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Fausto Zecchetti

psicologo clinico

 Fausto Zecchetti

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Fausto Zecchetti

psicologo clinico

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Mi tormento da po' sul presente e sul futuro

Sono una ragazza di 18 anni, frequento l'ultimo anno del liceo scientifico e sono completamente demoralizzata, passiva e in parte anche non motivata.
Se prima ero una delle migliori in classe ora riesco a mantenere a stento una media del 7 in quasi tutte le discipline, riesco a progredire solo in quelle per cui nutro un certo interesse, ovvero quelle umanistiche. Credo che questo faccia parte della mia costante infelicità, mi pento ogni giorno di non aver scelto il liceo classico... ma ultimamente non mi dispero più di tanto per questo e difatti ho attivato il mood sopravvivenza, almeno per quest'ultimo anno.
Riesco a pensare solo al futuro, non riesco a mantenere un minimo di concentrazione in qualsiasi cosa che riguardi il presente. L'università e la scelta di questa sono diventate il mio costante pensiero fisso, in queste vedo affiorare la mia rivincita e la mia rinascita. Ma la scelta è complessa, anche perché vorrei andarmene dalla mia città, ho la possibilità e la libertà di poterlo fare , ma non so se ne possa valere veramente la pena. Me ne andrei solo per conquistare la mia autonomia al 100% e magari sentirmi libera, felice (nella città in cui abito non c'è quasi nulla, la mia famiglia è bella sì, ma comunque vorrei avere la mia privacy, vorrei vivere senza dar conto delle mie cose a nessuno, vorrei indipendenza). Non saprei che fare anche perché nonostante tutto L'università qui è molto buona, offre un buon piano degli studi anche per la facoltà che vorrei scegliere, ma una parte di me vorrebbe andarsene. Se L'università della mia città si fosse trovata in un altro posto avrei scelto sicuramente quella, me ne sarei andata senza pensarci più di tanto, sceglierei veramente quest'università ma non qui, non in questa città e non vivendo con la mia famiglia.
In quest'ultimo periodo oltre a sentirmi incostante, insoddisfatta e a ritrovarmi sempre con la testa tra le nuvole, sono lentamente entrata in un tunnel dal quale non riesco ad uscirne, è da mesi ormai che soffro di disturbi alimentari. Se L'università è il mio pensiero costante, trovare modi per evitare il cibo è il mio incubo, la mia ossessione. Non riesco a liberarmi da niente di tutto ciò che mi opprime e soprattutto solamente l'idea di poter fare ancora una volta una scelta, di una certa importanza, sbagliata nella mia vita mi terrorizza. Il mio desiderio è quello di poter finire quest'anno scolastico senza accorgermene e iniziare una nuova vita, dando importanza alle materie che amo e vivendo in un luogo che possa contribuire a risollevarmi, a stare meglio con me stessa. Vorrei riuscire a voltare pagina.

Buonasera

Una delle nostre emozioni fondamentali è il piacere. In quello che leggo fatico a ritrovare indicazioni che riconducano a questo, ci sono desideri contrastanti in vari ambienti. Quello che serve è ovviamente un cambiamento, che però deve avvenire prima, ad esempio di andare a vivere e studiare altrove, perché altrimenti porteresti sempre dietro te stessa  i tuoi problemi irrisolti.

D’altro canto sono apparsi problemi alimentari, e non è un caso che questi si basino sul Piacere.

Ho letto di materie più a meno gradite e di scelta di facoltà universitarie più o meno desiderabili per il futuro…

Quello che non ho trovato, è , cosa vuoi fare “da grande”, quale è il tuo progetto di vita, se vuoi essere insegnante, oppure marketing, oppure la pasticcera piuttosto che la gelataia o astronauta. Cioè un obiettivo verso il quale orientare il tuo futuro e il tuo percorso di studi, che dovrà non tanto essere funzionale alle materie gradite, ma funzionale al raggiungimento del tuo obiettivo. E molto probabilmente non costerà alcuna fatica, e produrrà piacere e desiderabilità.  

E questo sarà già l’inizio di quel cambiamento  cercato.

Poi ovviamente occorrerà  costruire un cronoprogramma e degli step utili al raggiungimento dell’obiettivo. Qualcuno ha detto che…. “nessun porto è quello giusto per un marinaio che non sa dove vuole andare”.

Confidando di essere stato utile, ringrazio per l’opportunità concessami.

FAUSTO ZECCHETTI

PSICOLOGO

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Fausto Zecchetti

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