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Dott.ssa Stefania Paparella

Psicoterapia individuale ( adulto, adolescente), di coppia, familiare.

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  • Sesto San Giovanni
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Non sopporto il tradimento di mia madre

Ciao,

ho 18 anni e sopporto da 11 anni il tradimento di mia madre. Fin da quando avevo 7 anni sono a conoscenza del fatto che mia mamma tradisce mio padre, con uno che una volta ha addirittura finto di essere lui mio papà.

Mia madre ora dice che tra loro é finita e si sentono come amici, ma io non le credo perché ci sono giorni in cui sta via pomeriggi interi e quando le chiedo dove é stata una volta mi dice un posto e il giorno dopo quando le rifaccio la domanda risponde un’altra cosa.

Lei ha poi aperto un conto corrente con lui all’insaputa di mio padre (ho scoperto che il cointestatario era lui perché l’ho letto mentre mia mamma leggeva una lettera dalla banca). Delle volte esce con lui a fare shopping, fare la spesa, fare visite mediche quando lei dovrebbe fare queste cose con mio padre.

Lei va molte volte a casa sua e mi ha detto che in realtà aiuta la sorella non lui, bugie.

Io questa cosa non la sopporto più e piango sempre piú spesso per questo, ma non solo. Infatti mio padre si sta lasciando andare sia con il cibo sia nell’aspetto perché sente di avere fallito in tutto e io non sopporto piú!

Mio padre non dice nulla per evitare le litigate (che sono avvenute innumerevoli volte) che mi fanno stare malissimo e vuole anche evitare il divorzio perché il suo desiderio é quello di una famiglia unita.

Buongiorno Martina,

mi sembra che lei stia vivendo in un mondo in cui, oltre a tradimenti e bugie, vi sia poco modo di confrontarsi con la Realtà. Sua mamma ha un atteggiamento ambugua e poco chiaro, suo padre, pur di non affrontare una situazione troppo dolorosa, sceglie di dirsi che dopotutto la famiglia deve rsstare unita e andare d'accordo (salvo poi litigare continuamente). In questo clima di linguaggi poco chiari e ambigui è facile sentirsi persi, spaesati, privi di punti di riferimento. Lei Martina mi sembra cogliere molto bene l'intera situazione, non si fa confondere o manipolare, per quanto questo non le impedisca di soffrire. Non rinunci a esprimere sé stessa per quello che può e come può, nonostante l'invito (nascosto e sottointeso) sia quello di partecipare ai giochi di famiglia. Provi a utilizzare questa situazione per comprendere come NON vuole essere, quali sono i valori che NON le appartengono, e contonuare a portare avanti ciò in cui invece sente di credere. Sugli altri non possiamo agire o superare che cambino anche se sono i nostri genitori, ma nulla ci vieta di realizzare la nostra vera natura nonostante i tanti ostacoli. In bocca al lupo!

 

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