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Dott.ssa Paola Papini

Psicologa clinica e giuridica

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  • Roma (Ostiense)
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I miei non accettano la mia relazione

Salve, ormai ho quasi quarant'anni e i miei non vogliono accettare la relazione che ho con il mio compagno da oltre due anni, che ha già due figli, di cui uno disabile. I bambini non hanno più una mamma. Mia mamma continua a ripetere che continuando a stare con lui vivrò una vita terribile, che dovrò occuparmi soprattutto del bambino disabile. Lei dice che il vero motivo non è questo, ma lo so che si vergogna di questa situazione e del giudizio delle persone. Ho parlato più volte con lei, spiegandole che sto bene e spero che questo rapporto continui con la più completa serenità. Poi quello che accadrà, accadrà. Lo vedo che sta cercando di aggrapparsi a più punti, anche al fatto che devo essere convinta, perché poi non posso più tornare indietro. Il mio compagno ovviamente era rattristato da questa cosa, perché vorrebbe tanto vivere questa nostra storia anche con la mia famiglia. Io credo di dover comunque vivere al meglio questa storia e non cercare, a questo punto, di pensare molto a cosa dicono i miei genitori e che se sono d’accordo, prima o poi accetteranno. Se non lo faranno, allora io continuerò per la mia strada e se vorranno starmi accanto, ben venga; altrimenti, ognuno a casa sua. Grazie per aver dedicato del tempo a questo mio sfogo.

Ciao Stella, 

è probabile che in questa situazione tu stia vivendo una difficoltà nel distinguere ciò che desideri davvero tu da ciò che vorrebbe tua madre. Questo accade spesso quando non è mai avvenuto un vero e proprio distacco emotivo: una fase fisiologica, ma a volte complessa, del percorso di crescita personale.
Quando il genitore fatica ad accettare le scelte del figlio, può riattivarsi una dinamica di fusione affettiva, in cui il bisogno di approvazione e il timore di deludere prevalgono sulla libertà di autodeterminazione.

Il rischio, in questi casi, è che il processo di differenziazione avvenga in modo brusco, portando a una rottura piuttosto che a una separazione consapevole e rispettosa dei reciproci sentimenti.
Per questo motivo, può essere molto utile intraprendere un percorso di sostegno psicologico che aiuti a comprendere meglio questi legami, a rafforzare l’autonomia affettiva e a mantenere, per quanto possibile, un legame con la famiglia basato su nuovi equilibri e su un riconoscimento reciproco più adulto.

Saluti, 

dott.ssa Paola Papini

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Psicologa clinica e giuridica - Roma

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  • Psicoterapeuta ad indirizzo psicodinamico e relazionale sistemico
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