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Dott.ssa Raffaella Canali

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R./ Psicoterapia Sensomotoria / IFS

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Come educare al meglio mio figlio?

Sto avendo dei problemi con il mio bambino. Lui ha 4 anni e noto che spesso è molto nervoso.
Io lavoro tutte le mattine quindi lo affido ai miei genitori che se ne occupano.
La mattina lo lascio lì molto presto e poi viene accompagnato all’asilo. È un bambino molto vivace ma anche molto testardo.
Quando gli viene spiegato il perché non può fare una determinata cosa inizia a farla lo stesso, guardandoci con sfida e subito si innervosisce e inizia a fare i dispetti. Quando viene rimproverato (solo in situazioni necessarie) arriva addirittura a gridare e ad essere violento con me. Piange, tira pugni e inizia a mordersi le mani. Subito cerco di calmarlo, cerco di capire come non farlo arrivare a questo punto.
So che è un bambino di soli quattro anni però ogniqualvolta gli viene chiesto di fare qualcosa anche la più semplice (es mettiamoci le scarpe e usciamo oppure mettiamoci il pigiamino) diventa una sfida. Dice sempre di no e non vuole collaborare in nulla, io cerco sempre di essere presente di coccolarlo di giocare con lui ma sono certa che c’è qualcosa di sbagliato, c’è qualcosa che non sto facendo.

Buona sera Valeria,

Occorrerebbe raccogliere maggiori informazioni attraverso una anamnesi completa in un colloquio clinico e una osservazione delle vostre interazioni per comprendere le dinamiche che si sono create tra lei, il bambino, il padre e ampliando ulteriormente l'indagine, tra voi e i nonni materni che si occupano di lui per parte della giornata. A tale scopo occorrerebbe affidarsi a uno specialista che si occupa di relazione madre-padre-bambino e all'interno di una consultazione mediamente di tre colloqui potrebbe restituirle la fotografia della situazione e darle indicazioni sulle dinamiche interne al sistema familiare e eventuali modifiche da mettere in atto. In alcune scuole dell'infanzia sono attivi sportelli di ascolto che potrebbero accoglierla per un primo ascolto e valutare un possibile invio per una valutazione più completa presso psicologi clinici che si occupano di questo ambito di lavoro (relazioni triadiche). I bambini talvolta trovano modi peculiari di comunicare con i propri genitori e difficili da decodificare, per cui rivolgersi a degli specialisti potrebbe permetterle di comprendere meglio ciò che sta accadendo e trovare così le risposte corrette, sia in termini di comprensione, sia in termine di comportamenti emessi da ambo le parti. Cordialmente.

domande e risposte

Dott.ssaRaffaella Canali

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R./ Psicoterapia Sensomotoria / IFS - Lecco - Monza e della Brianza

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