmente insopportabile. Sentiamo dì non poter vivere senza la persona amata, tutto intorno sembra perdere dì significato e si fatica a trovare una ragione per sopravvivere. All'inizio il meccanismo dì difesa della negazione l'ha protetta da un dolore ingestibile, inaccettabile, devastante. Soprattutto quando la perdita è abbastanza improvvisa e relativa a una persona abbastanza giovane è l'ancora più difficile da accettare. Ora è arrivata la fase del dolore vero, della disperazione. Si autorizzi a vivere questi sentimenti per quanto doloroso, non si faccia eccessivo carico del benessere dì sua madre, non finga ma viva i il dolore perché è e purtroppo qualcosa che va vissuto per riuscire poi col tempo a elaborarlo. Pian piano il dolore resta ma diventa più tollerabile è gestibile, si faranno spazio i ricordi positivi e suo padre continuerà a vivere nei suoi ricordi e nel suo cuore. Se il tempo passa e il dolore non accenna a diminuire si faccia aiutare da uno psicologo nel processo dì elaborazione del lutto perché non rischi dì trasformarsi in depressione.

Dr.ssa Parolini

domande e risposte

Dott.ssaMaria Enrica Parolini

Psicologo - Verona

  • Consulenza e sostegno psicologico
  • Disturbi alimentari
  • Depressione
  • Ansia
  • Psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza
  • Interventi psico-educativi e supporto alla genitorialità
CONTATTAMI