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Dott.ssa Maura Livoli

Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicoanalista, Consulente tecnico

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Ereutofobia: di cosa si tratta?

L'ereutofobia é una parola greca il cui significato é "paura di arrossire". Questa manifestazione é più frequente in persone giovani e timide che, trovandosi in compagnia e sentendosi osservate, temono di arrossire e, alla fine, arrossiscono veramente, vivendo in modo intenso il loro turbamento e, quindi, il "proprio rossore".

Con il passare degli anni, il disagio si può attutire e la paura finisce per scomparire. Purtroppo, questo tipo di "paura" non si può gestire, quando compare, bisogna tenersela.

Di fatto cosa si cela dietro?

La matrice va sempre ricercata nella famiglia d'origine che potrebbe trasmettere insicurezza e poca stima al soggetto. In realtà, sembra impensabile che dei genitori inducano all'insicurezza e alla poca stima del figlio, ma spesso si adottano frasi del tipo "tu non capisci mai", "tu non vuoi impegnarti, io invece da ragazzo facevo ecc", "tu mi dai soltanto preoccupazioni", che scavano nell'inconscio stati di disagio profondo che si manifestano con il rossore e anche con la timidezza, frequentemente.

Inoltre, se i genitori sono dei manager con il loro "delirio di onnipotenza" fatto prevalentemente di rimproveri sono i primi a creare "figli insicuri e con una bassa autostima" che finiscono per arrossire al cospetto degli altri e vorrebbero fuggire lontano. Fare il genitore non é un compito facile e non esiste un manuale del " buon genitore", tuttavia, il genitore ha il compito di non ferire e di dosare le parole che adotta nei confronti del proprio figlio in quanto sono esse a costruire la sua psiche salda o fragile, poiché esse penetrano nel profondo come "gutta cavat lapidem" avendo una valenza primaria e fondamentale perché proferite dalle persone a lui piu care ed importanti. In realtà, il rossore é il sintomo fisico di una forte emozione presente, soprattutto, in soggetti timidi.

Esso si accompagna a sensazioni di imbarazzo che si accentua, notevolmente, quando l'attenzione si sofferma sul soggetto in questione.

É evidente che una persona che nutre questo stato di disagio per un inserimento nel sociale ed un'adeguata affermazione di sé va rafforzata a livello psichico attraverso l'autostima e la fuoriuscita dell'insicurezza. Tutto ciò si può fare con una psicoterapia adeguata in grado di lavorare sull'Io e sull'inconscio. 

Volendo dare un'interpretazione psicoanalitica a questo tipo di "fobia", tale manifestazione si tendeva ad associarla alla "paura" della propria sessualità, intesa come espressione della parte istintuale, nascosta, censurata.

Nella recente classificazione l'ereutofobia è stata nel DSM 5 (Manuale di classificazione dei Disturbi salute Mentale) inserita tra i "Disturbi di Ansia sociale", in quanto si considera che la persona avverte una sensazione di paura al cospetto degli altri, soprattutto se viene investita in prima persona. In quel momento, il rossore improvviso non riesce ad essere gestito dalla volontà e, quindi, compare.

Come già scritto poc'anzi, il disagio nasce dal profondo e, fondamentalmente da uno stato di insicurezza generale con bassa autostima.

 

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