Mia figlia 10 anni ADHD e Dsa ha problemi a mantenere i rapporti
Buongiorno, sono una mamma di una bambina di 10 anni certificata ADHD combinato (impulsività) e DSA discalculia e dislessia e deficit cognitivo lieve. Mio marito é un militare quindi abbiamo cambiato regione diverse volte ma devo dire che Elisa nonostante il titolo della domanda é sempre rimasta una bambina sorridente e che cerca di fare amicizie, data la sua particolarità parla anche con i sassi. Purtroppo dalla 4 elementare in classe si sono formate le classiche dinamiche dei gruppetti, mia figlia però non riesce ad entrare in nessuno di questi gruppi...o meglio magari fa la giornata e il giorno dopo nessuno la chiama a giocare o a parlare, poi c'è una compagna di classe in particolare che continua a stuzzicarla, se lei sta giocando con qualcuno arriva e porta via tutti oppure si intromette nel gioco, facendo escludere mia figlia e tutti la seguono come se fosse il leader, ora é vero anche che mia figlia ci mette del suo, vuoi la sua condizione che la porta a non pensare a ciò che dice e che fa, vuoi che non riesce a comprendere molto spesso i discorsi e se la prende sul personale però inizia a preoccuparmi il fatto che é sempre più pesante e pressante la situazione. Dal mese prossimo inizieremo anche la psicoterapia comportamentale ma nel frattempo sto anche pensando di cambiarle classe anche se sarebbe l ultimo anno. Vorrei avere un vostro parere su come aiutarla ad affrontare certe dinamiche e se davvero sia il caso di procedere cambiando classe.ho già parlato l anno scorso con gli insegnanti e la risposta é stata eh anche lei ci mette del suo ed un po' bugiardella tutto ciò detto davanti ai compagni.. Grazie mill Per i vostri pareri
Comprendo quanto possa essere difficile, come genitore, assistere a certe dinamiche sociali senza sentirsi impotenti, soprattutto quando si percepisce un'esclusione reiterata e un clima poco accogliente. Allo stesso tempo, è davvero prezioso sapere che Elisa, nonostante le difficoltà, continui a essere una bambina sorridente e desiderosa di relazioni: questo è un punto di forza enorme, che andrà sostenuto e valorizzato. È importante, prima di prendere decisioni impattanti come un cambio di classe (specie nell’ultimo anno della primaria), cercare di capire più a fondo come Elisa vive questa situazione: come si sente davvero? Cosa prova quando viene esclusa? Come interpreta le reazioni degli altri? Queste sono domande che, con il tempo, potranno trovare uno spazio sicuro all’interno del percorso di psicoterapia comportamentale che inizierà a breve. Questo sarà un momento fondamentale, perché permetterà a voi – e a lei – di fare maggiore chiarezza su come si muove nel mondo relazionale, su quali risorse ha già a disposizione e su quali strategie può imparare per gestire certe dinamiche. È vero, a volte alcuni atteggiamenti impulsivi o difficoltà di comprensione sociale possono contribuire a rendere più complesse le relazioni con i coetanei. Nel frattempo, questo potrebbe essere anche un momento utile per aiutare Elisa, con delicatezza e con gli strumenti giusti, a riflettere sui suoi comportamenti e imparare a riconoscere certi segnali sociali, non per colpevolizzarla, ma per darle maggiore autonomia nella gestione delle relazioni. Anche qui, il percorso psicoterapeutico potrà essere un valido alleato. In conclusione, prima di decidere per un cambio di classe – che potrebbe avere effetti positivi, ma anche rischi di sradicamento ulteriore – le consiglierei di attendere almeno i primi incontri con il terapeuta, che potrà osservare più da vicino Elisa e fornirvi un parere più centrato sulle sue esigenze emotive e relazionali.
Saluti,
dott.ssa Paola Papini
Dott.ssaPaola Papini
Psicologa clinica e giuridica - Roma
- Ansia
- DCA
- Disagio infantile, adolescenziale e familiare
- Affettivita', difficoltà relazionali e familiari
- Depressione
- Psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico e relazionale sistemico