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Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

Psicologa

Dott.ssa Alessandra Anna Maria Toni

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Psicologa

  • Milano (Milano Centro)
  • consulenza online

Fratello che vive nel suo mondo

Buongiorno, vi scrivo perchè da circa un anno mio fratello si sta chiudendo sempre di più e vorrei capire se posso aiutarlo e/o come indirizzarlo verso un percorso con uno specialista. Mio fratello è sempre stato un bambino molto gioioso da piccolo, crescendo però, alcune cose della vita (più o meno regolari - abbiamo avuto la fortuna di non subire traumi) lo hanno segnato cambiandolo e portandolo ad essere a 22 anni un ragazzo molto chiuso, che non esce praticamente mai di casa se non rarissime volte e che quindi ha solo il suo punto di vista...di conseguenza è molto difficile farlo ragionare. Tutto ciò ora sta degenerando. Apparentemente lui ha tutto dalla vita, i nostri sono sempre stati molto presenti per noi e ci hanno sempre seguito e supportato talvolta sacrificandosi anche parecchio. Fine 2023, quando c'è stata la morte di nonna, a cui eravamo molto legati, penso sia stato un po' il punto di non ritorno. Mio fratello sta seguendo un corso di studi in una facoltà privata (a fronte di sacrifici dei nostri genitori), ci teneva moltissimo a fare questo corso, e il primo anno era andato anche molto bene. Poi però il caos, dal 2024 (quindi il secondo anno) iniziano gli esami insormontabili, trascorre l'ultimo anno facendo sessioni a vuoto, durante questo periodo conosce una ragazza cinese su una app di scambio linguistico a cui si lega moltissimo e ora ci ritroviamo nella situazione in cui non esiste altro al di fuori di questo viaggio in cina che sta organizzando con i soldi che ha risparmiato da quando è al mondo/di lavori fatti in passato. Dopo un anno di sessioni a vuoto, a giugno ha passato 2 esami, inizialmente era molto contento anche se l'obiettivo erano 4. E anche io ero contenta per lui perchè mi sembrava si stesse sbloccando qualcosa. I miei però no, chiaramente, perchè ormai gli esami da recuperare sono molti e il problema di un anno fuori corso da pagare è reale. I miei gli hanno messo molte pressioni in questi anni per concludere velocemente, quindi lui ora è nella situazione per cui l'università non va e ha pressioni e il viaggio in cina gli salta perchè dovrà studiare per la prossima sessione. Sarebbe tutto abbastanza ok se non fosse che io, e da poco anche mamma, siamo seriamente preoccupate per la sua sanità mentale. Non ha interessi, mamma gli ha proposto di farsi seguire da uno psicologo, aveva accettato ma poi non ci si è più messo in contatto, faceva palestra ma ha rinunciato perchè non voleva far spendere troppi soldi ai nostri. Vive le sue giornate da più di un anno in casa, in camera, in un anno sarà uscito 10 volte. E ora improvvisamente vuole andare dall'altra parte del mondo ma fallisce anche questo suo progetto. è veramente difficile cercare di agganciarlo, l'unico modo in cui sono riuscita è dicendogli che anzichè annullare completamente il viaggio (sì perchè con lui è bianco o nero), poteva studiare e passare altri due esami e poi sarei andata con lui ad ottobre. Ora sono terrorizzata perchè penso di aver fatto entrare nella sua testa la cosa che passare gli esami sia una merce di scambio...non so assolutamente come approcciarlo, cosa provare a dirgli per farlo uscire fuori da questo modo di vivere degenerante. Come posso spingerlo verso una terapia? ho sbagliato penso per il viaggio in cina, come posso addrizzare il tiro nel mentre? cosa mi consigliereste?

Gentile Emilia,

Grazie mille per questo messaggio, così attento e premuroso. Le sue parole trasmettono in modo chiaro quanto tenga a suo fratello e quanto si stia impegnando per cercare un modo efficace, rispettoso e amorevole per aiutarlo. La situazione che descrive è delicata ma, purtroppo,  nei giovani adulti non è rara. Infatti, quando le aspettative (interne ed esterne) si scontrano con momenti di blocco, perdita di senso o fragilità emotiva, può accadere che la persona si ritiri progressivamente dal mondo, chiudendosi in una dimensione molto ristretta, fatta solo del proprio punto di vista, come ha ben intuito lei stessa. L’isolamento, la mancanza di progettualità concreta, il calo di interessi, le pressioni familiari e accademiche, insieme alla delusione di fallimenti percepiti, possono diventare un circolo vizioso che rende sempre più difficile “riagganciarsi” alla realtà. Dal suo racconto, però, emergono anche elementi importanti. Ad esempio, suo fratello ha mostrato entusiasmo, cercato un legame affettivo, avuto una fase in cui gli studi funzionavano e, sebbene con fatica, recentemente superato due esami. Tutto ciò indica che dentro di lui c’è ancora una spinta vitale, anche se oggi sembra confusa o fragile.

Riguardo alla questione del viaggio, non ha sbagliato. Lei ha fatto qualcosa di molto umano e comprensibile, cercando un modo per motivarlo, per “muoverlo” senza imporgli una direzione. Se ora si sente in difficoltà per aver trasformato, involontariamente, il viaggio in un “premio” legato agli esami, potrebbe provare a riformulare il discorso come segue:

“Vorrei davvero fare questo viaggio con te, non perché tu debba dimostrarmi qualcosa ma perché mi piacerebbe condividere un’esperienza insieme e vederti felice. Se senti che passare altri esami ti aiuterebbe a viverlo meglio, sarò al tuo fianco ma non dev'essere una condizione. L’importante è che sia una tua scelta.”

Per quanto riguarda il tema della psicoterapia, è comprensibile che ci siano resistenze. Potrebbe essere utile evitare di proporla direttamente come “cura per un problema”. Invece, dovrebbe rappresentare un’opportunità di avere uno spazio tutto suo, neutro, in cui possa esprimersi senza giudizio. In questo senso, può provare a dirgli che andare in terapia non significa essere o sentirsi sbagliati ma avere il coraggio di esplorare se stessi in un momento complesso. A volte è più facile iniziare con poche sedute conoscitive, senza impegno, anzichè pensare a un percorso lungo e definito. Se posso, infine, le suggerei con delicatezza di prendersi cura anche di sé. Infatti, il ruolo che sta cercando di svolgere, tra preoccupazione, mediazione e affetto, è faticoso e merita uno spazio di sostegno: anche lei ha diritto a essere ascoltata e supportata da strumenti per affrontare tutto questo.

Se volesse approfondire, resto a disposizione qui, al modulo di contatto.

Un caro saluto,

Dott.ssa Alessandra Toni

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